Piemonte

Regione Piemonte. Le guardie mediche di Pont canavese e Locana non chiuderanno, ma la situazione è difficile

Valli del canavese, Piemonte. Come in molti altre regioni, la riorganizzazione dei medici di base e della medicina territoriale, specie in questi momenti del post emergenza, ha posto gravi problemi. Lo sforzo per mantenere aperte le guardie mediche e i presidi più piccoli è stato ed è ancora enorme. Non è più solo un problema di finanziamento e di stipendi da pagare. Mancano medici, infermieri e assistenti. Come in tutti gli altri settori anche nella sanità si tenta di ricominciare a vivere in modo normale, e di ricostruire i livelli di qualità dei servizi di prima della pandemia del covid 19. Ai problemi che già esistevano, se ne sono aggiunti tanti altri.

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Una polemica è nata nel consiglio regionale dl Piemonte a proposito delle guardie mediche dei comuni di Locana e Pont Canavese. Il canavese è una terra magnifica con una densità abitativa bassa. Però questa caratteristica che contribuisce a rendere piacevole e di alta qualità la vita in quei piccoli e splendidi comuni, dal punto di vista assistenziale rischia di penalizzare gli abitanti. Le guardie mediche, presidi importanti per le valli, e che funzionano quando il medico di base non è presente, sono sempre a rischio di ridimensionamento o, peggio ancora, di chiusura. Nel caso delle due Guardie mediche la scelta è quella di tenerle aperte..

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A seguito di una interrogazione in Consiglio Regionale, presentata dal consigliere Alberto Avetta del Partito Democratico, che verte sulle criticità del servizio di Guardia Medica e sulle scelte della Regione in materia che rischiano di penalizzare gli abitanti delle Valli, ospitiamo le dichiarazioni dei consiglieri regionale Andrea Cane (Lega), che è canavese, e del vicesindaco di Locana, Mauro Guglielmetti, paese sede di una della guardie mediche.

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la scala Rho b&b

La risposta del consigliere Andrea Cane: le Guardie Mediche di Pont canavese e Locana resteranno aperte

Nelle scorse settimane avevamo già più volte ribadito la volontà di tenere aperte le guardie mediche a Locana e a Pont Canavese, per mezzo di una collaborazione proattiva tra Comuni, Asl e Regione, trovo quindi veramente pessimo il tentativo del collega Consigliere regionale Avetta di buttarla nel politico!

Ma non mi stupisco visto che il medesimo comportamento era stato dimostrato la scorsa settimana in Consiglio con la discussione della relazione del gruppo di lavoro Covid, dopo mesi di riunioni, audizioni, interventi ad hoc, riassunti in un documento delle minoranze che rappresentava un esempio di come la politica anteponga i propri tornaconti di partito davanti all’impegno di una Regione che ha fatto di tutto per difendere e tutelare la salute dei propri cittadini”.

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Ha scritto Andrea Cane in un comunicato inviato alla stampa. Il cons. Andrea Cane è anche consigliere comunale di Ingria, uno dei più piccoli comuni del Piemonte, e che si trova nell’area interessata del canavese. Solo 27 abitanti, ma che durante l’estate e nei weed end, possono diventare più di mille.

Incontri operativi con Asl e Regione negli scorsi giorni a Locana

La stessa rassicurazione sulla continuità delle attività della guardia medica, la dà il Vicesindaco di Locana Mauro Guglielmetti, in qualità di parte in causa diretta. Le due guardie mediche non chiuderanno.
Sono piuttosto stupito che il consigliere regionale Avetta, anche su un tema così delicato, cerchi di fare propaganda politica. Come Amministratore di Locana ho personalmente incontrato giovedì 4 novembre il Direttore generale Scarpetta insieme al Dr. Bono e non si è nemmeno presa in considerazione l’idea della chiusura della sede della guardia medica di Locana, anzi ringrazio l’impegno di Asl e Regione per il lavoro che stanno facendo per cercare di mantenere aperte le sedi.

