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Polignano a Mare e i papaveri da oppio

Nei giorni scorsi, la Guardia di Finanza ha individuato una piantagione di papaveri da oppio, della specie papaver somniferrum, in un terreno privato di Polignano a Mare, in provincia di Bari, non lontano dal centro cittadino. I militari della compagnia di Monopoli hanno sequestrato oltre 4000 bulbi, per un totale di 1840 piante ed un peso di 64 kg.

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I bulbi dei papaveri da oppio erano coltivati in un orto prospiciente una strada pubblica, in mezzo agli ortaggi, alla frutta, e fra tanti altri tipi di fiori, ma svettavano dai 120 cm di altezza che possono raggiungere e non sono sfuggiti agli occhi degli esperti dei militari

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Da quanto riferiscono dalla Guardia di finanza di Monopoli, incidendo o essiccando le capsule che si creano dopo lo sfioramento, da questo tipo di papavero si possono ricavare diversi tipi di alcaloidi, tra i quali ci sono la morfina, la papaverina, la codeina e l’oppio. Con delle complesse lavorazioni di laboratorio Il Papavero può essere utilizzato anche per produrre l’eroina.

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I finanzieri hanno effettuato un primo esame con il drop test e hanno constatato che le piante avevano un alto contenuto di morfina. Il primo a fare le spese della scoperta della Guardia di Finanza è il proprietario del terreno che adesso dovrà dimostrare di non aver seminato lui i bulbi e che è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Bari per coltivazione non autorizzata di sostanze stupefacenti e psicotrope. Non si tratta di piante che arrivano nei terreni in modo naturale, cioè da sole. Le piante sono state estirpate e i bulbi sequestrati. Le indagini sono naturalmente alla fase preliminare e gli accusati dovranno dare la loro versione in giudizio.

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