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Vinta la guerra cibernetica contro gli hacker russi? Si, perlomeno rintuzzati per benino

All’inizio della guerra fra Russia e Ucraina ci sono stati molti attacchi hacker di tipo DDos verso i siti internet delle istituzioni pubbliche e delle grandi aziende di servizio pubblico. Ormai è chiaro che erano ascrivibili a degli hacker russi, anche se è ancora “tra le cose non dette” se vi è stata una responsabilità diretta del governo russo.

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Se si potesse parlar chiaro e senza fronzoli, si direbbe che è ovvio: avevano appena scoperto che nonostante tutto l’appoggio a parole dato loro da “questo” e da “quello”, l’Italia non si sarebbe staccata dall’asse Nato, e che quindi non c’era possibilità di rompere le palle agli Stati Uniti usando l’Italia come base nel mediterraneo.

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In effetti il bel paese è in un’ottima posizione strategica ed essendo disarmato costituisce, ancora oggi, una preda appetibile e tutto considerato facile nel “risiko mondiale. L’unica chance che rimaneva alla Russia era quella di mandare a gambe all’aria il sistema informatico delle reti importanti, in modo da creare caos, ma senza far sapere che è stata lei. Le guerre di intelligence, oggi, si combattono così: usando tutto ciò che la fantasia e la strategia suggerisce.

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La risposta agli attacchi è arrivata tramite la polizia postale che ha utilizzato i suoi tecnici e sistemi, creando il Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica della Polizia Postale della Lombardia, per sostenere le grandi aziende con Alert sulle minacce, analisi dei sistemi e suggerendo i modi per evitare di farsi bloccare i server su cui risiedono i software per l’erogazione dei servizi.

E’ vero che nel caso degli attacchi Ddos dalla Russia basta rallentare le possibilità di download che arrivano da quel territorio, ma un conto è sapere che c’è questa possibilità, un altro è metterla in pratica velocemente. Quando gli hacker russi avevano provato con il sito internet della polizia di Stato di Milano ci erano rimasti molto male, proprio perchè avevano prima bloccato e poi ritardato le risposte alle richiested i download che arrivavano dalla Russia.

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Durante la conferenza stampa per la diffusione dei dati del 13 aprile Il bilancio di fine anno della polizia postale della provincia di Milano, oggi Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica – Lombardia, la dirigente ha detto che questo tipo di attacco è stato contenuto e contrastato con efficacia, e difatti ora non riescono a fare danni e neppure a interrompere i servizi pubblici come era invece successo quando era stato hackerato il sito dei servizi sanitari della regione Lombardia o il sito delle poste italiane.

Vinta una battaglia contro gli hacker russi

il Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica della Polizia Postale della Lombardia ha cioè vinto una battaglia nella guerra europea fra Ucraina e Russia, ma è come se non ce ne fosse coscienza che è stata combattuta. UN tempo, quando le guerre non si combattevano con i computer, questa sarebbe stata una notizia da prima pagina.

Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima come cronista, critica gastronomica e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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