MagazineAmbiente

Humana People to People Italia. Alcune precisazioni

Riceviamo e pubblichiamo una rettifica con le precisazioni di Humana People to People Italia su quanto scritto in un articolo pubblicato dal nostro giornale. Si tratta di un argomento importante che merita sempre le precisazioni richieste e gli approfondimenti. La raccolta di abiti fa parte del nostro vivere quotidiano ed è bello conoscere meglio come è organizzata.

Pubblicità

Ecco quanto ci dicono da Humana People to People Italia

Vorremmo fare alcune precisazioni in merito all’articolo “Cassonetti Gialli. Beneficenza o recupero tessuti?”  pubblicato il 21/01/2022 su Co Notizie News Zoom. Humana People to People Italia opera da oltre vent’anni nel settore della raccolta e avvio a recupero degli abiti usati e per noi è fondamentale trasmettere le informazioni corrette ai cittadini, in maniera semplice e trasparente.

Pubblicità

Se è vero quindi che “Nel momento in cui le frazioni tessili vengono conferite nei cassonetti gialli, diventano rifiuti a tutti gli effetti”, come si afferma nell’articolo, è tuttavia possibile che tali rifiuti tornino ad essere dei beni quando vengono sottoposti alla fase di selezione, secondo quanto previsto dalla normativa sull’end of waste.

Pubblicità

Un impianto R3 per lo smistamento degli indumenti in buon stato

Humana è dotata di un impianto R3 autorizzato appunto a svolgere questa attività, che permette di separare gli abiti in buono stato destinati al riutilizzo (si tratta del 67,5% sul totale smistato) da quelli eccessivamente usurati che vengono quindi avviati a riciclo (25,5%). Vi è poi una piccola parte di materiale che non può essere né riutilizzato né riciclato e che viene destinato alla termovalorizzazione (7%).

Ciò permette alla nostra organizzazione di prolungare la vita di abiti, scarpe e accessori con un duplice impatto positivo: ambientale, perché non vengono smaltiti ma continuano la loro “vita”; sociale, perché tramite la loro reimmissione nel mercato attraverso la vendita, Humana, che è una realtà no profit, ricava risorse economiche per sostenere progetti di sviluppo e aiutare le popolazioni più povere nel mondo. Tra gli ambiti di intervento ci sono l’educazione, la tutela della salute, la sicurezza alimentare e l’aiuto alle comunità, per un totale di 1.453 progetti realizzati dalla Federazione Humana People to People nel 2020In Italia, la nostra attività permette di dare lavoro a circa 200 persone.

Pubblicità

Sostenibilità economica

La sostenibilità economica della nostra attività, premessa necessaria per poter generare impatti sociali e ambientali positivi, viene garantita proprio dalla vendita del materiale riutilizzabile nei nostri 11 negozi dislocati sul territorio nazionale oppure all’ingrosso. Questo avviene per gli abiti, scarpe e accessori ancora in buono stato, che possono essere quindi reindossati, mentre ciò che avviamo a riciclo o a recupero energetico rappresenta nella maggior parte dei casi un costo.

20.300.000 chili di abiti usati gestiti nel 2020

Nel 2020 abbiamo gestito la raccolta di oltre 20.300.000 chili di abiti usati e spesso ci capita di essere contattati da associazioni che raccolgono abiti sul territorio per i bisognosi ma che non riescono a gestire le ingenti quantità di abiti che ricevono, in quanto maggiori dell’effettiva domanda presente localmente.
Resta una scelta del singolo se destinare i propri abiti usati a parrocchie o associazioni che donano direttamente gli abiti alle persone in difficoltà oppure se destinarli ai contenitori stradali. È bene però che sia chiaro che anche in quest’ultimo caso, se affidato ad Humana, l’abito in buone condizioni permetterà di generare un impatto sociale importante.

Il contenitore stradale Giallo di Humana

Sul nostro contenitore stradale è esposto in maniera chiara tutto il percorso, compresa la vendita, che l’abito che il cittadino decide di affidare alla nostra filiera compie. Inoltre, tramite il nostro sito web, canali social e il bilancio di sostenibilità comunichiamo costantemente informazioni aggiornate. Riteniamo che il cittadino informato e responsabilizzato possa infatti compiere scelte consapevoli circa la destinazione dei propri abiti che non indossa più. Allo stesso modo, una comunicazione non chiara o parziale sulle finalità della raccolta che viene effettuata, sui suoi impatti e sulla fine che fanno gli abiti raccolti, reca gravi danni a realtà che si impegnano quotidianamente per operare in maniera puntuale e trasparente.

Nota della redazione
I giornalisti di Co Notizie News Zoom lavorano duramente per informare e seguono l'evoluzione di ogni fatto. L'articolo che state leggendo va, però, contestualizzato alla data in cui è stato scritto. Qui in basso c'è un libero spazio per i commenti. Garantisce la nostra libertà e autonomia di giornalisti e il vostro diritto di replica, di segnalazione e di rettifica. Usatelo!Diventerà un arricchimento della cronaca in un mondo governato da internet, dove dimenticare e farsi dimenticare è difficile, ma dove la verità ha grande spazio.

Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima con cronaca, cibo e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

Commenti, repliche e rettifiche. Scrivi qui quello che hai da dire.