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Fumano sigarette alle medie con la tessera sanitaria di mamma e papà

Ossona – A Ossona sono stati notati dei ragazzini delle scuole medie che acquistavano sigarette dal distributore automatico utilizzando delle tessere sanitarie. Ovviamente non era la loro tessera sanitaria, però sono loro che fumano le sigarette.

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Sono stati visti armeggiare davanti al distributore automatico delle sigarette, in piazza Litta. La loro altezza non lasciava dubbi. Non potevano avere più di 11 o 12 anni.  Per comprare le sigarette al distributore automatico si sono procurati la tessera sanitaria di un maggiorenne. Con tutta probabilità quella di mamma e papà che non si saranno nemmeno ancora accorti che gli è stata sottratta.  Chi ha segnalato il fatto ha anche fatto notare che il problema non è il fumo, quanto il fatto che abbiano utilizzato dei documenti personali che non sono i loro.

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Usano la tessera sanitaria di mamma e papà, senza permesso

Va da sè che, se fumano i genitori, non ci si può aspettare che i figli non vogliano perlomeno provare. Però, prendere una sigaretta dal pacchetto di papà è una cosa. Prendergli la tessera sanitaria per andare con gli amici ad acquistare le sigarette è un’altra faccenda.  I tabaccai hanno la proibizione di vendere sigarette ai minorenni, ma non hanno il controllo del distributore automatico. Spesso i ragazzini sono gli stessi cui i genitori affidano la commissione di comprare le sigarette al distributore, dandogli la propria tessera. Ora hanno imparato ad agire in autonomia.

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Perchè i bambini fumano tabacco?

La sigaretta in bocca dà l’aria del duro. Fa sentire grandi. Il papà fuma, il nonno e la nonna anche, la mamma idem. Dicendo che l’uso della sigaretta fa male ai polmoni, non si riesce ad  alzare l’età della prima sigaretta. Anzi, è il contrario. Spesso non serve neppure dire che toglie ossigeno e non permette di respirare bene. A Ossona, forse, l’età della prima sigaretta si è abbassata troppo.

Avere dei fumatori in prima media fa un po’ impressione

Il tabacco non è proibito, è solo disincentivato. Neppure troppo. Ciò che davvero da fastidio, nel fumo di una sigaretta, è l’età. Vederla fra le dita di un ragazzino, o di una ragazzina, che hanno appena finito le scuole elementari, sconvolge. Al di là del pensiero per i loro polmoni, ciò che colpisce è scoprirli così presto “giovani ribelli”. Sono ancora bambini. Perlomeno questo è quello che crediamo noi.

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La legge per la lotta al tabagismo

Dallo scorso 2 febbraio è in vigore una nuova legge, che recepisce la Direttiva Tabacco, una legge di tipo Europeo. Nelle intenzioni la legge dà una giro di vite sull’uso del tabacco da parte dei minorenni. Tenta di disincentivarlo, alzando le pene per chi vende sigarette ai ragazzini. La legge dice:

“Le disposizioni del presente decreto legislativo sono dirette: a) a garantire un livello elevato di protezione della salute umana, soprattutto per i giovani e ad adempiere agli obblighi derivanti dalla legge 18 marzo 2008, n. 75, di ratifica ed esecuzione della Convenzione quadro dell’OMS per la lotta al tabagismo (FCTC), nonchè ad ostacolare un eccesso di offerta e la diffusione del fumo tra i minori”.
La trovate nel suo testo completo sulla gazzetta ufficiale.

Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima come cronista, critica gastronomica e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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