Scappa in bicicletta senza mani e finisce in ospedale

Ieri sera, poco prima delle 18, una coppia di agenti della Nibbio, il reparto motociclisti della polizia di stato, stava transitando in via Isonzo, la strada provinciale 11, a Milano, quando  ha notato un uomo in bicicletta che pedalava senza tenere le mani sul manubrio. Una mano era a penzoloni sul fianco, mentre con l’altra teneva il cellulare vicino all’orecchio, essendo impegnato in una conversazione telefonica.

Guidare mentre si usa il cellulare è proibito anche se si è in bicicletta e quindi gli agenti gli hanno intimato l’alt per contestargli la guida pericolosa. Invece di fermarsi, il 22enne tunisino alla guida della bicicletta ha dato una bella pedalata ed è fuggito, sempre senza mani. Ne è nato un inseguimento da parte dei poliziotti in motocicletta. L’impavido ciclista, poco dopo, ha perso il controllo del mezzo ed è andato a sbattere contro un auto in sosta. Aveva un ottimo motivo per tentare la fuga dalla polizia. Addosso aveva 2 panetti di hashish e 6 grammi di cocaina.

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Invece di fargli la multa, gli agenti della Nibbio hanno dovuto chiamare il 118. Il Nue 112 ha inviato un’ ambulanza e un’auto medica. La botta presa era piuttosto forte e dopo le prime cure il 21enne è stato portato in codice giallo al pronto soccorso del policlinico di Milano. È stato tenuto sotto osservazione fino a questa mattina, quando lo hanno dimesso giusto in tempo per essere portato in tribunale ed essere processato in direttissima le accuse sono resistenza, possesso di droga ai fini di spaccio e naturalmente guida pericolosa della bicicletta.

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Sembra una barzelletta, e sotto molti aspetti lo è, ma non bisogna dimenticare che durante l’inseguimento i due poliziotti in moto che lo hanno inseguito lungo via Isonzo, c’è un’arteria a grande traffico specialmente nel tardo pomeriggio, hanno rischiato la vita ed è stata una fortuna che il comportamento pericoloso del ciclista cacciatore non abbia causato, oltre a lui, altre vittime da soccorrere.



Ilaria Maria Preti

Ilaria Maria Preti

Metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima con cronaca, cibo e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica. Ora scrivo su alcune testate, coordino portali di informazione, sono una giornalista, e una Web and Seo Editor Specialist

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