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Yemen. Attaccata nave diretta in Italia. Aveva un carico per le bioraffinerie Eni

lo Yemen ha bombardato una nave. Ieri sera, lunedì 11 dicembre, la petroliera Strinda, battente bandiera norvegese e diretta in Italia con un carico di circa 15.000 tonnellate di residui rifiuti della lavorazione degli oli vegetali destinate alle bio raffinerie Eni che si trovano nel nostro paese, è stata vittima di un attacco aereo mentre si trovava nel Mar Rosso. In suo aiuto è andata la fregata militare multimissione francese Languedoc. L’attacco aereo proveniva dallo Yemen e ha provocato un incendio a bordo. La fregata Languedoc stava pattugliando nella zona, a le sue batterie antiaeree hanno intercettato e distrutto un drone che minacciava di bombardare nuovamente la Strinda.

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Quindi la fregata si è posizionata in protezione della nave attaccata impedendo il tentativo di distruggerla. L’incendio a bordo della Strinda ha potuto così essere domato senza la preoccupazione di subire altri bombardamenti. Fortunatamente durante l’attacco non ci sono stati feriti quindi sono le denari sono state raggiunte dalla USS Mason che in seguito ha scortato la Strinda verso il golfo di Adel, che si trova fuori dalla zona pericolosa mentre la fregata Languedoc ha ripreso il suo pattugliamento verso nord nel Mar Rosso.

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La fregata Languedoc effettua pattugliamenti nel Golfo di Aden e nel sud del Mar Rosso dal lo scorso 8 dicembre. La sua missione è contribuire alla sicurezza marittima e la libertà di navigazione commerciale. Infatti sono circa 20.000 le navi commerciali che transitano ogni anno da quella zona pericolosa. Il danno ambientale che lo Yemen avrebbe compiuto affondando la nave sarebbe stato incalcolabile. Altrettanto grave sarebbe stato il danno commerciale ed economico nei confronti del nostro paese e alla produzione del Bioraffinerie dell’ENI.

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Motivazioni dell’attacco?

in Yemen la guerra dura da quasi 10 anni e si svolge principalmente fra due fazioni interne, hadi e Huthi supportate da state vicini. Si tratta di uno dei paesi più poveri del mondo, ma ambedue le fazioni sono in grado di procurarsi le armi perché mentre gli Huhi sono supportati e finanziati da Iran, Hezbolah, e Corea del Nord, gli hadi sono supportati dall’Arabia Saudita, Quwait,, Bahrain, Emirati Arabi Uniti, Giordania, Senegal e Sudan, e sono presenti i mercenari del BlackWater.

Alla guerra hanno partecipato anche Al Qaida nella penisola arabica e gli affiliati gli eminiti dello Stato islamico Isis. Comprendere le motivazioni di un attacco ad una nave che trasporta materiale diretto in Italia, in situazione così complessa e compromessa, non è facile però si può ricordare che il 14 maggio del 2020 dopo il sabotaggio di quattro petroliere e dell’abbattimento di un drone statunitense il seguente 20 giugno, gli Stati Uniti hanno sottoscritto delle sanzioni contro l’Iran mentre gli Emirati Arabi Uniti hanno iniziato a ritirare i propri soldati e i mezzi militari dalle coste del Mar Rosso, defilandosi dalla coalizione a guida saudita operante Yemen e sostenuta dagli Stati Uniti d’America.

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Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima come cronista, critica gastronomica e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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