Busto GarolfoMilano città metropolitana

Segnalazione. Un parcheggio misterioso a Busto Garolfo

Quando ci hanno segnalato la strana situazione di un possibile parcheggio e del marciapiedi all’angolo di piazza mercato a Busto Garolfo, davanti alla ex macelleria, abbiamo tentato di capire di che cosa trattasse. Non è stato facile. I segnali stradali, i sacchetti davanti alla cler e l’aver visto delle auto parcheggiate all’interno del perimetro dei cordoli gialli hanno confuso molto le idee dei passanti. Probabilmente si tratta di una eredità del passato che ha accumulato diversi aggiustamenti tampone che hanno determinato una situazione illogica. Il risultato finale è però pericoloso e costituisce una barriera architettonica. Quindi chi ha fatto la segnalazione ha ottime ragioni per farsi domande sulla cura del paese.

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Ma è un parcheggio disabili?

In un primo momento, dato il cartello posizionato vicino, lo spazio delimitato dal cordolo giallo è stato scambiato per un posteggio per disabili e molti si facevano domande su come un disabile avrebbe potuto scendere dall’auto. Specialmente per il fatto che il cartello si trova in una posizione che sembra impedire la possibilità di accesso alle automobili.

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Il cartello invece segnala la presenza di un passaggio pedonale e il divieto di sosta e di accesso nei giorni di mercato, a parte gli autorizzati. Una volta chiarito, però, la presenza del cartello ha suggerito l’idea che in tutti gli altri giorni, quando non c’è il mercato, la sosta su in quel punto sia autorizzata. Non è così. Non si parcheggia sui marciapiedi, e quello è un marciapiede.

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Il Cordolo giallo brillante

Chiarito questo punto, la discussione si è spostata sul motivo della presenza di quel mattoncini gialli che delimitano il marciapiede. Essendo gialli, i passanti li hanno interpretati come un segnale stradale. In realtà parrebbero delle vecchie fioriere dipinte di giallo per essere visibili di notte ed evitare che le auto che svoltano a destra all’angolo non li vedano e li colpiscano. Quelle fioriere sono però una reale barriera architettonica che impedisce ai pedoni il passaggio sicuro dal porticato al marciapiede e viceversa. Lo impedisce anche ai ciclisti che hanno il parcheggio, con le rastrelliere in cemento, sul lato. Scesi dalla bicicletta, per andare verso destra devono Infatti scendere sulla carreggiata in una posizione pericolosa.

Il mistero dei sacchetti bianchi

In una foto di luglio 2022, scattata da Google Maps, erano già presenti i sacchetti bianchi davanti alla Cler della ex macelleria. È stata una sorpresa a ritrovarli nella stessa posizione a febbraio 2023. È improbabile che siano pattumiere dimenticate da 7 mesi, in una zona frequentata e vicina al centro del paese. Mentre ci si domandava di che cosa potesse trattarsi, abbiamo notato un particolare della foto che ci ha svelato questo mistero. Infatti sull’angolo del dosso di rallentamento c’è una grata di scolo dell’acqua.

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Significa che, quando è stato costruito il dosso, si ha avuto probabilmente un problema di flusso dell’acqua piovana che tendeva ad accumularsi in quel punto e ad entrare nei locali della ex macelleria. Il dosso, cioè, è stato costruito male e senza tener conto delle pendenze. I sacchetti bianchi sono quindi dei sacchi di sabbia che arginano il problema della inondazione dei locali dietro la Cler durante i temporali più forti. Sicuramente la presenza del cordolo di fioriere gialle non aiuta lo scolo dell’acqua verso il centro della strada, dove si vede che ci sono dei tombini di scolo a perdere dell’acqua piovana.

Uno spazio per le segnalazioni di segnaletica contradditoria

La nostra redazione è sempre a disposizione dei lettori, e le segnalazioni di “punti strategici con segnalazione contraddittoria e strana, sono sempre bene accetti. nel tempo ne abbiamo avute molte e possiamo dire che si sono risolte, come ad esempio quella mitica di Asmonte o dei passaggi pedonali di Ossona che finivano contro i muri o le aiuole. Ci piace pensare che l’averle segnalate , anche con un po’ di ironia, abbia contribuito a velocizzarne la soluzione.

Nota della redazione
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