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Roberto Maroni. La sinistra esulta: Allah Akbar. Bocciata la legge antimoschee

Milano – All’arrivo della notizia che la legge che regolamenta la costruzione di nuove moschee in Lombardia è stata bocciata dalla consulta della Corte Costituzionale, il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, ha commentato, su twitter, con una frase ironica. “La sinistra esulta: Allah Akbar”. Alla bocciatura risponde anche Matteo Salvini parlando di “consulta islamica” e il segretario della Lega Lombarda Paolo Grimoldi. Simona Bordonali promette battaglia. E Roberto Maroni rilancia: “Non voglio moschee abusive e centri islamici dove si predica il fanatismo e il fondamentalismo, in Lombardia.”

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antimoschee maroniLa notizia è arrivata a Milano oggi ma risale a ieri sera.
A Roma, sul finire della riunione della Corte Costituzionale, la  consulta ha dichiarato incostituzionale le legge della Regione che limitava la costruzione di nuove moschee in Lombardia.
La risposta di Roberto Maroni è chiara.”La Consulta ha bocciato la nostra legge che regolamentava la costruzione di nuove moschee.
La sinistra esulta: Allah Akbar”.
Insomma, secondo Roma e la Corte Costituzionale la nostra Lombardia dovrebbe riempirsi di alte torri arabeggianti  al posto dei campanili e nelle nostre serate dovrebbero risuonare, invece dei suoni dolce delle campane al vespero, le grida le preghiere mussulmane proclamate dai mullah dalle cime di quelle torri là.

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Simona Bordonali promette battaglia

Però la regione Lombardia non ci sta ed è l’assessore regionale alla Sicurezza, Protezione civile ed Immigrazione, Simona Bordonali, che promette battaglia.
“Attendiamo le motivazioni della sentenza, ma la sostanza non cambia: la Regione Lombardia si doterà di una Legge che regolamenterà l’edificazione di nuovi luoghi di culto. Si tratta di una questione di sicurezza: capiamo che il Governo italiano non sia particolarmente sensibile al tema, ma i lombardi sanno fare da soli, basterebbe che da Roma non ci fosse alcuna ingerenza”.  E poi ha continuato prendendosela direttamente con chi ha la responsabilità della sicurezza pubblica. “Sarebbe comunque opportuno che il ministro dell’Interno Angelino Alfano chiarisse la propria posizione, visto che il partito di cui è segretario ha votato questa Legge, mentre il Governo di cui fa parte l’ha impugnata. La Lombardia ha bisogno di chiarezza”.

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La legge antimoschee di Regione Lombardia era stata approvata da tutto il centrodestra.

La questione delle divergenze nei partiti nazionali è cosa nota e riguarda quasi tutti i partiti, a parte la Lega Nord, di cui anche Simona Bordonali fa parte. Sia il PD sia NCD prendono decisioni diverse a seconda se i loro amministratori si trovano a Roma o nelle regioni della Padania, dove sono più a contatto con le necessità concrete della popolazione.
La legge per la regolamentazione della costruzione dei luoghi di culto in Lombardia era stata approvata , infatti, con una larga maggioranza, comprendo tutto il centrodestra, mettendo dei paletti piuttosto importanti. Secondo la legge, non si sarebbe potuto costruire un nuovo centro di culto se non approvato preventivamente dai residenti nel quartiere (per le grandi città) o nei Comuni. Era previsto che ci fosse anche di un sistema di telecamere collegate con la questura nei dintorni di ogni nuovo centro.
Dopo le stragi di Parigi, questa serie di precauzioni sembravano persino blande, ma il presidente Renzi, del PD, ha voluto continuare a sostenere il ricorso presentato alla consulta, nonostante il presidente della regione Lombardia gli avesse chiesto di ritirarlo.

M5stelle: Eugenio Casalino fa l’acido

Il consigliere regionale di M5 stelle Eugenio Casalino non ci fa mancare un commento piuttosto acido e incomprensibile: La Lombardia torna nella Repubblica Italiana e in Europa. “La Corte Costituzionale ha bocciato la vergognosa legge regionale cosiddetta “anti moschee” di un anno fa voluta fortemente da Maroni e dalla Lega come presunta soluzione di sicurezza. Non ci voleva un esperto per capire che quel testo violava in più punti la Costituzione Italiana sul diritto di culto, come ricordato in ben tre pareri dell’ufficio legislativo del consiglio regionale ed ignorato dalla maggioranza, così come la voce di ANCI Lombardia e delle undici confessioni religiose audite, compresa quella cattolica. Insomma archiviamo finalmente una legge idiota e propagandistica che avrebbe prodotto solo problemi”.

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Enrico Brambilla, del Pd, non entra nel merito

A questo commento si aggrega anche quello del consigliere regionale Enrico Brambilla, del PD. “La bocciatura da parte della Consulta non ci sorprende affatto, anzi era più che prevedibile. Sotto il profilo politico conferma ancora una volta l’incapacità di Maroni e della sua maggioranza di produrre buone leggi che resistano al vaglio della Costituzione. Il provvedimento che lui e l’assessore Beccalossi tanto difendono è pessimo: non fa nulla per combattere l’abusivismo e per come è stata scritto incentiva il proliferare di situazioni opache. Dalle dichiarazioni fatte a caldo da Maroni traspare quello che è il vero intento della Lega: strumentalizzare, per soli fini elettorali, un tema molto delicato quale la libertà di culto trincerandosi dietro la disciplina urbanistica. Attendiamo di conoscere le motivazioni della Consulta, ma questa bocciatura dimostra l’inadeguatezza della Giunta Maroni a guidare la Regione Lombardia quotidianamente al centro di episodi che gettano cattiva luce sull’istituzione. E’ un ulteriore tassello che si somma alla lista delle motivazioni che martedì prossimo ci spingeranno a chiederne le dimissioni”.

Libertà di governo in Lombardia

Se ci fosse libertà vera di pensiero e di governo in Regione Lombardia, senza ingerenze governative, basterebbe una legge in cui si scrive: “non è dato il permesso di costruire altre moschee in tutto il territorio, e nei casi di altre religioni,  si valuterà caso per caso, a seconda della possibilità di convivenza dei principi di queste religioni con le leggi democratiche” senza star lì a scomodare l’urbanistica e la paesaggistica. Purtroppo però la Lombardia non ha le mani completamente libere, anzi. Roma e Bruxelles fanno di tutto sia per depredarla sia per impedire la libertà di pensiero e di governo, e quindi bisogna sfruttare ogni spazio per difendere i cittadini. Se governasse il PD, come si è visto anche a Milano con Pisapia, il problema non sussisterebbe. Infatti, calerebbero immediatamente le braghe davanti a Renzi e al governo romano, come hanno fatto finora,e ci si troverebbe, oltre che depredati dal residuo fiscale, anche islamizzati.

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Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima come cronista, critica gastronomica e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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