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Inveruno. Irrompe al Tigros, ruba, lancia oggetti, e bacia la commessa. Nordafricano arrestato dai carabinieri

Erano circa le 18 di questo pomeriggio quando un uomo, un nordafricano di circa 35 anni, è entrato al supermercato Tigros di Inveruno, e ha scatenato l’inferno. Il supermercato era pieno di gente, di famiglie con bambini, che facevano la spesa. Il nordafricano è stato sorpreso dagli impiegati del negozio a riempirsi la borsa di prodotti, lo stavano quindi tenendo d’occhio, perchè fino a quando non tenta di passare le casse senza pagare non si può dire nulla. Nessuno però si sarebbe aspettato quello che stava per fare l’uomo.

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All’improvviso, in preda all’alcool e probabilmente alla cocaina, ha iniziato a prendere oggetti dagli scaffali e lanciarli contro la gente, poi sputava addosso a chi passava, ha tentato di aggredire il macellaio, poi gli addetti e gli impiegati, che sono riusciti a contenerlo e a proteggere i clienti fino all’arrivo dei carabinieri. Quando però è arrivato alle casse, invece di pagare quanto aveva nascosto nella borsa, il nordafricano ha molestato una delle commesse, baciandola contro la sua volontà e si è avviato all’uscita.

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I carabinieri

La radiomobile dei carabinieri è arrivata in pochi minuti, nei tempi esatti per fermare l’uomo che stava uscendo dal supermercato. Lo hanno avvicinato, gli hanno chiesto i documenti come da routine, e di mostrare cosa aveva nella borsa. L’uomo ha iniziato a questionare, ad agitarsi, a inveire contro i carabinieri. La stupidità provocata dalla cocaina e l’alcool che aveva ingerito lo spingevano verso il baratro, in un crescendo continuo di violenza che la squadra dei 3 carabinieri conteneva circondandolo, senza toccarlo. Parolacce, sputi, vomito, non hanno scomposto i carabinieri, che però hanno chiamato rinforzi dato che era impossibile riuscire ad arrestare l’uomo e portarlo in caserma in quelle condizioni.

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Sul posto sono quindi arrivate altre due auto dei carabinieri. Già all’arrivo della seconda squadra di militari, l’uomo, invece di calmarsi, è diventato ancora più spavaldo, proferendo minacce e avvicinandosi troppo al carabiniere che gli stava di fronte. La mano di uno dei militari si è appoggiata alla fondina della pistola. Era pronto e la tensione si vedeva. In quel momento è arrivata un’altra auto dei carabinieri e il caposquadra era armato di taser. Il giallo dell’arma elettrica spiccava dalla fondina. I 9 carabinieri hanno circondato il nordafricano. Il caposquadra ha estratto il taser e glielo ha puntato contro, pronto a colpirlo. Dietro a lui, un altro militare pronto a sparare, in caso di necessità.

Taser: un antidoto contro la cocaina

Non lo credevo possibile, ma il taser azzera immediatamente l’effetto della cocaina e dell’alcool. Infatti, non appena il nordafricano ha visto l’arma gialla ha smesso di insultare, di sputare e di vomitare sui carabinieri e ha iniziato a collaborare, svuotandosi le tasche. Ha appoggiato tutti i suoi averi per terra, obbedendo all’ordine dei militari. Così facendo però si è chinato in avanti e ha perso leggermente l’equilibrio. I carabinieri hanno approfittato dell’occasione: una leggera spinta da dietro e il nordafricano è caduto praticamente fra le braccia del carabiniere che aveva di fronte, che lo ha accompagnato nella caduta a terra, impedendogli di farsi male.

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In un attimo tutti e 9 i carabinieri lo hanno bloccato, ammanettato e lasciato lì, seduto per terra e con i polsi legati dietro. Alzarsi in piedi, con le mani legate dietro la schiena non è facile. Ci vuole una prontezza fisica che l’uso di alcool e della cocaina impediscono anche ad un 35enne. Per far decantare la cocaina, in attesa dell’ambulanza del 118 con i medici, è la posizione migliore in cui tenere una persona. Il 35enne però, una volta riavutasi dalla sorpresa, ha ricominciato ad agitarsi e a tentare di liberarsi. Ha ripreso ad insultare i carabinieri e a sputare.

