VittuoneMilano città metropolitana

Incidente ferroviario a Vittuone

Questa mattina treni fermi sulla S6 per un incidente ferroviario accaduto alla stazione ferroviaria di Vittuone. Una personag è morta dopo essere stata investita dal treno nei pressi della stazione. La chiamata alla centrale operativa del 112 è delle 10.30.

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I treni saranno fermi sulla linea per diverse ore, intanto che si attende il sopralluogo del magistrato inviato dalla procura che, appena effettuato i rilievi necessari potrà dar il permesso per la rimozione dei pezzi del cadavere dalle rotaie. Una cruda descrizione della realtà, ma non si può pensare che essere investiti da un treno che pesa diverse tonnellate e che ha uno spazio di frenata d’emergenza di circa 100 metri possa lasciare spazio ad una facile identificazione del corpo.

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L’incidente è successo nei pressi della stazione ferroviaria e quindi non si sa ancora se si tratta di un gesto volontario o di uno dei vari imbecilli che si ostinano ad attraversare i binari, invece di usare il sottopasso, magari con le cuffie nelle orecchie. Attualmente i passeggeri dei treni nelle due direzioni verso Treviglio e verso Novara sono fatti scendere alle stazioni ferroviarie di Rho e di Magenta, dove hanno più possibilità di trovare altri mezzi per proseguire il loro viaggio. Sono stati organizzati autobus navetta fra le stazioni bloccate.

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la scala Rho b&b

Sul posto c’è la polizia ferroviaria, le ambulanze di soccorso Rho, un’ ambulanza di soccorso avanzato e un’auto medica. I vigili del fuoco si stanno occupando del trasbordo dei passeggeri del treno coinvolto nell’incidente. Il personale di RFI, cui appartiene la stazione ferroviaria di Vittuone – Arluno.

Aggiornamento

in serata si è saputo che la vittima era un 37enne residente a Sedriano. Non si sa ancora se si è trattato di un gesto volontario o di un tentativo di attraversare i binari a piedi. La dinamica dell’incidente è ancora al vaglio dei tecnici delle forze dell’ordine.

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Nota della redazione
I giornalisti di Co Notizie News Zoom lavorano duramente per informare e seguono l'evoluzione di ogni fatto. L'articolo che state leggendo va, però, contestualizzato alla data in cui è stato scritto. Qui in basso c'è un libero spazio per i commenti. Garantisce la nostra libertà e autonomia di giornalisti e il vostro diritto di replica, di segnalazione e di rettifica. Usatelo!Diventerà un arricchimento della cronaca in un mondo governato da internet, dove dimenticare e farsi dimenticare è difficile, ma dove la verità ha grande spazio.

Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima con cronaca, cibo e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

12 pensieri riguardo “Incidente ferroviario a Vittuone

  • Ma che giornalismo é? Si sta parlando di una persona purtroppo morta e lei scrivo testualmente “…uno dei vari imbecilli che si ostinano ad attraversare i binari…” siamo tutti d’accordo che attraversare i binari sia assolutamente pericoloso ma scrivere così non é fare giornalismo mi dispiace!!

  • Cara Sara, il giornalismo vero è crudo, spietato, nel raccontare la verità. Non siamo dei politici che hanno bisogno di approvazione, buonismo e ipocrisia perchè a caccia di voti. Siamo giornalisti, cronisti. Dice che è d’accordo che attraversare i binari del treno è assolutamente pericoloso. Io le dico di più. E’ da incoscienti e da imbecilli, ( lo ripeto), e non si rischia solo la propria vita. C’è quella del macchinista che farà di tutto per frenare in tempo, e non ce la farà, e si porterà per sempre nell’anima il fatto di aver ucciso una persona. Ci sono le vite dei passeggeri, che durante la frenata potrebbero (e succede spesso) cadere e farsi male, ci sono le loro vite affidate ad un treno che sarà costretto a fermarsi per ore insieme a tutti gli altri della linea. Quante saranno le vite rovinate dal solo gesto stupido di una persona che ha deciso di non usare il sottopasso?
    Le dirò anche un’altra cosa. Se avessi scritto un articolo bagnandolo di lacrimucce, la sua reazione e quella di molti altri, sarebbe stata esclusivamente quelle di postare nei commenti su Facebook l’emoticon con le mani giunte, e domani mattina avreste ancora attraversato i binari del treno, invece di usare il sottopasso, senza pensare neppure un attimo a quanto successo oggi.
    Ecco perchè il mio è giornalismo. Vi ho dato la notizia e obbligato a pensare, vi ho anche scandalizzato, ma ho fatto in modo, spero, che nessuno dei lettori, quando vede dei binari, sia preso dalla voglia di attraversarli senza usare il sottopasso.

  • Giulia Coldani

    Grazie innanzitutto per la lezione di fisica nelle prime righe, immagino che anche questo faccia parte del ruolo di giornalista.
    Grazie anche per la delucidazione sui mezzi alternativi per raggiungere la destinazione.
    Peccato che di mezzo ci sia una persona che ha perso la vita, per un motivo per il quale lei, quando ha scritto l’articolo, non conosceva le dinamiche.
    Forse questo non conoscere la causa del drammatico incidente avrebbe dovuto farla riflettere sulle parole appropriate da utilizzare, piuttosto che scrivere un articolo polemizzando sulle dinamiche di alcuni incidenti ferroviari.
    Certo che mi ha scandalizzato, ma non tanto per le parole scelte, quanto per il poco tatto.
    Sicuramente un suo articolo scritto in questo modo servirà a sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema in questione.
    In ultimo, voglio ricordare che dietro questa persona morta c’è una famiglia che soffre: forse sarebbe giusto rispettarla.

