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Bancomattari a Vanzaghello. Tutti i particolari della cattura

E’ giusto che tutti quelli che hanno seguito la storia del furto del bancomat a Vanzaghello, da parte del clan dei bancomattari bolognesi, conoscano e rendano merito alla bellissima operazione dei carabinieri che ha portato alla loro cattura, e cheha impegnato i carabinieri di 4 compagnie del comando provinciale di Milano. Le compagnie sono quelle di Legnano, Abbiategrasso, Sesto San Giovanni e Milano, oltre al Nucleo Investigativo di Milano.

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Siamo rimasti alla notizia della cattura di questa notte. I carabinieri del Nucleo Investigativo di Milano e della Compagnia Carabinieri di Sesto San Giovanni (MI, comandata dal Maggiore Saverio Sica, li hanno trovati in un garage di Cernusco sul Naviglio

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I 3 arrestati per furto aggravato in concorso e detenzione sono vecchie conoscenze della giustizia, pregiudicati per reati specifici. Sono cioè dei bancomattari professionisti. Nel comunicato stampa diramato dai carabinieri si dice che sono residenti nella provincia di Bologna e che hanno la cittadinanza italiana. Anche il quarto uomo, quello che aveva il compito di raccogliere i ladri dopo i furti e riportarli a Bologna con un’auto perfettamente regolare è un 47enne pregiudicato con cittadinanza italiana e residente nella provincia di Bologna. Si trovava in un appartamento di Milano, zona Porta Garibaldi, a portata di mano del comando provinciale dei carabinieri che si trova in Via Moscova.

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I bancomattari “Bolognesi”

“Gli arresti sono il frutto di un’ attività investigativa condotta da personale del Nucleo Investigativo di Milano, in ordine ad un Procedimento Penale in carico alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Monza, durante il quale veniva accertato come un sodalizio criminale composto da soggetti residenti a Bologna e nei comuni limitrofi, fosse in procinto di porre in essere, a partire dalla tarda serata di ieri,  una serie di “assalti” a sportelli ATM – BANCOMAT di Istituti di Credito ubicati nell’hinterland milanese e più in generale nel territorio della regione Lombardia.” dicono i carabinieri della compagnia di Sesto San Giovanni. Il sodalizio criminale lo si conosce da tempo. Si tratta di un gruppo di famiglie di rom in cui molti dei componenti hanno la cittadinanza italiana e che si sono da tempo specializzati nell’assalto ai bancomat con le marmotte. Vivono, per l’appunto a Bologna e nella provincia di Bologna. Sono famosi. Li hanno arrestati talmente tante volte, ora uno ora l’altro, da aver perso il conto.

vanzaghello

Sono partiti da Sesto san Giovanni

I tre bancomattari sono partiti da un box di Sesto San Giovanni, dove avevano nascosto un’Audi RS4 rubata su cui, per maggiore sicurezza, avevano montato della targhe false. Si sono diretti a Vanzaghello. Sono arrivati alle 23.40 e lì hanno utilizzato 2 marmotte piene di esplosivo. Una volta scardinato il bancomat hanno raccolto il denaro e sono fuggiti, puntando i fari e abbaglianti verso delle auto che stavano passando in quel momento. Alle 23.50 erano già in fuga.

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Vanzaghello, l'esplosione del bancomat ripresa da una telecamera pubblica

Hanno preso la direzione della stazione Trenord Vanzaghello Magnago e si sono infilati sulla strada Boffalora Malpensa, in direzione di Magenta. Hanno girato in alcuni dei comuni della zona, alla ricerca di un altro bancomat. Non avendone trovato nessuno appetibile, devono aver preso l’autostrada Milano Torino e si sono diretti verso Cernusco sul Naviglio e si sono diretti verso un garage con numerosi box. Appena entrati, i carabinieri del nucleo investigativo hanno individuato il Box e lì li hanno sorpresi.

L'audi SR4 rubata montava targhe false

Bancomattari bloccati e bottino recuperato. 54mila euro

Il bottino del furto del bancomat di Vanzaghello. 54mila euro

Dopo aver bloccato e arrestato i 3 bancomattari, i carabinieri hanno effettuato l’inventario. Hanno recuperato l’Audi SR4, 54mila euro in contanti, 8 marmotte pronte all’uso già cariche di esplosivo e 2 batterie usate per azionare gli ordigni. Per rendere inoffensive le “marmotte” sono intervenuti gli artificieri.

Gli artificieri hanno fatto brillare le marmotte dei bancomattari

Non è finita

Contemporaneamente i carabinieri di Milano sono andati a prelevare il quarto uomo, che attendeva i complici in un appartamento a poca distanza dalla caserma dei carabinieri. all’azione, in giornata sono seguite altre perquisizioni. E’ stato trovato altro esplosivo e alcune marmotte da caricare.

All’interno delle indagini le attività dei carabinieri svolte durante la flagranza sono state coordinate dalla Procura della Repubblica di Milano. Significa cioè, che le attività dei bancomattari erano osservate probabilmente sin da quando son usciti dal box di Sesto San Giovanni, e che i loro movimenti sono stati seguiti in stretta collaborazione tra procuratore e forze dell’ordine.

Inseguimenti? Si, ma non tradizionali. Li hanno seguiti dai monitor, mentre passavano sotto i varchi dei comuni che hanno visitato, dai caselli autostradali che hanno usato e anche escludendo quelli che non hanno usato. Mentre i bancomattari correvano con una velocissima auto fra le strade dell’altomilanese le forze dell’ordine ne seguivano le tracce stando davanti ad un centro di controllo informatico, fino a che non hanno smesso di correre e si sono rilassati, pensando di avercela fatta.

Sono quelli di Parabiago? Ci si potrebbe scommettere, ma ci vogliono le prove

Nei prossimi giorni, i militari del Nucleo Investigativo effettueranno ulteriori accertamenti per verificare eventuali responsabilità dei soggetti in altre azioni criminose simili avvenute nella Provincia di Milano e nella Regione Lombardia. Sotto osservazione c’è il furto del Bancomat a Parabiago, dove i bancomattari avevano tentato di investire i carabinieri che li avevano fermati. I carabinieri avevano sparato 3 colpi verso il muso dell’auto ferendo leggermente un rom, che era stato abbandonato dai compagni (probabilmente parenti) in fuga.

Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima come cronista, critica gastronomica e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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