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Turn over a Busto Arsizio. Arrestati 20 componenti di un clan di albanesi. Sequestrata droga per 3 milioni di euro

Indagine Turn over. Dalle prime ore di questa mattina , il Comando Provinciale Carabinieri di Varese sta eseguendo, nelle provincie di Varese, Milano, Lecco, Bergamo e Novara, 20 ordinanze di custodia cautelare in carcere e 2 ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari concesse dal G.I.P. del Tribunale di Milano, a carico di 20 albanesi e 2 italiani. Nell’operazione sono impiegati 80 militari e una unità cinofila.

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L’indagine “TURN OVER” riguarda la scoperta di un’associazione per delinquere dedita al traffico ed allo spaccio di sostanze stupefacenti. Le indagini sono state condotte dalla Sezione Operativa del N.O.R.M. ( Nucleo operativo e radiomobile) della Compagnia Carabinieri di Busto Arsizio e coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Milano e Procura della Repubblica di Busto Arsizio.

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Il gruppo criminale scoperto era già noto alle cronache poiché coinvolto in un duplice omicidio avvenuto nel novembre del 2016 in via Ancona a Canegrate, in provincia di Milano. Due giovani cugini albanesi, Agron Lleshaj e Alban Lleshaj, di 27 e 24 anni furono uccisi a colpi di arma da fuoco durante una faida con un’altra banda di spacciatori albanesi. I loro corpi furono ritrovati in un auto ribaltata nella via, intorno alle 22:50. I contorni si accorsero che l’auto e i corpi dei due uomini erano crivellati di colpi subito a circa 400 metri dall’auto c’erano almeno otto bossoli a testimoniare l’agguato. Uno degli arrestati di oggi è il fratello di una delle vittime di quella triste storia.

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Queste ultime indagini avevano preso il via dopo l’arresto in flagranza di un albanese. I Carabinieri della compagnia di Busto Arsizio, Nel giugno del 2020, lo avevano sorpreso con 110 dosi di cocaina, per un peso totale di 94,2 grammi, e di 11.950,00 euro. Poi, proseguendo le indagini per identificare la rete di pusher che operavano tra il basso varesotto e il confinante Ovest Milanese, i carabinieri hanno ricostruito le relazioni dell’associazione criminale che era in grado di movimentare e vendere al dettaglio se cospicui quantitativi di droga.

Il Turn over dei pusher dall’Albania

Molti degli appartenenti erano legati fra loro da parentele e tutta l’associazione era in grado di effettuare un costante ricambio dei pusher, che si avvicendavano ogni tre mesi, perché dopo questo periodo tornavano in Albania. Proprio per questa particolarità della organizzazione malavitosa alle indagini sei stato dato il nome “Turn over”.

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Anche l’organizzazione interna ha dimostrato di essere molto attenta. Alcuni erano incaricati del supporto logistico in favore di chi arrivava dall’Albania, altri della approvvigionamento, altri ancora del trasporto della droga, e altri ancora del confezionamento delle dosi. In provincia di Varese sono state trovate tre appartamenti utilizzati esclusivamente come deposito di stupefacenti e come laboratorio per il confezionamento delle dosi. Nonostante alcuni degli appartenenti al Clan di albanesi fossero già in prigione, Le organizzazioni non siano disfatta e altri parenti avevano continuato a gestire gli affari di famiglia.

Nel periodo delle indagini che hanno condotto agli arresti in via cautelare di oggi sono stati arrestati 6 persone e sequestrati di cocaina, 10 kg di eroina, 81 kg di hashish e 453.000 euro in contanti. Tutta quella droga fosse stata venduta al dettaglio avrebbe sfruttato l’organizzazione circa tre milioni di euro.

Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima come cronista, critica gastronomica e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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