  • Suppongo che ora la famiglia abbia preoccupazioni peggiori del modo in cui è raccontata la notizia. Il rispetto si esprime in altro modo.
    Si, è ovvio che le notizie sulla fisica e le spiegazioni fanno parte del giornalismo.

  • Pezzi di cadavere da rimuovere no penso sia andata sul luogo dell incentr…imbecilli che si ostinano ad attraversare con le cuffiette? Secondo me a Lei é più congeniale scrivere di cibo. Tratta la cronaca come una macelleria.

  • La profonda stupidità di certi commenti, come quello di tal Alberto ROSSI, vale la pubblicazione per mantenerne la traccia. Non so ben cosa intenda per incentr… Probabilmente intendeva incidente. Comunque si, sul posto c’era, come sempre c’è, uno dei cronisti con cui Co Notizie collabora. Le dà fastidio che si parli di pezzi di cadavere? Nel mio archivio ho diverse foto, di come è ridotto il corpo umano investito da un treno. Sono impubblicabili perchè troppo truci, ma è un peccato perchè sarebbero un ottimo deterrente per chi si avvicina ai binari, con le cuffiette, o gli iphone, nelle orecchie, o senza.
    O si aspetta un corpo sereno e integro, come quello di una persona morta serenamente nel suo letto?
    Lei non sa nulla di cronaca, e tantomeno di giornalismo. Non ci si provi, non ha le qualità.

  • Si metta nei panni nei parenti della persona morta se ci riesce. Dovrebbe fare una scuola di empatia. Io non sono un parente del morto ma ho un amico che lo é. Pensi come si possano sentire a leggere un articolo così trash per nn dire spazzatura… Ritorni agli articoli di cucina e faccia recensioni di osterie e simili. Le si accidono meglio…

  • Un ego di dimensioni esagerate, il suo. Vuol decidere di che cosa dovrei scrivere e se ho o meno empatia, in base al fatto che un amico o un conoscente parente di un persona arrotata da un treno. Ma per favore. Semmai dovessi scegliere di mostrare empatia per qualcosa o qualcuno, quando scrivo, al posto della richiesta obiettività e verità, sceglierei di aver empatia per il macchinista del treno.
    Oltre ad essere una vittima, ha anche la sfiga di non avere parenti che siano suoi amici o parenti di suoi amici

  • Vedo che insiste nei termini truculenti ,dopo i pezzi di cadaveri ora usa arrotato. Cmq le do una notizia che smentisce quanto lei ha asserito. Se fosse andata sul luogo dell incidente o avesse contattato gli inquirenti avrebbe scoperto che il corpo dell uomo deceduto é integro. Solo un braccio rotto. Avrei preferito evitare questa precisazione utile solo a dimostrare che lei ha detto una bugia e che siete una redazione di scappati di casa.

  • Non si muore con un braccio rotto e non ci si rompe solo un braccio quando si viene investiti da un treno. Il problema è che lei non ha, e lo ha dimostrato con quello ceh scrive, abbastanza peso per essere creduto. ciò che sostiene è fisicamente impossibile.

  • Ovvio che nn si muore per un braccio rotto ma per il colpo… ma i pezzi di cadavere sparsi é una sua mera invenzione. Senta gli inquirenti o la madre dell uomo se ha il coraggio. Altri giornalisti ,con tatto cosa a lei sconosciuta, hanno contattato i parenti per capire. Vedo che i proseliti del gen vannacci, brandendo la libertà di stampa, stanno facendo scuola. Qualcuno magari li candiderà pure. Auguri

  • La notizia dell’investimento è arrivata tramite le forze dell’ordine. No, mi guardo bene dall’intervistare i parenti di chi viene investito da un treno, perchè non sarebbero mai in grado di dire una verità oggettiva, che, in questi casi, è costruita a posteriori da chi prova sentimenti e da ciò che viene detto loro da chi prova empatia. Possono solo fornire una qualche frase di dolore che fa sensazione ma non serve alla cronaca.
    SI rende conto della illogicità di ciò che scrive? “Non si muore per un braccio rotto, ma per il colpo” L’investimento da parte di un treno è qualcosa di assolutamente violento e terribile. Il colpo di cui parla, che uccide al momento, non è certamente quello ad un braccio. Forse è lei che dovrebbe vedere cosa succede davvero, al di là delle bugie, pietose, ma sempre bugie che si raccontano ai parenti, e agli amici dei parenti.
    Sugli altri commenti. il giornalismo non includele bugie e i compiacimenti da dare ad alcuni, e la libertà di stampa non è al suo servizio. Serve a raccontare la verità. Non ho ancora letto il libro del Generale Vannucci. Non avevo intenzione di farlo, ma se lei dice di averlo letto, al punto da citarlo nei suoi commenti, e lo prende come scusa per impedire la libertà di stampa, gli darò un’occhiata.
    Sulle candidature, non mi esprimo. faccio al giornalista, non il politico e dalle mie parti si dice, “Ofelè, fa el to mestè”

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