Matteo Salvini e il fallimento della Manifestazione a Roma (video youtube)

Un fallimento che non c’è stato. Il titolo dell’articolo si adegua ai titoli che appaiono oggi sulle prime pagine dei giornali, in merito alla manifestazione che la Lega nord ha organizzato Roma, ma ovviamente qui si parla di un fallimento di Renzi, perchè Matteo Salvini e la Lega Nord possono essere più che soddisfatti della partecipazione. Al di là della solita guerra dei numeri, per cui la Lega nord dice che erano presenti 60mila persone mentre la prefettura dirà sicuramente che erano circa 13mila, si può dire che se i fallimenti della Lega Nord fossero tutti così, vincerebbe a man bassa dappertutto. Per fare prima a spazzar via le polemica pubblichiamo un video con le fotografie della piazza dall’alto e consigliamo di controllare su internet quante persone può contenere, in tutto, Piazza del Popolo a Roma.

Il video

I conti sono presto fatti e senza moviola. Secondo me, erano presenti 50mila persone. Quasi tutte sono arrivatedall’area padana e, si sa, quando si va in trasferta, specialmente con questo tipo di trasferta, si è sempre molti meno di quanti si è normalmente se si gioca in casa. Tante la bugie che sono state scritte sui giornali negli ultimi due giorni.
Ieri Tgcom aveva indicato l’evento leghista come la prima volta che la Lega Nord andava a manifestare a Roma. Non è vero, questa è stata la quarta volta. La prima volta ci si è andati nel 1999. La seconda nel 2008, poi c’è stata una pseudo manifestazione cui ha partecipato Bossi (e quella volta non era piaciuta a nessuno) e in fine questa.

Almeno 50mila persone a Roma. Altro che fallimento!

I quattro eventi hanno avuto tutti in denominatore comune. Si sono svolti pochi mesi prima delle elezioni politiche. Tre volte di quelle volte, quando alla manifestazione hanno partecipato i militanti, le abbiamo vinte.
Per la Lega Nord vincere le elezioni italiane e partecipare al governo significa raddrizzare le cose storte e, oggi come oggi, sono così storte che è necessario ribaltare Renzi e rimandarlo a casa sua, poi votare, vincere e fare un governo che sia davvero espressione dei popoli e ne faccia gli interessi.
E, per una volta tanto, si parlerà solo di progetti e di programmi per risolvere i problemi.