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Catturato il rapinatore che ha causato la morte di Maria Scampini, 94 anni. Ora è accusato di omicidio

Magnago. Il pomeriggio del 7 dicembre, i carabinieri della stazione di Castano Primo, compagnia di Legnano, hanno arrestato e portato in carcere l’uomo che, ferendola durante una rapina, ha causato la morte di Maria Scampini, la 94enne aggredita in casa lo scorso novembre. Si tratta di B.G, 37 anni, un cocainomane italiano di origini siciliane noto nella zona, e residente a Lonate Pozzolo.

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I carabinieri della compagnia di Legnano lo avevano individuato sin dai primi momenti delle indagini. Era stato ripreso dalle telecamere e riconosciuto da diverse persone, fra vicini di casa e commercianti perchè, alla guida di una panda grigia intestata alla compagna, si aggirava nella zona, chiedendo soldi ai commercianti. Quando ha compiuto la rapina era in affidamento in prova e gli avevano procurato un lavoro in una pizzeria di Magnago, da cui in seguito è stato licenziato perchè chiedeva lo stipendio in anticipo. Attualmente si trova in carcere con l’accusa di rapina e omicidio preterintenzionale

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I Fatti

I carabinieri della compagnia di Legnano, coordinati dal Pm di Busto Arsizio, lo avevano sottoposto lo scorso 23 novembre, prima della morte della signora Scampini, ad una perquisizione dell’abitazione. Cercavano gli orecchini strappati dalle orecchie della signora mentre la bloccava a terra tenendola ferma con un piede. È in questo modo che le aveva rotto il femore. Potete leggere notizia della rapina in Magnago. Efferata rapina in casa. La vittima ha 94 anni

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Era entrato in casa scavalcando il cancello ed entrando dalla porta lasciata aperta, come si usa spesso nei paesi per fare i mestieri. La povera Maria Scampini se lo era trovato di fronte all’improvviso. Le aveva chiesto dei soldi, ma Maria non ne aveva quindi l’aveva buttata a terra e le aveva strappato gli orecchini dalle orecchie cercando anche una catenina che poteva avere al collo. Poi era fuggito senza prendere altro. La signora è riuscita a prendere il telefono e a chiamare il figlio.

Quando la ha soccorsa, Maria era lucidissima e ha raccontato cosa era successo nei particolari. Un racconto poi ripetuto anche ai carabinieri mentre si trovava in ospedale: ha dato tanti elementi per riconoscere l’aggressore e una descrizione affidabile, che coincideva con le altre prove trovate dai carabinieri.

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Le indagini

Quando lo avevano portato in caserma per interrogarlo, il 37enne aveva già ammesso la rapina. Difficile per lui negare. Oltre alle tante telecamere che lo avevano ripreso, il GPS del suo smartphone lo localizzava esattamente in casa della signora Scampini all’ora della rapina. Non lo avevano ancora arrestato perchè, non essendo avvenuto in arresto in flagranza, va atteso il completamento dell.impianto accusatorio e l’emissione dell’ordinanza di arresto da parte del magistrato Mancava comunque poco.

Omicidio

La morte di Maria Scampini avvenuta il 27 novembre, ha cambiato le cose. Il reato di cui era accusato il 37enne non era più solo rapina, ma rapina e omicidio. Essendoci un reale pericolo di fuga dovuto alla possibile conoscenza della gravità della pena di omicidio, si è tenuta la notizia della morte sottotono anche se il sindaco di Magnago la ha comunicata durante il consiglio comunale. Fortunatamente il 37enne non è fuggito e questa mattina i carabinieri della compagnia di Castano hanno eseguito l’ordinanza di arresto.

Aggiornamenti del 1 giugno 2022

Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima con cronaca, cibo e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica. Ora scrivo su alcune testate, coordino portali di informazione, sono una giornalista, e una Web and Seo Editor Specialist

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