Si abbarbicava con le gambe ai paletti di alluminio che delimitano i parcheggi, tentando di sollevarsi e di arrivare alla posizione verticale ma con la testa in giù. “Se mi libero ti picchio” diceva ai carabinieri. I carabinieri non intervenivano, stavano solo attenti che non si facesse male. Poi è arrivata l’ambulanza con i soccorritori del CVPS di Arluno, e l’automedica per effettuare il TSO, un trattamento sanitario obbligatorio, nei confronti del nordafricano. Sono arrivati sul posto anche gli agenti della polizia locale di Inveruno, per la preparazione dei documenti da far firmare al sindaco.

I 3 soccorritori, il medico e due infermieri, oltre ai 9 carabinieri che li aiutavano, sono riusciti infine a controllare i parametri vitali del 35enne, a sistemargli una flebo idratante e a fargli una iniezione calmante. Sanno come trattare drogati e ubriachi di questo genere. Lo hanno poi caricato sull’ambulanza e portato al pronto soccorso dell’ospedale di Legnano, in codice giallo.

L’arresto in flagranza di reato e il bacio alla commessa

L’arresto del 35enne è avvenuto in flagranza di reato per il furto e per la resistenza a pubblico ufficiale. Di questo posso essere abbastanza sicura, ma la convalida dell’arresto con la formalizzazione delle accuse da parte del procuratore di turno ci sarà solo nella mattinata. Fino a quel momento non si può dire di quali reati sarà accusato il nordafricano. Questo è solo un articolo di cronaca, non il verbale dei carabinieri. L’esperienza, però, mi suggerisce che nessuno avrà voglia di essere tenero.

I pericoli che l’uomo ha fatto correre a tutti i presenti non sono pochi. Nel supermercato c’erano anche molti bambini, che hanno assistito alle escandescenze dell’uomo. C’è anche la questione di quanto ha subito la commessa, che è molto grave. Baciare una donna contro la sua volontà, essendoci contatto fisico, è una violenza sessuale. L’essere sotto effetto di droga o alcool è un’aggravante, non una attenuante.

Sabato mattina, il giudice di turno ha deciso che, per il momento, che l’uomo dovrà rispondere solo per resistenza a pubblico ufficiale. L’uomo è stato identificato come un marocchino di 39 anni. E’ stato ricoverato nel reparto di psichiatria dell’ospedale di Legnano. La droga lascia spesso dei segni pesanti ed indelebili nel cervello delle persone.

Fare la spesa in mezzo ad un arresto

Intanto che si svolgevano i fatti, i clienti facevano la spesa, entravano e uscivano dal supermercato cercando di disturbare il meno possibile il lavoro dei carabinieri restando in sicurezza. Il responsabile del Negozio ha avuto la prontezza di riflessi di chiudere la porta scorrevole alle spalle dei carabinieri fino a che l’uomo non è stato ammanettato, evitando così un possibile contatto fra i clienti e il 35enne.

Le persone passavano con il carrello della spesa facendo solo qualche commento, a mezza voce, di approvazione per i militari e per il loro lavoro. Recriminavano il costo dell’operazione di contenimento del drogato, contando gli operatori presenti. “Guarda te cosa ci costa e cosa si è costretti a fare per un cretino che si droga e ubriaca”, ” Se era per me, bisognava fare alla svelta. Un paio di botte ben date e non ci si pensava più”, ” 9 carabinieri , tre macchine, 5 infermieri. Per quello scemo lì tutta questa gente”. Gli altri commenti non ve li riporto, troppo violenti.

Solo una signora mi ha chiesto se i carabinieri avevano picchiato il nordafricano. Ho risposto di no, che non l’avevano picchiato e che era drogato e pieno di alcool. Non ha più detto nulla, quindi non saprò mai se pensava che avrebbero fatto bene, oppure fatto male, a dargli delle botte.

Tigros. Una zona tranquilla

Solo poche volte ho raccontato un arresto così particolareggiato. Penso si capisca che ero fra i clienti che stavano facendo la spesa. Dal mio punto di vista, ho avuto un raro colpo di fortuna con l’ occasione di scrivere un vero articolo di cronaca in diretta dalla provincia. Una fortuna ancora più rara perchè è la prima volta che accade una cosa simile al Tigros di Inveruno, e si può tranquillamente supporre che non accadrà più.

Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima con cronaca, cibo e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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