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Ettore Fusco sulla discarica. Basta riempire le cave con i rifiuti

Milano – Il consiglio delle città metropolitana, con tantissimo imbarazzo del PD, specie dei sindaci dell’altomilanese, ha approvato oggi l’emendamento presentato da Ettore Fusco, consigliere leghista e sindaco di Opera, e che chiedeva di impedire la trasformazione della Cava di discarica tra Busto Garolfo e Casorezzo. “Ora che città metropolitana riveda il parere emesso il 10 maggio”.

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Ettore FuscoEttore Fusco ha presentato al consiglio di città metropolitana un ordine del giorno che poneva l’attenzione su uno dei problemi che si sono riscontrati. “Città Metropolitana deve subordinare i pareri tecnici agli indirizzi politici”ha detto  Ettore Fusco alla maggioranza condotta da Giuliano Pisapia in consiglio di città metropolitana. Però tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare, ed è ovvio che non ci si può accontentare del “dire”, nel caso specifico. Il 10 maggio, subodorando che le cose non sarebbero andate lisce come credevano, i tecnici di città metropolitana hanno pubblicato il parere favorevole alla discarica di rifiuti speciali nella cava di ghiaia fra Casorezzo e Busto Garolfo, cercando di dare ufficialità ad un atto che si fonda su delle notevoli prese per i fondelli sia dei cittadini sia della democrazia. wwf impazzisce e dice si allaDiscaricaDiscarica. Se l’ASL-ATS Milano è fuori come un balcone e Discarica di Casorezzo. Tutti contro città metropolitana. Video

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“Le aree verdi vanno tutelate”. Ha continuato Fusco ed è su questo concetto che si è sviluppato l’emendamento al Piano Strategico di Città Metropolitana proposto, questa mattina, insieme al gruppo Lega Nord di cui fa parte con il Consigliere comunale di Milano Luca Lepore.
L’ordine del giorno è un atto che, di fatto, modifica un punto del capitolo cinque della terza parte del Piano Strategico di Città Metropolitana stesso, quella relativa ai Parchi Metropolitani. La discussione è stata lunga e anche molto accesa. I consiglieri metropolitani del PD dell’alto milanese sono sindaci ed erano in imbarazzo. Il vicesindaco della città metropolitana sapeva bene di che cosa si stava parlando, e posso, pur non avendo partecipato al consiglio, immaginare quali rossori devono essere apparsi su certe facce.
Alla fine l’emendamento ha ricevuto il voto positivo della maggioranza. In sostanza è stato precisato come, nelle attività di valorizzazione di corridoi ecologici comunali e nei progetti di potenziamento del verde per la promozione della qualità ambientale “non possono essere realizzati impianti con elevato impatto ambientali quali discariche, termovalorizzatori, depositi inquinanti, depositi di scorie nucleari, centrali di produzioni di energia a combustibili fossili, raffinerie e allevamenti intensivi”. Infatti la cava che si vuol far diventare discarica si trova su un corridoio ecologico protetto a livello europeo,(è la via della migrazione stagionale degli uccelli)

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A questo risultato se ne aggiunge anche uno politico. Ettore Fusco infatti spiega che “Fino ad ora Città Metropolitana è stata governata da dirigenti e funzionari che hanno assunto le loro decisioni sulla carta, senza conoscere le esigenze del territorio e delle comunità che lo vivono. Con questo documento si cambia rotta, i pareri tecnici devono essere subordinati agli indirizzi degli amministratori di Città Metropolitana restituendo alla politica il ruolo di guida”.
Questo riferimento era volutamente rivolto alla delibera dirigenziale di ieri, quella che ha dato parere favorevole alla realizzazione di una discarica nel parco del Roccolo, tra Busto Garolfo e Casorezzo. “Oggi, in aula, si è tenuta un’aspra discussione . Ho fatto più volte riferimento a quanto sta accadendo a pochi chilometri da noi dove, una cava che avrebbe dovuto essere bonificata, rischia di diventare una grande discarica di rifiuti. Una scelta tecnica e non voluta dalle comunità che vivono e usufruiscono quel territorio. Solo quando ho detto che li avrei ritenuti tutti egualmente responsabili dell’accaduto, infatti, ha prevalso il buon senso e l’ordine del giorno è stato approvato”.

