Consiglio comunale: verbali e solidarietà
Ossona – Al primo punto del consiglio comunale dello scorso 7 gennaio 2016 c’era l’approvazione dei verbali della seduta precedente. Rossi dei verdi chiede al consiglio comunale di votare la solidarietà a Majorino ma si dimentica completamente che solo due giorni prima in piazza Litta, vi è stato un’attacco alla libertà di informazione conclusasi con un’aggressione fisica nei confronti di una blogger donna, (io).
Ho incassato la solidarietà e la vicinanza del direttore della testata giornalistica Altomilanese, Attilio Mattioni, con cui ho spesso scontri forti e molto diretti, ma non quella, nemmeno personale, del sindaco e dei consiglieri comunali, a parte Sergio Garavaglia di Siamo Ossona. Come sempre, da sinistra due pesi e due misure. Chi li critica anche leggermente è etichettato come fascista (o fascioleghista, come dicono loro); se attacchi e violenza sono ai danni di chi non la pensa come loro, allora va tutto bene e giustificano gli aggressori oppure, se non possono, stanno colpevolmente in silenzio e sorvolano sui fatti, quando non li negano.
Scusatemi, non riesco ad evitare di scrivere la verità: è quasi una malattia. Ai lettori va bene, hanno la certezza delle informazioni vere.
A me, invece, porta guai: botte prese in piazza, davanti a tutti, insulti, fino alle bugie e ai pettegolezzi raccontati contro di me e sostenuti con un’ineguagliabile spudoratezza, nonostante l’evidente falsità.
Comunque, all’ordine del giorno di questo consiglio c’erano i soliti verbali delle volte precedenti da approvare, e la richiesta di correzioni. Mi ci sono recata con la scorta di mio marito e del giornalista Francesco Maria Bienati, a scanso di problemi. Purtroppo per me, d’ora in poi non potrò più uscire di casa da sola.
Rossi, all’inizio della seduta ha letto l’intervento che trovate nel frammento di video girato da Corriere Altomilanese. Non si capisce come mai l’amministrazione comunale di Ossona si rifiuti di fare le riprese video dei consigli comunali e di renderli davvero pubblici, magari con degli hangout su youtube.
Non costerebbe nulla. Volendo proprio fare gli spendaccioni, con meno di 100 euro si compera una telecamera da collegare direttamente a youtube. Il wi fi in Sala Consigliare c’è già, basta usarlo.
L’unico motivo per non utilizzare questa innovazione, che la regione Lombardia usa persino per le riunioni di giunta e per quelle delle commissioni, è che poi non si potrebbero più raccontare bugie, in paese, su quanto è detto durante il consiglio comunale, perchè ogni parola sarebbe verificabile.
Tornando alla richiesta di Rossi di dare solidarietà a Majorino per le minacce di morte, è necessario riportare la risposta dell’amministrazione comunale. Il sindaco di Ossona ha, infatti, posto la questione pregiudiziale, senza però portarla a votazione. La questione pregiudiziale è quella che viene posta all’intero consiglio comunale. Si chiede ai consiglieri se vogliono accogliere o meno la richiesta di sottoporre a votazione un punto che non riguarda direttamente il consiglio comunale. In questo caso il passaggio del voto è stato saltato e ha risposto direttamente il sindaco con un No, motivandolo con il fatto che era stato rifiutato di dare solidarietà anche nei confronti dell’assessore regionale Massimo Garavaglia (Lega Nord), quando è stato indagato per aver difeso i disabili, (la mozione era stata presentata da Sergio Garavaglia, capogruppo d’opposizione Siamo Ossona). Il sindaco Marino Venegoni non ha mancato di ricordare che era stato rifiutato di dare solidarietà anche allo stesso Sergio Garavaglia, quando era stato pubblicamente insultato in piazza Litta dalla mamma dell’assessore Porrati. Durante il consiglio comunale, nel punto che riguardava Ossona sicura, che racconterò in un altro Post, e lo scherzo che mi hanno fatto alla vigilia di Halloween, Marino Venegoni ha sottolineato che suo figlio ha ventotto anni, è maggiorenne e responsabile personalmente delle sue azioni, esattamente come la madre dell’assessore Porrati.
In questo modo, il sindaco ha messo le mani avanti. Nel caso in cui qualcuno chiederà di esprimere pubblicamente solidarietà e vicinanza nei miei confronti a causa del comportamento di suo cognato Lanfranco, lui potrà dire che Lanfranco è maggiorenne e responsabile delle sue azioni, come suo figlio e la madre della Porrati, e che il consiglio comunale non ha dato solidarietà neppure a Majorino e a Massimo Garavaglia e quindi non la darà nemmeno a me. Una preoccupazione inutile. Non ho cercato la solidarietà del consiglio comunale nè mi passa per la testa di chiederla. Avrei apprezzato e sarei stata grata per quella personale dei consiglieri comunali e del sindaco, ma sono gesti che non vanno chiesti. O nascono da soli, dalla coscienza delle persone, o non hanno senso. E, per ora, nè il sindaco di Ossona, nè gli altri consiglieri di maggioranza hanno fatto il benchè minimo gesto di solidarietà.
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