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Canti di Natale. Chi li vuol cancellare e chi preservare

Lombardia – Il preside che ha deciso di annullare il concerto con i Canti di Natale nella scuola di Rozzano (Mi) ha fatto molto scalpore, ma ciò che ha davvero scandalizzato è stata la diffusione della giustificazione” per non creare problemi dopo gli attentati di Parigi. Lo scandalo è stato tale che ha dato le dimissioni. L’assessore regionale all’Istruzione, Formazione Professionale e Lavoro Valentina Aprea ne fa una questione di puntiglio e chiede di ripristinare il concerto. Chiede anche a Roberto Maroni e a Matteo Renzi di parteciparvi. Intanto Matteo Salvini porterà un presepe ai bambini della scuola di Rozzano e a Radio Padania iniziano i preparativi per la festa di Natale.

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Dopo che Marco Cesare Parma, il preside dell’istituto comprensivo di Rozzano che aveva cancellato il concerto con i canti di Natale, ha rimesso la sua nomina nelle mani della responsabile dell’ufficio scolastico regionale, la dottoressa Delia Campanelli, non ci sarà l’incontro fra l’assessore regionale Valentina Aprea e il preside stesso. Ne ha dato l’annuncio l’assessore stesso tramite un comunicato stampa. Il comportamento del preside sarà infatti giudicato dall’ufficio scolastico regionale che dipende dal ministero.

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“Aldilà degli aspetti meramente amministrativi credo sia fondamentale ripristinare il concerto dei ragazzi con i canti di Natale a cui voglio partecipare in prima persona e a cui ho invitato il premier Matteo Renzi e il presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni. Resta fondamentale ribadire la non negoziabilità dei valori fondamentali della nostra cultura e tradizione.” Ha spiegato l’assessore.

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Non è stata, invece, annullata la visita di Matteo Salvini che lunedì 30 novembre, alle 12, consegnerà alla scuola primaria-ICS di via dei Garofani a Rozzano un presepe da mettere nell’atrio. “Porterò in dono agli alunni dell’istituto un presepe, con garbo, discrezione e senza voler imporre nulla a nessuno. Ma il presepe fa parte delle nostre tradizioni e della nostra cultura e religione: non è giusto che i nostri figli siano costretti a rinunciarvi”, ha poi detto.

Matteo Salvini ha condotto  un lungo filo diretto con gli ascoltatori a Radio Padania Libera e da lunedì, un po’ per sfida e un po’ perchè il periodo è quello giusto, Sammy Varin nelle sue trasmissioni manderà molti canti di Natale. Intanto, per il 19 dicembre si prepara la tradizionale festa di Natale di auguri con i bambini negli studi di via Bellerio. Quasi una tradizione che si aggiunge alla tradizione.

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Per il caso della scuola di Rozzano c’è stato scalpore, ma sono molte le scuole in cui la festa con i canti di Natale prende aspetti strani ed è sostituito, in nome di un buonismo senza senso, con altre cose che sembrano venite fuori dai rimasugli “d’oltre cortina”. Un’ascoltatrice di Radio Padania libera mi ha fatto notare che l’invenzione di Nonno Gelo al posto di santa Klaus e del Natale di Gesù Bambino arrivava direttamente dall’URSS ai tempi in cui esisteva ancora l’atea repubblica dei soviet, da cui era nato il concetto di scuola laica intesa come eliminazione di qualunque tipo di nozione culturale che avesse a che fare con la religione, specialmente cristiana. 

Allora avevamo una parte del mondo che faceva la guerra a Dio e si facevano aiutare dal Partito Comunista Italiano. Ora le cose sono cambiate: il PCI non c’è più ma c’è ancora chi si appella alla scuola laica anticristiana. L’ orfano politico della sinistra, però,  incredibilmente propugna l’ateismo nel nome dell’islam, come se per aver sostegno alle sue idee avesse comunque bisogno di una religione, il più lontana possibile però, dalla sua cultura.

“La scuola italiana e’ per definizione laica ma non può umiliare le nostre tradizioni e convincimenti soprattutto in un momento in cui le vicende internazionali mettono a grave rischio la nostra cultura e la nostra identità. Per questo voglio capire fino in fondo quali siano state le motivazioni che abbiano spinto il dirigente scolastico a compiere queste scelte.” ha detto ancora l’assessore Aprea.

Stranamente, nella discussione sul caso del preside di Rozzano non è ancora stato nominato il consiglio dell’istituto comprensivo, che è un organo collegiale elettivo composto da genitori, insegnanti del collegio docenti e anche dai rappresentanti del personale non docente, e cui tocca prendere questo genere di decisioni.  Non è difficile, infatti, che il preside si sia preso sulle spalle la decisione del consiglio d’istituto con cui era magari d’accordo, e quindi non è l’unico responsabile dell’eliminazione dei canti di Natale alla scuola di via Garofani.

Nota della redazione
I giornalisti di Co Notizie News Zoom lavorano duramente per informare e seguono l'evoluzione di ogni fatto. L'articolo che state leggendo va, però, contestualizzato alla data in cui è stato scritto. Qui in basso c'è un libero spazio per i commenti. Garantisce la nostra libertà e autonomia di giornalisti e il vostro diritto di replica, di segnalazione e di rettifica. Usatelo!Diventerà un arricchimento della cronaca in un mondo governato da internet, dove dimenticare e farsi dimenticare è difficile, ma dove la verità ha grande spazio.

Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima con cronaca, cibo e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

4 pensieri riguardo “Canti di Natale. Chi li vuol cancellare e chi preservare

  • Ma Salvini lo sa che Gesù Giuseppe è Maria erano profughi a cui nessuno ha concesso una casa?

  • non erano profughi. chi ha detto una cosa simile non conosce il catechismo. Erano tornati a casa loro per farsi registrare all’anagrafe e appartenevano ambedue della stirpe reale di Davide la cui nascita era avvenuta a Betlemme

  • Gent.mo Stefano Turati, Se leggesse il Vangelo, scoprirebbe che semplicemente erano tornati al paese d’origine per farsi registrare all’anagrafe (Approfondendo le ricerche, potresti anche scoprire che una congiunzione astrale faceva intuire che stava per nascere il Messia, per cui non si può escludere che Giuseppe, avendo sangue reale, si sia recato di proposito a far partorire la moglie nel paese in cui era predetto sarebbe nato. Ma sarebbe discorso troppo lungo)
    Riguardo ai profughi, che stiano finché finisce la guerra, siano sfamati e nutriti. Ma appena finisce la guerra, meglio che tornino a casa, onde evitare restino gli infiltrati dell’isis.

  • Loro, non si preoccupano di urtarci con le stragi.
    Noi abbiamo paura di ferire la loro sensibilità con i canti natalizi…

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