Ettore Fusco ha girato il coltello nella piaga dell’incongruenza della sinistra milanese. Infatti, dopo che hanno organizzato tante carovane per la pace e contro la mafia, si sono sentiti ricordare dal consigliere della Lega Nord come intorno alle cave e al mondo dei rifiuti abbiano allungato i tentacoli le criminalità organizzate. “Le cave sono solo un business a più riprese: quando si estrae, quando si riempiono con i rifiuti e persino quando si deve procedere con la bonifica del terreno compromesso. Questi affari richiamano l’attenzione della mafia e noi di Città metropolitana non possiamo combatterla solo a parole! Infine, le cave che poi si trasformano in discariche anziché essere bonificate, sono dannose per la salute e noi le vogliamo tenere lontane dai centri abitati e dai confini di Città Metropolitana, che sono verdi e verdi devono restare”.

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Si tratta di concetti importanti, che fanno parte della battaglia che Casorezzo, Busto Garolfo e anche Ossona devono compiere, in cui è in discussione il riempimento delle cave con rifiuti. “È il risultato di un lavoro di squadra  che al fianco dei cittadini, comitati e militanti della Lega Nord ha visto, nei giorni scorsi, i sindaci di Busto Garolfo e Casorezzo ed il Vicepresidente del Consiglio regionale della Regione Lombardia Fabrizio Cecchetti. Adesso Città metropolitana riveda il parere che deve esprimere nella conferenza dei servizi che è stato confezionato prima di questa importante decisione del Consiglio metropolitano.

Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima come cronista, critica gastronomica e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

2 pensieri riguardo “Ettore Fusco sulla discarica. Basta riempire le cave con i rifiuti

  • Avatar photo Ilaria Maria Preti
  • Prendiamo atto con piacere del fatto che il Sindaco di Opera Ettore Fusco, nonché Consigliere di minoranza di Città Metropolitana, abbia compreso fino in fondo le criticità, non solo ambientali, ma anche di carattere sociale ed economico, che porta con se il dare parere favorevole ad una discarica di rifiuti speciali “non” pericolosi (dipende dalla concentrazione delle sostanze che sono e restano pericolose) da realizzarsi nel sito estrattivo ATE G11.
    Prendiamo atto anche del fatto che egli abbia dato seguito a quanto da tempo sosteniamo e che abbiamo ribadito anche durante l’assemblea dello scorso 3 Maggio tenutasi a Busto Garolfo, e cioè che in Città Metropolitana manca totalmente un indirizzo politico in grado di porre dei paletti che vadano oltre il parere tecnico che i funzionari sono tenuti a formulare
    Resta il fatto comunque che Salviamo il Paesaggio, rifiuta qualsiasi tipo di strumentalizzazione politica, e sostiene azioni di ogni parte politica a patto che siano finalizzate alla tutela del suolo, dell’ambiente e dei beni comuni in generale, perché pensiamo che in una Democrazia matura, anche se rappresentativa, debbano essere i cittadini ad “usare” gli strumenti di rappresentanza, vale a dire i partiti, e non il contrario, e siamo ancor più convinti che la rappresentanza, debba essere raccolta attorno ad un idea e non finalizzata al sostegno di oligarchie o peggio.
    Chiediamo coerenza rispetto ad argomenti e decisioni programmatiche che riguardano il territorio e il suolo, fonte non rinnovabile, per tanto Regione Lombardia, dovrebbe rivedere ad esempio il piano regionale della mobilità che prevede 200 Km di nuove autostrade per un consumo di suolo agricolo pari a 1800 ettari che potrebbero diventare 4000, partendo magari dall’abbandonare l’idea del prolungamento della Boffalora Malpensa che sventrerebbe ulteriormente le poche zone di pregio rimaste, tra l’altro in pieno Parco Ticino.

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