Furti di rame e titanio: arrestato Rom 23enne, con un bottino da 65mila euro
Rame, stagno e titanio per 65mila euro: un giovane ROM , 23 anni, è stato arrestato in via cautelare e posto agli arresti domiciliari perchè accusato di furti nelle aziende dell’altomilanese, tra Lonate Pozzolo e Cavaria con Premezzo. Ha partecipato a 3 furti nel giro di 6 mesi.
Ha 23 anni e un ruolo fisso nell’organizzazione dei colpi messi a segno tra Lonate Pozzolo e Cavaria con Premezzo. Il giovane, domiciliato a Cerano (Novara), è stato raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari emessa dal Gip del Tribunale di Busto Arsizio ed eseguita dai carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Busto Arsizio, con il supporto dei militari della stazione di Trecate.
3 furti in 6 mesi, assalti notturni alle ditte
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, il ragazzo, che appartenente a un gruppo ROM, è ritenuto responsabile, in concorso con altri soggetti ancora in fase d’identificazione, di tre episodi criminali commessi nel secondo semestre del 2024. Il primo risale all’estate scorsa: un tentato furto aggravato ai danni di una ditta di Lonate Pozzolo. Gli altri due sono stati invece portati a termine tra ottobre e dicembre, all’interno di un’azienda con sede a Cavaria con Premezzo.
In tutti i casi, il modus operandi era analogo: bande composte da tre a sei persone, arrivate di notte, entravano nei capannoni dopo aver forzato recinzioni, porte d’ingresso e. dove presenti, disattivato o danneggiato gli impianti di videosorveglianza.
Il bottino: metalli per un valore di 65mila euro
L’obiettivo era sempre lo stesso: materiale metallico da rivendere, spesso di alto valore. Nell’azienda di Cavaria, i ladri erano riusciti a portare via quantità consistenti di rame, stagno, titanio, acciaio e altri metalli per un valore complessivo stimato in 65.000 euro. Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Busto Arsizio, hanno permesso di identificare uno dei componenti della banda grazie a riscontri oggettivi e ricostruzioni puntuali dei movimenti. Il provvedimento cautelare è scattato il 4 giugno.
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