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Milano. Continua il braccio di ferro fra manifestanti No Green Pass e questura

Milano. Sono 15 settimane, con domani 16, che i manifestanti contro l’utilizzo del possesso del Green Pass come discriminante per poter lavorare, al sabato tengono in scacco le forze dell’ordine. Domani si replica.

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Le manifestazioni sono state infiltrate da destra, da sinistra e dal centro, ci hanno provato persino le brigate rosse, ma non c’è stato verso. I manifestanti contro il green pass non hanno ceduto di un millimetro e continuano con le manifestazioni del sabato pomeriggio, che poi diventa sera.

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La scorsa settimana avevano concordato con la questura un percorso che tenesse conto sia della necessità di visibilità del corteo sia della necessità della polizia di programmare turni di lavoro e presenze. Poi, però, gli accordi presi in questura non erano stati rispettati e spezzoni del corteo avevano preso strade non concordate. I manifestanti non fanno molto. Sono in tanti, probabilmente la maggior parte è vaccinata, camminano in strada, invadendo un po’ tutte le corsie. Il problema, per la gestione dell’ordine pubblico, è l’estrema tensione che creano queste manifestazioni. Proprio perchè manifestazioni, e non azioni di guerriglia, non dovrebbero creare tensione. Forse non c’è più l’abitudine ad affrontarle.

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La manifestazione di domani 6 novembre

Questa mattina è arrivato un comunicato della questura di Milano, che indica come il braccio di ferro fra manifestanti e questura stia arrivando davvero ai ferri corti. Al di là delle difficoltà organizzative poste alle forze dell’ordine dalla imprevedibilità del comportamento del corteo, vi è un discorso di intermediazione che pare fallito, o in via di fallimento, con i manifestanti, che ha portato il questore a prendere decisioni in autonomia, emettendo delle prescrizioni. I manifestanti le rispetteranno? Chissà, ma probabilmente no, visto che non pare esserci un organizzazione compatta dietro alle manifestazioni.

Dalla questura

“Soltanto questa mattina, dopo ripetuti inviti, si sono presentati in Questura a Milano i promotori della manifestazione NO GREEN PASS prevista per domani pomeriggio e preannunciata via e-mail mercoledì scorso. Nonostante le opinabili dichiarazioni dei promotori succedutesi nei giorni scorsi, con toni non in linea con una corretta interlocuzione con le istituzioni, il paziente lavoro di contemperazione dei diritti e degli interessi svolto dalla Questura aveva portato a ridefinire un percorso plausibile che manteneva il passaggio nei pressi di alcuni punti indicati dai manifestanti, oltre che il transito attraverso piazza Duomo.

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L’obiettivo era quello di dare alla manifestazione una adeguata visibilità, salvaguardando, allo stesso tempo, gli obiettivi sensibili e mitigando i pesanti disagi che, per 15 sabati consecutivi, hanno afflitto cittadini e commercianti milanesi. Disagi che hanno peraltro provocato numerose prese di posizione da parte di enti, associazioni ed istituzioni.

L’ipotesi, proposta ai manifestanti, ha trovato, in linea con i comunicati dei giorni precedenti, la ferma opposizione di questi che hanno palesato, in tal modo, un maggiore interesse alla contrapposizione fine a sé stessa che la ricerca di un’ ipotesi volta a garantire il diritto di manifestare.

L’itinerario prescritto finirà in piazza Oberdan

L’impossibilità di giungere ad un percorso condiviso ha indotto il questore ad emettere un provvedimento di prescrizione, imponendo che, dopo il concentramento in piazza Fontana, l’eventuale iniziativa si svolga dalle ore 17.00 alle ore 21.00, in forma di corteo, ma lungo il seguente itinerario: piazza Fontana, piazza Duomo, via Mazzini, piazza Missori, corso di Porta Romana, viale Caldara, viale Regina Margherita, piazza V Giornate, viale Bianca Maria, corso XXII Marzo, viale Piceno, via dei Mille, viale Abruzzi, piazzale Loreto, corso Buenos Aires sino in piazza Oberdan, dove la manifestazione dovrà concludersi.

E se non si concluderà e i manifestanti continueranno a manifestare seguendo la legge, cosa succederà? Lo sapremo domani sera, durante un’altra dura serata di manifestazioni a Milano.

Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima con cronaca, cibo e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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