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Svelato il mistero. Era Aniello de Marino l’uomo morto sotto il ponte della statale 11 a Magenta

È stato svelato il tristissimo mistero dell’ uomo morto. Si tratta di Aniello de Marino, l’assistente capo della polizia penitenziaria di 58 anni scomparso da Torino lo scorso 8 luglio. il suo corpo è stato ritrovato fra Corbetta e Magenta, sotto il ponte sulla ferrovia della statale 11, la via Novara, non lontano dal campo nomadi. In un primo momento non è stata rivelata la sua identità, perchè non vi era la certezza che i suoi parenti fossero già stati avvisati. Del suo caso, a settembre, aveva parlato Chi lo ha visto?

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Il corpo era adagiato sotto un albero, da cui pendeva ancora un pezzo della corda utilizzata per il gesto. Era sempre stato lì, sin dalle ore delle prime ricerche effettuate nei pressi del punto dell’ultimo avvistamento dopo la denuncia di scomparsa, sulle sponde del Po, dove era stata ritrovata al sua bicicletta, legata e chiusa con un lucchetto. Il rialzarsi primaverile dei rovi e della vegetazione, che lo hanno ricoperto e reso invisibile per tutto l’inverno, ha fatto in modo che, nel tardo pomeriggio del 2 aprile, lo avvistasse un contadino che stava tagliando robinie ed erbacce a lato della statale 11. 

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cambiamenti. Social journalism

Gli operai hanno chiamato i soccorsi e i carabinieri della compagnia di Abbiategrasso e della stazione di Corbetta  si sono recati sul posto. Lo hanno identificato subito dai documenti che erano ancora nelle  tasche dei suoi abiti. Poi ne hanno protetto  il corpo e presidiato il luogo fino all’arrivo del magistrato e di chi poteva completare l’identificazione. Sono arrivati poco dopo le 21, scortati da un’auto della polizia stradale di Novara che sfrecciava a sirene spente lungo le strade che portano verso Santo Stefano Ticino.

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Infatti  si presuppone che il protagonista di questa tragedia lo scorso luglio sia arrivato in treno da Torino e sia sceso alla stazione di Magenta per poi raggiungere il luogo impervio in cui lo hanno trovato, seguendo i sentieri a lato dei binari della ferrovia, in direzione di Santo Stefano Ticino. Non ci sono dubbi sul fatto che si sia trattato di un gesto volontario.

Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima con cronaca, cibo e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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