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Affari d’oro con la contraffazione di “Post it”. Monza

I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Monza, nell’ambito di un’indagine di polizia giudiziaria svolta sotto il coordinamento della Procura della Repubblica presso il capoluogo brianzolo, hanno sottoposto a sequestro oltre 12 milioni di fogli semi-adesivi riportanti il noto marchio “Post-it” contraffatto.

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L’indagine è stata sviluppata dai Finanzieri del Gruppo di Monza che – a seguito dell’intensificazione del controllo economico del territorio e in attuazione del dispositivo operativo provinciale di contrasto alla contraffazione e all’abusivismo commerciale organizzato – hanno eseguito una serie di controlli presso pubblici esercizi commerciali, rinvenendo presso due grandi magazzini, con sede a Monza e Lissone e di proprietà di società gestite da cittadini di etnia cinese, oltre 50 mila blocchetti semi-adesivi Post-it, risultati contraffatti sia dai preliminari accertamenti svolti sul posto sia dai successivi riscontri peritali eseguiti in collaborazione con la multinazionale statunitense detentrice del marchio.

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Gli amministratori delle due imprese brianzole sono stati così immediatamente denunciati alla Procura della Repubblica di Monza per introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi, oltre che per commercio di beni realizzati usurpando titoli di proprietà intellettuale.

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Le successive investigazioni, svolte mediante riscontri di natura documentale e sopralluoghi, consentivano altresì di ricostruire e risalire la filiera di distribuzione e commercializzazione, individuando il principale fornitore in provincia di Roma.

Si procedeva, conseguentemente, all’esecuzione di una perquisizione delegata dall’Autorità Giudiziaria monzese presso un capannone di Tivoli, gestito da una società della Capitale amministrata da altri cittadini sinici, rinvenendo stoccate in numerose scaffalature milioni di confezioni di blocchetti semi-adesivi (di differenti forme, colori e dimensioni), del tutto identici a quelli già sequestrati in Lombardia. L’ingente quantitativo di materiale di cancelleria contraffatto veniva immediatamente cautelato e i due amministratori deferiti all’Autorità Giudiziaria inquirente.

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L’azione di servizio, svolta anche in stretta sinergia con la Procura della Repubblica di Monza, rientra nell’ormai ampio e consolidato piano di contrasto alla contraffazione e all’importazione ed alla vendita di beni non conformi agli standard di sicurezza, a testimonianza dell’impegno quotidianamente profuso dai Reparti del Corpo a tutela dei consumatori e di un mercato sano e competitivo.

Nota della redazione
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Cristina Garavaglia

Giornalista

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