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Il Comune non paghera’ il parcheggio di san Cristoforo, scommettiamo?

Il Comune non paga il parcheggio di san CristoforoA Ossona vige sempre una specie di regola per cui un bene è privato quando c’è da pagare e risistemare e pubblico quando c’è da usarlo. Questa potrebbe essere la sintesi di quanto capiterà con il parcheggio davanti alla Chiesa di San Cristoforo che appartiene alla Parrocchia, cui nessuno ha chiesto il permesso di uso durante gli scavi delle fogne, ma che è stato usato come deposito durante lo scavo. Don Angelo ha sollevato il problema già sull’Informatore la settimana scorsa e ne avevamo già parlato su Cronaca Ossona. Alcune persone però credevano che si trattasse esclusivamente di una questione di confini, e mi hanno detto, per strada: ” ma scusa, non basterebbe segnare una riga per terra?”
Certo che basterebbe segnare la riga della carreggiata! Tutti capirebbero al volo che al di là della riga la proprietà non è più comunale. Però questa semplice soluzione non l’ha mai adottata nessuno, in tanti anni passati.

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Oggi, su Settegiorni, è apparso un articolo in cui sono riportate le parole dell’amministrazione comunale in tal senso. L‘assessore Monica Porrati ha fatto sapere che “la strada verrà spianata e si provvederà all’asfaltatura provvisoria. Quella definitiva avverrà in seguito, per consentire al terreno di fare l’assestamento”. Poi “è, come sostiene lo stesso don Angelo, proprietà della parrocchia”. Quindi, ma lo sapevamo già, l’amministrazione comunale è sempre stata perfettamente consapevole che l’area usata senza permessi come deposito delle attrezzature per i lavori delle fogne non è un’area comunale ma un’area privata. C’è da chiedersi come mai allora l’hanno usata e perchè ci hanno messo addirittura i divieti di sosta senza chiedere nulla al proprietario.

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L‘aver usato in quel modo un’area privata può dar luogo a diversi problemi. Innanzi tutto, l’occupazione senza nulla di scritto potrebbe far scattare una denuncia nei conforti dell’azienda che ha materialmente occupato  lo spazio, senza procurarsi preventivamente il permesso e senza firmare una convenzione con la Parrocchia. E’ andata bene che non si è fatto male nessuno, durante i lavori, ma se succedeva, don Angelo sarebbe stato responsabile e l’assicurazione non avrebbe risarcito nè ferito nè azienda, proprio perchè non vi era quella convenzione. L’azienda inoltre avrebbe potuto rivalersi sul Comune se il Comune in qualche modo gli aveva dato il permesso di mettere lì, sul quel pezzetto, i macchinari, pur essendo ben consapevole di non averne diritto. Come si diceva, meno male che non si è fatto male nessuno. Resta però la frase sibillina. Dato che la cosa si è ripetuta altre volte, sappiamo già che la risposta alla richiesta di rimettere in ordine l’asfalto dopo l’uso, sarà ” dato che si tratta di una proprietà privata della parrocchia, non possiamo usare soldi pubblici per farci su dei lavori”.  Usarla senza permesso si, rimettere a posto dopo no. Chiaro il discorso? Questa notizia va quindi di diritto nella sezione degli strani casi ossonesi.

 

Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima con cronaca, cibo e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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