Credo quindi che prima di creare inutili allarmismi, Avetta dovrebbe perlomeno informarsi prima, farebbe sicuramente più bella figura, dal momento che subito dopo l’incontro di Locana i dirigenti precitati dell’Asl si sono recati anche a Pont Canavese presso la sede della Croce Rossa per rassicurare la cittadinanza in merito all’attuale situazione sanitaria”.

Anche la guardia medica di Pont canavese rimane aperta, nonostante la carenza di personale

Ingria, Piemonte: uno dei piccoli comuni del Canavese, che durante l'anno ha pochi residenti, ma durante i periodi di vacanza ospita anche più di mille persone
Ingria, Piemonte: uno dei piccoli comuni del Canavese, che durante l’anno ha pochi residenti, ma durante i periodi di vacanza ospita anche più di mille persone

Lo dicevamo all’inizio dell’articolo. Il personale medico e infermieristico è poco, però lo sforzo per mantenere alto il livello della qualità dell’assistenza medica è tanto. Lo ribadisce Andrea Cane, in qualità di consigliere comunale di Ingria, nel raccontare come si sia occupato di accompagnare i dirigenti della Asl e della regione ad un incontro pubblico a Pont canavese, alla sede della Croce Rossa.

Come Amministratore e residente di queste Valli, ricordo al collega dell’opposizione che la carenza di personale è un dato oggettivo presente non solo nell’ Asl TO4 ma a livello nazionale, ribadisco quindi l’assoluta scorrettezza di chi alimenta la paura dei cittadini con comunicati stampa impregnati di quel far politica che non mi appartiene, dal momento che sulla salute dei cittadini, preferisco mettere le diatribe da parte e giocare per la stessa squadra.

Proprio per questa ragione giovedì sera scorso ho personalmente accompagnato, sotto richiesta dei volontari della Croce Rossa, il DG Scarpetta con il Dr. Bono presso la loro sede di Pont Canavese, di modo che fosse ribadita la volontà da parte delle istituzioni sanitarie locali e regionali di far di tutto affinchè i servizi per i cittadini delle nostre Valli non fossero penalizzati.

Ricordo ancora che numerose iniziative sono state adottate dall’Asl per il reclutamento del personale mancante: dopo che a gennaio 2021 si era esaurita la graduatoria annuale per il conferimento degli incarichi a tempo determinato, si è proceduto a bandire, avvisi straordinari a marzo, a maggio, a luglio e a settembre, oltre a conferire incarichi di “disponibilità a sostituzione generica”, ai medici che si sono via via dichiarati disponibili. A fronte di 25 incarichi carenti (rilevati a marzo 2021, ora se ne registrano otto in più) hanno presentato domanda solo 6 medici ed hanno definitivamente accettato l’incarico a tempo indeterminato solo due.

Riguardo la gestione delle guardie mediche, visto il crescente fabbisogno e la richiesta regionale relativa all’ avvio del Numero Unico Armonizzato 116117 è stato avviato un preciso monitoraggio delle attività effettuate e si è attivato un tavolo periodico di confronto e programmazione condivisa dalle rappresentanze sindacali, al fine di tutelare l’utenza con le risorse disponibili: si sono attivate quindi varie iniziative, sia a livello della programmazione centralizzata dei turni che a livello distrettuale, organizzando il vicariamento delle sedi più vicine a livello territoriale.

Non capisco quindi perché si debba continuare ad alimentare il fuoco della politica nel momento in cui, così come condiviso con i volontari della Croce Rossa di Pont che ringrazio per il loro prezioso impegno, si sta semplicemente cercando di proseguire a combattere con tutte le risorse disponibili le difficoltà che ci ha portato questa terribile pandemia, per il bene delle popolazioni delle nostre Valli e di tutto il Canavese in generale”.

Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima con cronaca, cibo e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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