Operazione antimafia del 13 settembre. L’approfondimento
Le operazioni dell’ antimafia per gli arresti del gruppo di narcotrafficanti iniziate questa mattina, e di cui abbiamo dato notizia continuano e ora è possibile raccontare qualcosa in più sulle indagini e sull’operazione che si è svolta in stretta collaborazione con le autorità giudiziarie svizzere e quelle dell’Albania. La Svizzera e Albania non sono paesi dell’unione europea, così come l’Albania, quindi gli accordi fra le polizie e le autorità giudiziarie avvengono in modo diretto.
Un discorso particolare va fatto sull’Albania che, come abbiamo già raccontato, ha fatto domanda per entrare in Europa e gli stato risposto, lo scorso luglio, che non hanno ancora fatto abbastanza per contrastare i traffici della mafia albanese. Ora cominciano a vedersi le collaborazioni che portano a risultati importanti, come all’operazione odierna.
Nei nostri boschi
Le indagini dei carabinieri hanno ricostruito la struttura e l’operatività di due distinte associazioni criminali, in affari tra loro, e facenti capo ad altrettante famiglie albanesi, con collegamenti operativi in Albania, basi logistiche in provincia di Milano e ramificazioni in tutto il Nord Italia, specie nelle province di Monza Brianza e Bergamo, oltre che in Calabria ed in Svizzera. Il sistema di importazione e cessione dell’ eroina e della cocaina alimentava quotidianamente una fitta rete di spaccio di droga sul territorio italiano e svizzero, per la maggior parte costituita da “batterie” di trafficanti di origine nord-africana, dediti allo spaccio al dettaglio nelle aree boschive e agricole.
Nel corso delle indagini sono stati ricostruiti numerosissimi episodi di detenzione, trasporto e consegna di droga in varie province dell’Italia Settentrionale (Bergamo, Monza e Brianza, Torino e Verona) e sono stati sequestrati 42 kg di stupefacenti tra eroina, cocaina e hashish e 40 kg di sostanze da taglio, oltre a 2 fucili detenuti illegalmente, e 13.000 euro in contanti. Sono stati anche individuati un appartamento e un capannone utilizzati come raffinerie per la droga, oltre a diversi appartamenti e box utilizzati per lo stoccaggio dei carichi di droga.
Il video con alcune scene dell’operazione antimafia del 13 settembre
I trafficanti gestivano anche in maniera stabile e organizzata un sistema di sfruttamento della prostituzione di ragazze dell’est, costrette, con minacce e violenze sfociate anche in rapine ed estorsioni, a rendersi disponibili anche su siti d’incontri on-line, ed a prostituirsi in appartamenti gestiti a tal fine dagli stessi indagati.
I destinatari delle misure cautelari che erano reperibili in Italia sono stati arrestati e sottoposti alla custodia cautelare e ora sono nelle carceri di Milano – San Vittore, Lodi, Lecco, Bergamo, Mantova, Cremona, Savona e Torino. Alcuni sono agli arresti domiciliari nelle province di Bergamo e Milano mentre sono in corso i sequestri dei proventi in denaro degli episodi di spaccio puntualmente cristallizzati nel corso delle indagini, pari a centinaia di migliaia di euro.
Le ultime notizie
Nel corso delle perquisizioni che si sono svolte durante tutta la giornata i Carabinieri hanno trovato e sequestrato altri 12 kg di cocaina e quasi 50.000 euro in contanti. Due persone sono state arrestate in flagranza per detenzione di sostanze stupefacenti.