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Aggressione al senso civico (il caso di Matthia Pezzoni)

Sabato il 22 aprile, verso le 21.30, alla stazione della metropolitana Duomo, nei mezzanini fra la linea gialla e quella rossa, c’è stata un’aggressione. La vittima un giovane italiano di 34 anni. E’ stato soccorso e portato al pronto soccorso in codice verde. Naturalmente se avessimo avuto accesso al portale di Areu lo avremmo saputo subito e in questo momento saremmo anche in grado di darvi più particolari. Intervistando la vittima, che per fortuna non è uno che incassa e sta zitto, possiamo raccontarvi cosa succede sotto la metropolitana del centro cittadino. Matthia Pezzoni fa parte del Comitato Sicurezza per Milano ed è stato aggredito da 4 borseggiatrici, e da un loro complice che poteva avere all’incirca 12 anni.

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Cosa è successo sabato sera

Matthia era sulla banchina della stazione della metropolitana Duomo, sulla linea gialla, in direzione Comasina, quando ha visto quattro borseggiatrici. 3 sono già famose. La quarta era una sconosciuta. Matthia ha avvisato i passeggeri loro presenza. Una delle 4 borseggiatrici sale su un vagone del treno e ne blocca la porte, impedendone la chiusura, per dare il tempo alle sue complici di trafugare più portafogli possibile.

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La borseggiatrice però vede Matthia che sta avvisando i passeggeri e la sta filmando. La donna scende dal vagone e tira una colpo alla telecamera dello smartphone. Non vuole essere filmata, e Matthia gli ha rovinato la “piazza”. La donna raggiunge le altre tre e insieme si dirigono verso la banchina della metropolitana rossa, direzione Rho- Fiera Bisceglie, per ricominciare.

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Matthia le segue, filmandole e avvisando i passeggeri. La donna che prima aveva colpito il suo smartphone prende una bottiglia di plastica da un cestino dei rifiuti e gliela lancia contro. Poi le quattro ladre si allontanano dalla metropolitana. Matthia torna sulla banchina della linea gialla, per prendere il treno verso Comasina. La ladra però torna indietro, gli si mette di fronte e lo guarda intensamente, come per voler fissare il suo viso nella mente.

Lui ricomincia a filmarla con lo smartphone e lei lo aggredisce, mette la mano sul telefono e tenta di portarglielo via. Matthia ripone il telefono in tasca. Ha una bodycam nascosta, quindi le immagini non mancheranno.

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La ladra si allontana di nuovo e corre in direzione della banchina di Rho Fiera, parlando al telefono. Le complici la raggiungono e insieme circondano Matthia. Con loro c’è un ragazzino sui 12 anni. E’ quest’ultimo che sferra un pugno a Matthia, colpendolo all’occhio. Subito dopo le donne e il ragazzino scappano. Matthia si accorge che sta sanguinando. A quel punto intervengono la security e gli agenti della polizia di stato che erano stati chiamati pochi minuti prima. Tutta la scena è durata meno di venti minuti.

Arriva anche l’ambulanza del 118 per medicarlo. Matthia sceglie di farsi refertare le ferite in pronto soccorso. E’ un codice verde ma Matthia stoicamente sopporta di restare in attesa dalle 22 fino alle 4 del mattino seguente, quando finalmente lo visitano. I medici gli riconoscono 10 giorni di prognosi e lunedì 24 aprile consegna la querela di parte per lesioni, con allegato il referto medico e le immagini dell’aggressione.

Questioni di senso civico

Matthia si è assunto un compito civico.. Quando vede le borseggiatrici che si appostano in metropolitana per rubare i portafogli alle persone che passano, avvisa i passeggeri di stare attenti. E’ normale che una persona per bene avvisi il suo prossimo di un pericolo imminente. Chi non lo farebbe? Se si nota qualcuno che sta attraversando distrattamente la strada e non si è accorto dell’arrivo di un tram, lo si avvisa di istinto e viene considerato un gesto di senso civico e di solidarietà umana.

Alcune persone, invece, pensano che Matthia si esponga pericolosamente, che vada a caccia di guai, se avvisa i passeggeri della metropolitana del pericolo rappresentato dalla presenza delle borseggiatrici. Eppure è uno degli annunci diramati da Atm dagli altoparlanti, quando security e controllori individuano i borseggiatori sul treno o in stazione. E’ giusto chiedersi quindi a quale tipo di condizionamento negativo è stato esposto chi tollera la presenza dei ladri in metropolitana come ci ha fatto comprendere quanto successo con la consigliera del comune di Milano Monica Romano.

Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima con cronaca, cibo e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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