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Blocco degli aerei in Usa. Che cosa è successo?

Il presidente Biden dice che non sa da cosa possa essere dipeso, ma oggi per quasi 4 ore i voli aerei negli Stati Uniti potevano atterrare ma non alzarsi in volo per un guasto informatico centrale ( cioè contemporaneo in tutto il paese) al sistema di notifica degli avvisi essenziali ai piloti. Ha aggiunto che si sente di escludere che si tratti di hackeraggio. Pare che gli americani gli credano.

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Ma si sa, sono anime semplici; noi Europei siam più volponi. Se un leader europeo avesse fatto dichiarazioni simili si sarebbe preso dell’imbecille persino dagli spazzini. Un hacker, l’attacco da parte di una minaccia esterna, è un fatto ammissibile contro cui si possono elevare scudi, e che si può contrastare. Essere attaccati non è peccato.

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Invece avere un sistema aereo governato da un unico sistema centralizzato per tutto il continente e che improvvisamente e senza motivo si rompe e manda tutti in tilt, senza che sia possibile passare alla gestione manuale di almeno una parte del problema, in breve tempo, denota una grande fragilità infrastrutturale. Insomma, il presidente Biden avrebbe fatto una migliore figura, in Europa, se avesse gridato che era stato l’attacco degli hacker russi, o che appoggiano i russi, ma, come scrivevo, qui c’è una mentalità contorta.

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Una questione di sicurezza

In realtà, nonostante il grande allarme che l’evento ha suscitato in tutto il mondo, in via generale non è successo nulla di molto grave. La Faa, Federal Aviation Administration, ha deciso di tenere a terra, ritardando le partenze, tutti i voli che non erano ancora decollati al momento del guasto perchè il sistema di notifica degli avvisi ai piloti che si è guastato comprende anche gli avvisi di sicurezza sulle condizioni dell’aeroporto di destinazione. Non si tratta solo delle condizioni meteorologiche, ma anche delle condizioni tecniche, come ad esempio la presenza di elicotteri o di piste chiuse, o di problemi radio su determinate frequenze, o della presenza nei dintorni di edifici in manutenzione e di gru.

Senza quelle informazioni il pilota di un aereo potrebbe trovarsi in difficoltà ad atterrare o scoprire all’ultimo momento che non può scendere. Quindi gli aerei non si sono bloccati, ma sono stati tenuti a terra per sicurezza, lasciando invece atterrare quei voli che erano partiti prima del guasto e i cui piloti avevano quindi ricevuto i loro avvisi essenziali.

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Poco dopo le 15, ora italiana, è arrivata la notizia che il sistema Notam che invia tramite internet gli avvisi essenziali era tornato online e che gli aerei potevano ricominciare a decollare. Il blocco dei voli in partenza è durato circa 4 ore.

Il guasto degli Usa

Non è stato ancora ufficialmente comunicato il motivo per cui il sistema Notam della FAA si è interrotto. Potrebbe essersi spento il server, oppure qualcuno potrebbe aver inciampato sul filo della presa elettrica, staccandola, o spento un interruttore credendo fosse quello della luce. Oppure qualcuno potrebbe davvero aver hackerato il server con un attacco Ddos. Non deve essere stato necessariamente il governo russo. Quando si conosce l’indirizzo IP di un server, mandarlo in sovraccarico è relativamente facile.

In Italia

In Italia è l’Enav, l’Ente Nazionale per l’Assistenza al Volo, che si occupa di inviare ai piloti i promemoria di sicurezza su ciò che può capitare durante il volo e su che cosa ci si può aspettare all’arrivo nell’aeroporto di destinazione. Si occupa anche di gestire le comunicazioni in volo, controllando i campi ampiezza delle frequenze radio, con aerei speciali. Forse perchè più piccoli siamo abbastanza protetti.

Infatti tutte le agenzie che si occupano di servizi pubblici essenziali hanno i loro sistemi di rete coperti da un sistema di Alert per le minacce informatiche che permette alla polizia postale di sostenere la sicurezza di tutti i sistemi informatici essenziali. Nel tempo e a causa di numerosi attacchi informatici si è deciso di attrezzarsi. Tanti i casi: Attacco hacker a poste italiane a giugno, Fastidiosi hacker russi del Ddos bloccati con il geo and time block alla Russia a maggio, Il maledetto Hacker dei computer degli ospedali di Milano. Dopo 5 giorni continuano i disagi ancora a maggio, e poi molti altri.

Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima con cronaca, cibo e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica. Ora scrivo su alcune testate, coordino portali di informazione, sono una giornalista, e una Web and Seo Editor Specialist

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