RozzanoBaronaMilanoMilano città metropolitanaMondoOperaSempione

Batosta alle organizzazioni di spaccio fra la Barona, Rozzano e la Spagna

Il 26 aprile 2023, a Milano e nelle province di Pavia, Varese, Sassari e Catania, i Carabinieri del Comando Provinciale di Milano e del locale ROS – Reparto Anticrimine ed il Comando Polizia Penitenziaria della Casa di Reclusione di Milano-Opera, hanno arrestato 30 persone. Le indagini, durata quasi 5 anni, hanno portato al sequestro di 240 mila euro in contanti e 329 kg di stupefacenti, tra cocaina, marijuana, e hashish, del valore medio di circa 14 milioni di euro.

Pubblicità

la scala Rho b&b

Si è trattato dell’esecuzione di 3 ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal GIP del Tribunale di Milano, emanate su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Milano. La prima ordinanza è nei confronti di 10 persone, di cui 8 in carcere e 2 donne poste agli arresti domiciliari. La seconda è un decreto di fermo nei confronti di 8 persone. La terza è un’ordinanza di custodia cautelare emessa nei confronti di 12 persone, tra le quali ci sono due donne. Per 4 di questi si sono aperte le porte del carcere, 3 già detenuti per altri motivi, al cui bagaglio giudiziario si è aggiunta questa nuova ordinanza, e 2 persone sono state poste agli arresti domiciliari.

Pubblicità

cambiamenti. Social journalism

Il motivo è il traffico di stupefacenti in carcere, ma non solo

i 30 arrestati sono ritenuti responsabili con diverse accuse di associazione a delinquere finalizzata al traffico, anche internazionale, di stupefacenti, riciclaggio, estorsione, detenzione e porto abusivo di arma da fuoco, commessi in Lombardia e in Spagna. E’ una delle conclusioni delle indagini condotte, sin dal 2019, dai carabinieri di della Compagnia di Corsico, dal Comando Polizia Penitenziaria del carcere di di Milano-Opera, e del Reparto Anticrimine di Milano.

Pubblicità

Gli agenti della polizia penitenziaria del carcere di Opera hanno scoperto che nel carcere di Opera c’erano delle vere e proprie piazze di spaccio e hanno ricostruito la rete del traffico di sostanze stupefacenti, che coinvolgeva i familiari di alcuni detenuti. Questi ultimi si occupavano di introdurre droga e telefoni cellulari in prigione, e , stando alle indagini svolte, avrebbero garantito il collegamento dei detenuti con degli esponenti di spicco di gruppi organizzati operanti, in particolare, nella zona di Rozzano (MI), nei quartieri Barona, Gratosoglio, Comasina e Quarto Oggiaro di Milano, Pavia, in  Campania, in Emilia Romagna, e con  diramazioni anche in Spagna, in particolare a Malaga e a Barcellona).

Non solo in carcere

Proprio a Malaga e a Barcellona stazionavano due degli indagati ritenuti gli organizzatori delle spedizioni della droga verso l’Italia. Gli acquirenti inviavano loro, tramite dei corrieri, il denaro necessario al pagamento dei carichi di droga, specialmente hashish e marijuana, destinato alle piazze di spaccio milanesi. Nel febbraio del 2020, all’aeroporto di Orio al Serio sono stati intercettati e sequestrati 53.000 euro in contanti. Eranno nascosti nel doppio fondo di una  valigia di una delle donne arrestate oggi, che stava partendo per Malaga.

Pubblicità

Rozzano

A partire dal settembre del 2021, i Carabinieri della Compagnia di Corsico hanno ulteriormente sviluppato ulteriormente le indagini e scoperto che operavano due distinti gruppi criminali. Uno era a Rozzano, e si occupava della cessione, importazione, trasporto e vendita di ingenti quantitativi di cocaina, hashish e marijuana. Agiva nel quartiere di case popolari dell’Aler e curava che le consegne di droga avvenissero in località sempre diverse, mettendosi d’accordo per telefono e usando utenze intestate ad altri. 2 donne si occupavano di custodire la droga nelle casseforti delle loro abitazioni e riciclavano i pagamenti illeciti facendoli accreditare sulle loro carte postepay.

Zona Sempione, Milano

Il secondo gruppo si trovava a Milano, in zona Sempione, e operava nel settore del traffico internazionale di hashish e marijuana anche a Badalona, l’antica città catalana. Qui viveva uno dei componenti della banda di trafficanti di droga, che si occupava di curare il trasporto della droga su veicoli modificati, su cui erano stati creati dei vani nascosti e ad apertura elettronica. Appartenevano ad una ditta di logistica creata appositamente e intestata ad uno degli indagati posti in custodia cautelare che si occupava anche di emettere i documenti di trasporto, ovviamente falsi, di materiale informatico.

Alla Barona

Un terzo gruppo operativo è stato scoperto dal Reparto Anticrimine di Milano che ha condotto le indagini dall’ ottobre 2021. Si dedicavano all’organizzazione del traffico e dello spaccio nel quartiere della Barona, Milano. La droga era distribuita in due piazze di spaccio: una nella zona delle case popolari e l’altra in un centro commerciale. La droga poteva anche essere consegnata a domicilio previo ordine effettuato tramite smartphone e messaggistica istantanea.

L’organizzazione

L’associazione a delinquere poteva far conto su depositi di armi, custodite da persone insospettabili anche all’interno di locali pubblici, moduli organizzativi interni attuati per minimizzare i danni loro causati dagli interventi della magistratura delle forze dell’ordine, e di sottostrutture che si occupavano delle comunicazioni utilizzando tecnologie di comunicazione criptata non intercettabili, o i più comuni e tradizionali passaparola.

Nota della redazione
I giornalisti di Co Notizie News Zoom lavorano duramente per informare e seguono l'evoluzione di ogni fatto. L'articolo che state leggendo va, però, contestualizzato alla data in cui è stato scritto. Qui in basso c'è un libero spazio per i commenti. Garantisce la nostra libertà e autonomia di giornalisti e il vostro diritto di replica, di segnalazione e di rettifica. Usatelo!Diventerà un arricchimento della cronaca in un mondo governato da internet, dove dimenticare e farsi dimenticare è difficile, ma dove la verità ha grande spazio.

Commenti, repliche e rettifiche. Scrivi qui quello che hai da dire.