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Sparatoria tra la folla a San Siro per gambizzare un egiziano

Milano. Lo scorso 8 gennaio alle 20,30 un uomo armato aveva sparato diversi colpi di pistola, per strada, in via Monte Falterona, nel quartiere San Siro, ferendo un egiziano. La polizia lo ha arrestato oggi. Si tratta di un 51enne italiano, C.T., noto pregiudicato che abita in zona. L’egiziano, si è saputo in un secondo tempo, è un rapper abbastanza conosciuto, 24k.

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All’ora della sparatoria in strada vi erano molte persone, che hanno assistito, terrorizzate alla sparatoria. Dopo aver sparato numerosi colpi ad altezza d’uomo, di cui uno ha ferito il 26enne egiziano al femore, il 51enne era fuggito a bordo di una auto utilitaria, insieme a 2 complici, rendendosi velocemente irreperibile. E’ rimasto nel passato, quando questo genere di spedizioni punitive succedevano anche a Milano. Oggi questo genere di agguati non sono senza conseguenze. La zona infatti è piena di telecamere che lo hanno inquadrato diverse volte durante la sparatoria.

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Le indagini per identificarlo sono state condotte dagli agenti della 2^ sezione della Squadra Mobile di Milano. Hanno presentato prove di colpevolezza trovate visionando telecamere di videosorveglianza pubbliche e private e raccogliendo le testimonianze di alcune delle persone presenti in piazza Monte Falterona, testimonianze che sono risultate preziose agli investigatori che alla fine hanno chiuso il cerchio intorno a C.T.

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L’arresto

Venerdì 14 gennaio, C.T. è stato rintracciato in un appartamento nel quartiere Isola, a casa di un suo conoscente, M.V. di 59 anni, che è stato indagato per favoreggiamento personale, per aver aiutato C.T. nel periodo di irreperibilità. Importante l’uso della parola irreperibilità al posto di latitanza , perchè la latitanza si verifica dopo la condanna avvenuta in un processo e in presenza di un’ordinanza di custodia in carcere a seguito dell’ordinanza di carcerazione.

L’irreperibilità invece deriva dal non essere trovato nel momento in cui le forze dell’ordine ricercano una persona per una custodia cautelare o per consegnargli l’avviso di garanzia. Sono piccole distinzioni giuridiche, che è diventato importante specificare dopo il decreto Cartabia, per evitare che, anche raccontando la verità dei fatti, si possa incorrere nell’errore ( con conseguenze costose) di dar del colpevole al colpevole che non è stato ancora dichiarato tale dal tribunale.

Sono in corso ulteriori approfondimenti investigativi, coordinati dal Pubblico Ministero titolare delle indagini, necessari per definire il contesto in cui è maturato il tentato omicidio. Secondo la questura di Milano è verosimilmente riconducibile ad un conflitto, legato allo spaccio di stupefacenti, tra gruppi contrapposti che frequentano quel quartiere della zona San Siro.

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Aggiornamento del 20 gennaio

Dopo che è stata diffusa la notizia l’attività della vittima, conosciuto rapper , si apre un’altra possibilità. In un comunicato stampa inoltrato lo scorso 17 genniao dall’assessore alla sicurezza Riccardo de Corato si legge ““Per il gip, sulla base di alcune intercettazioni telefoniche, il mandante della sparatoria avvenuta in zona San Siro lo scorso 8 gennaio, durante la quale è rimasto ferito un 26enne egiziano e per la quale è stato arrestato un pregiudicato per traffico di stupefacenti, potrebbe essere il rapper ‘Rondo da Sosa’ per questioni legate a contratti musicali. Bersaglio dell’agguato, infatti, era un altro rapper conosciuto come 24k.”

Rondo da Sosa, al secolo Mattia Barbieri, lo scorso luglio era stato destinatario di un Daspo Willy, insieme ad altri rapper violenti. Non può rientrare a Milano per 2 anni. Quindi la droga potrebbe non essere il motivo dell’agguato. Una fonte ha suggerito che la motivazione potrebbe essere legata ai contratti discografici. Mah. Sembra proprio, però, che questi rapper non cantino di problemi sociali perchè sono cresciuti in zone degradate, ma creino loro stessi il motivo per cui le zone in cui vivono sono degradate. Con buona pace dei beatles, ormai scandali da soffitta, che spaccavano solo le loro chitarre.

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Aggiornamento del 4 febbraio

Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima come cronista, critica gastronomica e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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