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Sedriano, Gabriele Panetta ritira la candidatura e…

Sedriano – Con un foglio scritto e firmato Gabriele Panetta ha ritirato la candidatura nella lista del movimento 5 stelle. La richiesta di ritirarsi immediatamente è arrivata dagli esponenti stessi del Movimento 5 stelle, quando hanno saputo delle presunte conoscenze fra la ndrangheta del loro candidato consigliere a Sedriano. Presunte perchè indicate nell’articolo del Fatto Quotidiano che abbiamo ripreso ieri.

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Certamente l’articolo di Ersilio Mattioni ha scatenato il pandemonio, e ha probabilmente cambiato i pronostici delle elezioni amministrative di Sedriano. Succederà, probabilmente, anche se il tempestivo intervento del consigliere regionale Stefano Buffagni, (M5stelle) che ha radunato immediatamente lista e il sindaco Cipriani, e ha ottenuto il ritiro immediato e irrevocabile della candidatura di Gabriele Panetta, mostra la buona fede dei 5 stelle. Però l’ombra sul gruppo è stata gettata e resterà.

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Che le elezioni nel Comune della Lombardia sciolto per contaminazione mafiosa sarebbero state difficili era chiaro. Forse nessuno si aspettava che fossero così difficili. Su Gabriele Panetta una parola bisogna dirla. Anche guardando dall’esterno risulta ben difficile crederlo un infiltrato della ndrangheta nei 5 stelle, ed è normale pensare che, al solito, il giornalista del Fatto quotidiano abbia costruito un bel cappotto a fatti che di concreto hanno poco o nulla di rilevante. Gabriele Panetta non ha fatto nessuna difficoltà a firmare il ritiro della candidatura e di solito i malavitosi della ndrangheta non sono così arrendevoli e tantomeno lo sono i loro conoscenti stretti.

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la scala Rho b&b

Esprimo il mio parere, a costo di buttarla in una provocazione totale , assoluta e pesantissima. Vi prego di prendere ciò che scrivo solo come provocazione e non come un suggerimento. Un paio di giorni fa il capo della procura di Milano Edmondo Bruti Liberati, nel Bilancio di responsabilità sociale 2014 2015, ha definito la colonizzazione della ndrangheta in Lombardia come una “Colonizzazione al contrario,” specificando che “di regola la colonizzazione presuppone una sorta di superiorità economica e culturale del colonizzatore sul colonizzato” mentre in Lombardia è successo l’ inverso.

“Una sottocultura criminosa ha la meglio in aree altamente industrializzate e ricche di servizi”. Sono parole del procuratore, quasi in riposta all’allarme lanciato da Ilda Boccassini sulla colonizzazione di intere aree dell’hinterland di Milano da parte della ‘ndrangheta. Io non comprendo tanto stupore. E’ una questione di numeri. Se più di mezza Calabria si è trasferita in Lombardia non si può sperare che non si sia portata dietro anche la sottocultura criminosa specifica.

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Se non si vuole rischiare di avere delle ingerenze delle ‘ndrine negli apparati democratici, sia a Sedriano sia da altre parti, c’è una sola soluzione: non candidare calabresi, perchè tutti, una volta o l’altra, saranno stati a un pranzo di parenti, avranno stretto la mano di un concittadino o sono stati al matrimonio della figlia di un boss.

Dalla mia provocazione ne deriva una ancora più grave, e di cui faccio ammenda in anticipo ma che esprimo lo stesso. Se non si candidano calabresi, bisogna anche fare a meno dei loro voti, perchè generalmente si votano fra di loro, in famiglia. La democrazia è fatta di numeri e quindi, se non si vogliono amici e conoscenti di mafiosi nelle istituzioni, sarebbe anche necessario limitare il diritto di voto di tutti i loro parenti e amici. Limitare il diritto di voto di qualcuno, che non se lo sia meritato con delle azioni dirette, è una cosa che mi ripugna, ma l’alternativa più democratica per la soluzione del problema è il rimpatrio immediato di tutti quelli che hanno origini calabresi… Via dalla Lombardia, risolto il problema della colonizzazione.

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Insomma, adesso cosa vi aspettate? Che i calabresi (amici e parenti veri dei mafiosi della ‘ndrangheta), cittadini italiani con diritto di voto residenti a Sedriano, votino per il candidato sindaco dei 5 stelle appartenente alla guardia di Finanza che prima mette in lista un calabrese e poi lo ripudia? E chi voteranno? Un altro calabrese in un’altra lista? O pensate che votino la Lega Nord, che è quella che ha loro rotto le uova nel paniere, con la caduta di Celeste, di Zambetti e della giunta di regione Lombardia nel 2012?

Però a Sedriano i numeri sono quelli che sono e un pacchettino di voti di veri parenti e amici di mafiosi potrebbe scegliere, ora, il prossimo consiglio comunale, che dovrà vivere con questa spada di Damocle sulla testa. E’ il destino che capita ai comuni sciolti per mafia e anche a chi si fa colonizzare. Ci vuole molto coraggio, ora, per amministrare Sedriano.

Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima come cronista, critica gastronomica e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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