Il mensile di Roberto ColomboMagazinePolitica

Covid e “vaccini”, la fine della politica. E il green pass è stato uno sbaglio

Siamo tutti ampiamente insoddisfatti di come il Governo ha gestito l’emergenza sanitaria: lockdown e chiusure non hanno risolto il problema della diffusione del virus, ma ne hanno creati altri: economici e lavorativi in primis, senza contare la sospensione di molte terapie e cure ospedaliere nonché il rallentamento o il blocco dell’attività giudiziaria; i progressi sullo studio del virus sono stati sostanzialmente nulli: perchè è letale soprattutto per gli anziani?

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Come mai alcuni dopo averlo contratto sono finiti in terapia intensiva e altri sostanzialmente lo hanno superato senza accorgersene, come un raffreddore? E il “vaccino” è stato l’Araba Fenice, con autorevoli scienziati e studiosi (due nomi su tutti: il premio Nobel Luc Montagnier e l’allievo di Sabin Giulio Tarro) che hanno parlato apertamente di “vaccino sperimentale a cui la gente fa da cavia”. Un altro Governo, di qualsiasi colore, avrebbe fatto qualcosa di meglio o di diverso? Me lo chiedo partendo dal presupposto dell’intromissione sempre più forte della magistratura nella politica.

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Il Green Pass è stato un lasciapassare giudiziario

green pass,virus,vaccini. Covid e "vaccini", la fine della politica. E il green pass è stato uno sbaglio - 26/05/2023

I provvedimenti palesemente sbagliati sono serviti non contro il virus, ma per tutelare chi li ha presi da indagini e processi:
– l’Oms per le pandemie ha previsto questi protocolli, che sciaguratamente vediamo;

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– il governo deve seguire questi protocolli altrimenti se la pandemia dilaga scattano indagini e processi per epidemia colposa (la sentenza che arriva è intuibilmente immaginabile);

– chiaramente la pandemia dilaga in ogni caso e a prescindere dai provvedimenti del governo, perchè quando un virus circola non lo si può fermare, ma a questo punto se il governo viene processato basta tirare fuori il fogliettino dell’Oms e dire: “visto? Abbiamo fatto come era stato stabilito dai medici”, e siamo a posto così: non ci sono più i presupposti perché venga emessa una condanna. Per questo credo che ogni governo avrebbe fatto le stesse cose, pur ritenendole assurde.

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Morti e reazioni avverse dopo il vaccino

I “vaccini”, nonostante le aspettative, hanno complicato ulteriormente il quadro: sin dalle prime settimane di somministrazione si sono sentiti racconti di morti e reazioni avverse dopo il “vaccino” e sui social si è letto di tutto; ora, per la politica basta parlare d’altro e aspettare che la gente dimentichi. La politica ha abbandonato la gente e la gente non va più a votare: una legge della fisica stabilisce che “a ogni azione corrisponde una reazione uguale in senso contrario”.

Oltre a morire per il virus, la gente muore anche per i “vaccini”, con la differenza che con i “vaccini” muoiono pure i sani; ma se c’è un’indagine per epidemia colposa basta tirare fuori il fogliettino con le linee guida delll’Oms, come passepartout: tutto va bene, madama la marchesa.

Nota della redazione
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Roberto Colombo

Roberto Colombo

Opinionista.

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