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Proposta per Ossona: ingaggiamo Bill Cody per la consegna della posta?

Non sono passati nemmeno di tre giorni da quando ho trovato due bollette di due residenti di Ossona abbandonate in strada che sono stata testimone di un’altro episodio dell’incuria con cui il servizio postale di Ossona è eseguito.

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Ossona Bill Cody  consegna della posta?Ieri sera, mercoledì, è la sera in cui ci rechiamo nella sede ( sia gli aderenti della Lega nord sia quelli degli Orsetti padani sia quelli del Comitato civico) che abbiamo in via 4 novembre, nella piazzetta. Condividiamo la sede con l’associazione il Pedale Ossonese e la cassetta delle lettere è intestata alla storica associazione. Per una ragione di correttezza, di privacy e di non ritiro mai la posta nella loro cassetta delle lettere lasciandolo fare ai soci, ma dato il clima di fiducia reciproca e di collaborazione che c’è fra le  associazioni, ne ho le chiavi come gli altri. Ieri sera, scrivevo, mi sono recata ad aprire la sede per la riunione settimanale e ho visto un giornale sbucare dalla casella in modo piuttosto carambolesco, come se volesse saltar fuori da solo dalla casella della posta e andarsi a consegnare al vero destinatario.

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Lo prendo al volo, giusto per evitare che finisca per terra, dato che la pioggia aveva bagnato il pavimento del portico e lo avrebbe sporcato. Come l’ho in mano leggo l’indirizzo e mi accorgo che non è un giornale, ma un fascicolo francobollato indirizzato ad un residente di Ossona che abita a metà della via 4 novembre, mentre noi siamo alla fine. A quel punto e dopo l’esperienza di sabato mattina  di cui potete leggere sempre su cronaca Ossona, mi è venuto un dubbio e ho aperto la cassetta delle lettere. Così ho potuto rendermi conto che la strana posizione del primo fascicolo che ho tirato fuori dalla cassetta delle lettere era dovuta  al fatto che la cassetta era strapiena di posta e non alla presunta volontà  di fuga del giornale stesso…

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I destinatari della posta erano misti… praticamente quasi tutti gli abitanti della via 4 novembre avevano una lettera inserita nella casella postale dell’associazione Pedale Ossonese. Il  Bill Cody alla rovescia di Ossona aveva pensato bene che una casella della posta valesse l’altra e aveva messo tutta la posta in una casella sola, quella del Pedale. Chissà se la settimana prossima ne sceglierà un’altra…magari all’inizio della via, così si risparmierà i 50 metri da fare per raggiungere la piazzetta partendo da via padre Giuliani.

Per carità, non vorrei suggerirgli un’idea… comunque ho consegnato ai destinatari reali la posta che ho potuto e l’altra l’ho consegnata alla polizia locale di Ossona, che ora è informata di tutti i fatti, sia del caso della posta abbandonata sia di questo ultimo episodio. Il ritrovamento casuale di posta altri mi è capitato due volte in una sola settimana, troppe  per non sospettare che il problema sia molto comune. C’è chi sembra prenderlo con filosofia, ma a me sembra estremamente grave. Nella posta ritrovata ieri c’era anche una lettera bollata come posta prioritaria.

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Qualcuno ha fatto anche qualche battuta spiritosa. Mi hanno suggerito, infatti, vista la frequenza con cui ritrovo la posta sparsa per il paese, di farmi cambiare il soprannome con cui il Felice mi saluta quando mi incontra in piazza. Secondo gli spiritosoni, dovrei dirgli di chiamarmi  Bill Cody, invece di onorevole. ( era ben peggio quando, cinque o sei anni fa. Mi chiamava Bossi). Ho risposto che se proprio dovevo, gli avrei detto di chiamarmi Calamity Jane, l’eroina della storia di “Anna, prendi il fucile”.

Bill Cody era il vero nome di Buffalo Bill, famoso corriere del Pony Express, il sistema postale del vecchio e selvaggio Far West. Insieme ad altri due eroi del vecchio west, Toro Seduto e  Calamity Jane,  Bill Cody venne anche a Milano nei primi anni del novecento dove organizzo la ricostruzione della battaglia di Little Big Horn in piazza Cadorna.

Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima come cronista, critica gastronomica e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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