Accoltellamento alla Roveda: parla la famiglia della vittima. Sedriano
La notizia dell’accoltellamento nella casa di corte della Roveda, frazione di Sedriano (Milano), l’avevamo data qualche giorno fa. La leggete a questo link. Si è trattato di un ferimento con un coltello da cucina avvenuto domenica 20 giugno 2021: l’attentatore un 67enne originario della Costa Rica, la vittima un 47enne dell’Ecuador, padre di famiglia. Quest’ultimo è stato soccorso, trasferito d’urgenza all’Humanitas di Rozzano e per fortuna se l’è cavata, non senza un grande spavento e con 30 giorni di prognosi.
Ma cos’è successo? Cosa ha fatto scattare la furia del 67enne ora arrestao e accusato di tentato omicidio? Al momento l’ipotesi era quella di una lite per futili motivi, forse dovuta ai lavori che il 47enne stava eseguendo in cortile. E se ci fosse qualcosa di più?
A parlare è il figlio della vittima. Alle sue parole fanno da eco quelle di alcuni residenti (sentiti in privato e ai quali è stato garantito l’anonimato). Anche il ragazzo, figlio della vittima, preferisce non rivelare il proprio nome e ci ha chiesto anche di non pubblicare il luogo esatto dove si è svolta la tragedia sfiorata. Questa la lettera che ha inviato in redazione.
“Ho scritto per fare chiarezza, anche perchè il fatto è grave – scrive – Sono il figlio della vittima che è stata accoltellata e mi rivolgo a voi per esporre alcuni fatti che devono essere messi in luce, ovvero sia che l’aggressore è una persona instabile e che per tanti anni ha creato disagi agli abitanti di questa corte. Abbiamo segnalato varie volte questa persona, inclusa la mattina del giorno in cui è accaduto il fatto – prosegue – Non abbiamo ricevuto alcun aiuto.
Si è dovuto arrivare a tanto per poter avere un intervento da parte delle forze dell’ordine. Io e i miei fratelli piccoli abbiamo rischiato di rimanere senza il padre. Per anni questa persona è stata lasciata libera di fare qualunque cosa, ed essendo questa una persona con evidenti problemi, nessuno sa cosa sarebbe stata capace di fare.
Tali azioni avrebbero potuto coinvolgere una qualsiasi altra famiglia che vive nella corte. Il fatto è che questa persona non è stata seguita da nessuno pur essendo un pericolo per gli altri. Domenica è stato mio padre a rimetteci! A mio avviso non è una lite tra vicini ma un’azione premeditata da parte dell’aggressore”.
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