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Le iene, Serena Nobile e Eraldo Isidori della Lega Nord

La puntata delle Iene di un paio di giorni fa conteneva un servizio  su Eraldo Isidori, deputato marchigiano della Lega nord fino alla scorsa legislatura. Lo si prendeva di mira in modo scandaloso per il suo accento e per lo scarso uso dell’italiano, per il suo nervosismo, quello tipico di una persona schiva e timida, e per molte altre cose. Un paio di sapienti tagli e la costruzione denigratoria di Eraldo Isidori era fatta.

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Questa volta, però, più che Iene, il trio si è comportato in qualcosa di più strisciante, perchè ha fatto in modo da non far sapere assolutamente chi fosse nella realtà Eraldo Isidori, per quale motivo era stato candidato nelle liste della Lega Nord e con quale scopo si occupa di politica.

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Se è comprensibile che i telespettatori non riconoscessero al volo Eraldo Isidori e non mettessero il suo nome in relazione ad altro che alla politica, non è accettabile che la redazione delle Iene abbia evitato di dire che Eraldo Isidori è il papà del piccolo Sergio Isidori, rapito da casa il 23 aprile del 1979  quando aveva 5 anni e mezzo e mai più ritrovato.

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La famiglia Isidori abitava a Villa Potenza, una frazione di Macerata. Eraldo ha altri due figli: Gianmaria che ha qualche anno più di Sergio e Giorgia, che al momento del rapimento di Sergio non era ancora nata. Giorgia, che sarebbe nata solo tre mesi più tardi, è ora la presidente della associazione Penelope Marche.  A chi non conosce l’associazione Penelope, di cui diamo il link al sito internet della filiale delle Marche, diciamo che questa associazione si occupa di assistere le famiglie cui è sparito un congiunto, spesso si tratta di bambini vittime di orribili storie di pedofilia, che non è più stato ritrovato.

Queste famiglie si trovano a dover affrontare questioni legali, avvocati, l’opinione pubblica, pubblici ministeri e la giustizia, i giornalisti nel momento in cui sopportano il peggiore dei dolori che si può immaginare: avere la certezza che il proprio figlio ha bisogno di noi e non poterlo soccorrere. E’ un dolore che non finisce mai.

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L’associazione Penelope collabora da parecchio con il ministero dell’interno, e sappiamo bene tutti quanto sia importante, quando sparisce una persona, riuscire a fare in modo che le indagini non si fermino, che l’attenzione dei media resti alta e che s ottenga la collaborazione e l’aiuto di tutti quelli che  possono fare una piccola parte.

Eraldo Isidori è un elettrauto che ha vissuto tutto questo e che è stato messo inserito nelle liste della Lega nord delle Marche perchè l’apporto che poteva dare non era solo in raccolta voti, ma perchè la sua esperienza umana, il modo e la tenacia con cui ha affrontato la vicenda e la ricerca di suo figlio ne ha fatto la persona migliore che si poteva avere per seguire le leggi e i provvedimenti che si occupano del tema degli scomparsi.

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Non saprà forse parlare bene, ma il campo di cui si occupa lo conosce benissimo, certamente meglio di tante piccole iene che sanno montare un servizio televisivo, ma non sanno che se non si può dichiarare la morte di una persona, anche di un bambino che aveva 5 anni nel 1979, al compimento del suo 18esimo anno riceverà la scheda elettorale, l’intimazione di presentarsi alla visita di leva per fare il militare.

Riceverà la cartella delle tasse, erediterà dei beni e gli sarà chiesta l’imu. Le piccole iene non sanno che non si tratta solo di dolore, ma che ognuno di questi atti ha degli effetti giuridici anche sulla famiglia dello scomparso e che, anche se si chiede di dichiarare la morte presunta, non finiscono.

Eraldo Isidori era il collegamento fra la realtà dei cittadini normali cui capita una tragedia immane e il parlamento italiano, una collegamento raro, perchè se c’è una cosa che al parlamento italiano ( e alle iene) non piace è proprio la realtà vissuta dai cittadini normali e vedere gli effetti che ciò che producono i “fini dicitori, tanto bravi con “la lapa” come si dice dalle nostre parti, ma incapaci di fare qualcosa di buono. Io credo che le iene debbano scusarsi con Eraldo Isidori, dopo essere sprofondati per la vergogna di quello che hanno fatto. (Fonte: le iene; foto: youtube)

Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima come cronista, critica gastronomica e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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