MilanoSarpi - China town

Scommesse online. Il banco perde ma non paga. Arresto per estorsione

Ad indagini della squadra mobile di Milano concluse con l’ arresto per estorsione di un giocatore incensurato possiamo raccontare quanto successo settimana scorsa a Milano fra un ragazzo cinese, sua madre, un giocatore incallito, un suo amico e un sito di gambling online in cui il banco ha perso 400mila euro con una scommessa bancaria.

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Sequestro a scopo estorsione?

La scorsa settimana al commissariato Sempione di Milano si è presentata una donna cinese, proprietaria insieme alla famiglia di diversi market cinesi nell’hinterland di Milano. La donna ha raccontato ai poliziotti che temeva che suo figlio, di 20anni, fosse stato sequestrato a scopo di estorsione. Un tipo di sequestro molto preoccupante se avvenuto a Milano nel 2023, tanto più che i presunti sequestratori, che avevano già ottenuto 200 Mila euro dalla donna erano italiani e sconosciuti alla giustizia.

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L’intervento della squadra mobile

Il commissariato ha quindi passato la denuncia alla squadra mobile, che ha quindi acquisito le immagini delle telecamere di sorveglianza del negozio della donna, in cui si vedevano gli atteggiamenti minacciosi con cui l’italiano, e l’amico ceh l aveva accompagnato, aveva ottenuto 20mila euro, quale anticipo di un debito di gioco da 400mila euro del 20enne. Per farsi dare il denaro dalla donna, l’italiano aveva esibito un foglio di riconoscimento del debito firmato dal ragazzo e la fotocopia dei suoi documenti e aveva minacciato di distruggere il market..

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Nascosto dagli amici

Le indagini per ritrovare il giovane cinese sono quindi partite con urgenza. È stato ritrovato dopo circa 2 giorni. Non era stato sequestrato ma si nascondeva deliberatamente dai creditori a casa di amici e quindi non aveva dato nessuna notizia di sé alla famiglia. L’estorsore aveva comunicato alla donna che sarebbe passato nei primi giorni di luglio per ritirare un’altra trance di pagamento da 13mila euro. Quindi i poliziotti hanno teso la trappola. Hanno fotocopiato 13 mila euro in contanti, si sono tenuti le fotocopie e hanno lasciato i soldi alla donna, da consegnare nel caso l’estorsore si fosse ripresentato.

Quando l’uomo è uscito dal negozio dalla donna, a China Town, dopo aver avuto i 13 mila euro, i poliziotti della squadra mobile lo hanno fermato e accusato di estorsione aggravata. La prova era nel numero di serie delle banconote e delle fotocopie. L’estorsore era un uomo italiano, residente nelle Marche, incensurato e giocatore incallito.

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“Dovrebbe esserci lui, qui!”

La prima frase detta dall’arrestato, una volta in questura, è stata ” dovrebbe esserci lui, qui!”, riferendosi al giovane cinese. Il 20enne gestiva un sito online di scommesse su cui giocava l’estorsore. Scommesse calcistiche, poker online, il sito comprendeva scommesse di ogni tipo dallo scorso febbraio, però, il banco, cioè il 20enne cinese, invece di vincere come capita sempre, a febbraio ha iniziato a perdere soldi e avrebbe dovuto dare 200mila euro al giocatore.

Poi ha accettato una scommessa bancaria: se il banco vinceva azzerava il debito, se perdeva lo avrebbe raddoppiato. Il cinese ha perso anche in questo caso e il debito di gioco è diventato di 400mila euro. La legge identifica il debito di gioco come una obbligazione naturale, che può essere onorata solo a discrezione del debitore. Non può essere richiesta, specialmente non può essere richiesta a suon di minacce ai parenti del debitore.



Nota della redazione
I giornalisti di Co Notizie News Zoom lavorano duramente per informare e seguono l'evoluzione di ogni fatto. L'articolo che state leggendo va, però, contestualizzato alla data in cui è stato scritto. Qui in basso c'è un libero spazio per i commenti. Garantisce la nostra libertà e autonomia di giornalisti e il vostro diritto di replica, di segnalazione e di rettifica. Usatelo!Diventerà un arricchimento della cronaca in un mondo governato da internet, dove dimenticare e farsi dimenticare è difficile, ma dove la verità ha grande spazio.

Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima con cronaca, cibo e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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