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Gruppo di egiziani contro la caserma Annarumma. Volevano saltare il posto in fila. Respinti con i lacrimogeni

Da circa un anno nella Caserma Annarumma di via Cagni, Milano, zona Bicocca, sono presenti gli sportelli distaccati dell’ufficio immigrazione per la ricezione delle istanze di protezione internazionale, l’ asilo politico. La scorsa notte, davanti alla caserma, si sono radunate almeno 700 persone che volevano presentare la documentazione per chiedere asilo, all’apertura mattutina degli uffici.

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Questa mattina, verso le 6:00, un gruppo consistente di egiziani ha tentato di prendere con la forza le prime posizioni della fila, muovendosi in modo compatto e veloce in direzione della porta di accesso della caserma. Le forze dell’ordine, per la sicurezza di tutti, anche dei partecipanti all’assalto, hanno lanciato alcuni lacrimogeni che hanno disperso velocemente il gruppo di egiziani.

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Le forze dell’ordine erano pronte all’evenienza sin da quando , nel primo pomeriggio di venerdì scorso si erano registrati i primi arrivi all’ufficio della caserma Annarumma si erano formate le prime code. Erano stati infatti predisposti dalla questura dei servizi di ordine pubblico. Le forze dell’ordine erano quindi pronte e hanno tenuto a distanza dall’ingresso della struttura i cittadini extracomunitari. La prevenzione e il lancio di lacrimogeni che ha tenuto lontano i prepotenti ha permesso di iniziare in orario e in modo regolare l’accesso a chi doveva presentare la propria documentazione.

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Perchè succede?

Un mese fa era successo qualcosa di simile, sempre all’ufficio immigrazione della caserma Annarumma, ed era stato documentato da alcune associazioni che assistono gli immigrati. L’affollamento e il bivacco davanti all’ufficio immigrazione pare ripetersi ogni lunedì mattina. La pratica di richiesta di asilo politico non è fra le più semplici, richiede indagini, accertamenti e identificazioni. Da quanto comunicano alcuni siti delle associazioni i funzionari riescono a ricevere 120 domande alla settimana.

Presentare la domanda non significa ottenere l’asilo politico, ma nel tempo che trascorre fino alla decisione c’è una moratoria sulla irregolarità dei documenti e dei permessi di soggiorno. Quindi capita spesso che chi non è entrato legalmente in Italia presenti domanda per richiedere lo status di rifugiato politico, pur non avendone diritto, approfittando dei tempi lunghi degli accertamenti e delle indagini per avere dei documenti provvisori. Spesso è quindi un escamotage. Però, mischiate fra chi vuol fare una furbata, ci sono persone che sono davvero dei rifugiati politici e il tentativo di creare disordini come quello di questa mattina mette in difficoltà proprio chi avrebbe pieno diritto ad ottenere protezione e documenti.

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