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48 indipendentisti Veneti a processo con l’accusa di democrazia

48 dei 50 indipendentisti Veneti arrestati nell’aprile 2014 per aver trasformato una ruspa in un tanko (finto) per festeggiare il giorno di San Marco sono stati rinviati a giudizio. Sembra che nei loro confronti il pm abbia sostenuto l’Accusa di aver formato l’alleanza, un movimento che aveva come scopo convincere le istituzioni pubbliche venete a dichiararsi a favore dell’indipendenza del Veneto. Fantastico. Lo stato italiano processa 48 persone accusandole di democrazia e di libertà del diritto di voto. E, magari, le vuole anche condannare. Certo, per alcune persone la libertà di pensiero e di azione democratica è terrorismo, il più pericoloso, peggio dell’Isis. Le persone libere e normali terrorizzano gli Stati.

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sequestrati Tablet Clementoni e un costume da tartaruga Ninja, taglia 8 anni

Veneto indipendenteHo chiamato Eroi questi 48 indipendentisti veneti, anche se so già che Erika Pizzo, una mammina veneta adorabile e simpatica, dalla battuta pronta, che lo stato processerà perché ha chiesto la Libertà, mi direbbe che non si sente per niente eroica. Anzi, come direbbe ancora lei, si sente piuttosto spaventata. Erika è stata ospite alcune volte a Radio Padania libera. E’ una mamma, e la notte in cui l’arrestarono, di notte, a casa sua, mentre dormiva, gli sequestrarono il Tablet Clementoni e un costume da tartaruga Ninja, taglia 8 anni, che appartenevano ai suoi bambini. Il suo posto era ovviamente fra le mamme degli orsetti padani, quelle che si unirono nel 1998 per resistere alle discriminazioni cui erano sottoposti i bambini degli indipendentisti, e ne abbiamo parlato nel’articolo Erika Pizzo, la mamma indipendentista, e la tartaruga ninja.

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Oggi come allora bisogna riconoscere che esprimere liberamente il proprio pensiero e considerato uno sgarbo al potere costituito. Erika non ha potuto dirci ancora nulla. La intervisteremo più avanti, quando il suo avvocato avrà letto i documenti e si riuscirà a capire cosa sia passato per la testa del PM che ha condotto le indagini. Anche questa volta, infatti, i giornali hanno avuto la notizia prima del diretto interessato. Non è un caso, e ve lo posso dimostrare facilmente, perché lo ho fatto anche io, anche se per un caso completamente diverso e con delle finalità molto differenti. Si, insomma, ve lo scrivo in modo chiaro. Passare ai giornali le notizie dei tribunali è una strategia. Serve a far dare un segnale preciso.
E’ ciò che è successo con i 48 indipendentisti. La notizia del rinvio a giudizio è stata data ai giornali perché arrivasse un segnale preciso ad altri.

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Accusati di terrorismo

Parliamo anche del tipo di reato di cui sono accusate queste 48 normalissime persone, eroiche perchè osano dire apertamente quello che pensano. L’accusa per loro è di aver tentato di convincere le istituzioni pubbliche a dichiararsi per l’indipendenza del Veneto. La stramberia di questa accusa è che il presidente della Regione Veneto, eletto regolarmente 2 volte, si chiama Luca Zaia e appartiene al Movimento Lega Nord Liga Veneta, il movimento che nel suo statuto ha scritto che lo scopo del movimento è ottenere con metodi democratici l’indipendenza del Padania, progetto di Stato confederale composto da diverse nazioni, fra cui Veneto, Lombardia, Piemonte, Liguria ecc ecc. Questo PM non ha pensato che se i Veneti hanno eletto democraticamente Luca Zaia, magari non c’era mica così bisogno di convincere nessuno sull’esistenza del diritto all’indipendenza del Veneto? La questione probabilmente si rifà al referendum sull’indipendenza del Veneto che dovrà svolgersi presto e per il quale il Consiglio Regionale Veneto ha già stabilito il quesito. Prima di quel momento, in più di 180 legittimi consigli comunali veneti è stata proposta e approvata una mozione che chiedeva a regione Veneto di organizzare il referendum.

IL reato, l’accusa contro di loro è l’utilizzo della democrazia

Ecco quale è stato il reato di queste 48 persone: la democrazia. E oggi, sono le vittime di qualcuno che ha pensato di usare a modo suo la giustizia per fare pressione contro un possibile svolgimento del referendum stabilito democraticamente dalla regione Veneto. A maggio andremo a votare per l’autonomia della Lombardia. Il Veneto dovrebbe seguire a ruota.
Ecco perché queste 48 normalissime persone, come potrei essere io, come potresti essere tu che leggi, sono eroi. Sono Eroi che devono sopportare la vergogna di un processo pubblico, le spese di un legale, solo perché in Italia c’è qualcuno che sta tentando, con metodi antidemocratici, di fare pressione su due istituzioni democratiche, regione Veneto e regione Lombardia, per convincerle a non dichiararsi dalla parte della Libertà, dell’autonomia e dell’indipendenza.

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Pensiamo a  Bobby Sand e a Martin Luther King

Essere vicini a questi eroi, dire chiaramente che si è dalla loro parte, tender loro la mano, indignarsi e ribellarsi è il minimo che le persone normali della Lombardia e del Veneto possano fare.
Se avete dei dubbi, se siete ancora convinti della retorica del risorgimento, chiedetevi cosa avreste fatto voi se foste vissuti ai tempi di Silvio Pellico. Sarete stati lì a pensare che Silvio Pellico meritava di essere imprigionato o vi sareste indignati pubblicamente, rischiando magari anche voi la prigione e i processi?

Se vi piacciono le storie di libertà, cantante spesso, con la chitarra, canzoni malinconiche e vi commuovete pensando a Bobby Sand, a Martin Luther King e ad altri eroi morti, pensate solo a quanto scriveva Bobby Sand nelle sue lettere dal carcere: “Credo di essere soltanto uno dei molti sventurati irlandesi usciti da una generazione insorta per un insopprimibile desiderio di libertà. Sto morendo non soltanto per porre fine alla barbarie dei Blocchi H o per ottenere il giusto riconoscimento di prigioniero politico, ma soprattutto perché ogni nostra perdita, qui, è una perdita per la Repubblica e per tutti gli oppressi che sono profondamente fiero di chiamare la “generazione insorta”.
48 indipendentisti veneti, 48 persone normali, sono sotto processo a causa della libertà. Oggi. In Italia. E voi,cosa pensate?
Intanto che ci riflettete, l’audi gialla continua a scorazzare libera per il Veneto e altri 4 piccoli imprenditori veneti si sono suicidati a causa di Equitalia.

Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima come cronista, critica gastronomica e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

Un pensiero su “48 indipendentisti Veneti a processo con l’accusa di democrazia

  • quando uno Stato arriva a sequestrare ad una mamma un tablet Clementoni e un costume da tartaruga ninja..chiamasi vigliacco

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