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Milano, il Palazzo di giustizia e la sua storia

Il palazzo di giustizia di Milano, si trova in Via Freguglia 1. È stato edificato tra il 1932 e il 1940. Per far posto all’imponente edificio, furono abbattute una chiesa e un convento anche se la maggior parte dell’area era occupata da una caserma, anch’essa demolita.
Con i suoi circa circa 30.000 mq, a forma di trapezio, e con i suoi otto cortili interni è uno tra gli edifici più grandi di Milano. L’edificio conta quattro piani più due mezzi piani, tanto che se vi si deve accedere e non lo si conosce bene, è meglio munirsi di una cartina.
Realizzato in stile “novecento” non brilla certo in bellezza, ma è assolutamente adatto alla funzione che ricopre, anche se sia per le grandi dimensioni sia per il vecchio concetto di distribuzione degli spazi, necessiterebbe di una riorganizzazione.

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I maggiori processi milanesi

In questo tribunale sono stati processati i più svariati criminali, sia per delitti comuni sia per reati legati alla mafia e al terrorismo. Questi ultimi sono stati per lo più condotti nell’aula bunker del tribunale. Nonostante i moltissimi controlli per garantire la sicurezza interna, il 9 aprile 2015 un imputato per bancarotta fraudolenta, riuscì ad introdurre una pistola e numerosi colpi contenuti i tre caricatori, spacciandosi per avvocato ed esibendo un falso tesserino. Claudio Giardiello, uccise tre persone, tra cui il suo ex avvocato, un testimone del processo e un giudice.

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Il processo Mani Pulite e le accuse a Silvio Berlusconi

Chi ha vissuto gli anni 90, non può non ricordare le lunghe dirette televisive dei vari giornalisti che stazionavano davanti al palazzo di giustizia milanese. Qui, spesso, i giudici si trasformavano in personaggi celebri. Un esempio tra questi, Antonio Di Pietro. Poi intraprese poi lui stesso la carriera politica. Il termine “mani pulite” fu coniato per la prima volta da Giorgio Amendola del PCI. Quello che inizialmente sembrava un processo semplice, si allargò poi a macchia d’olio coinvolgendo tutti i partiti politici italiani. Ciò portando di fatto, alla nascita di quella che oggi viene da tutti definita la terza repubblica. Numerosi processi inoltre hanno interessato Silvio Berlusconi,  ben 34, tra cui quello più noto, il processo Ruby, ma anche il processo Mediaset e il lodo Mondadori.  In grandissima parte di questi procedimenti, però Berlusconi è risaltato estraneo ai fatti ed innocente. Di tutti i processi uno solo ha generato una condanna definitiva, per frode fiscale.

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Anche il tribunale “sotto indagine”

È curioso che anche un tribunale possa essere sotto indagine, ma effettivamente, il tribunale di Milano è stato sotto indagine per i fondi usati per la realizzazione di cartelli informativi e anti-coda mai entrati in funzione. L’appalto, costato circa un milione di euro, rientrava tra i fondi destinati tribunale di Milano dal ben più vasto appalto di Area Expo 2015 stanziamento che si aggirava attorno ai 16 milioni di euro. I fondi erano stati stanziati in vista di un aumento di reati specie nell’area dell’esposizione universale, previsione risultata poi quantomeno sovrastimata. Tali monitor al 28 giugno 2018 non erano funzionanti. Per meglio dire, erano accesi ma mostravano unicamente la dicitura “sistema in fase di test”.

Nota della redazione
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Gianluca Preti

Videomaker, grafico, fotografo, appassionato di Milano.

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