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Discarica. L’arroganza del PD e i Fatti di Regione Lombardia

Casorezzo – Parliamo sempre del progetto di discarica nella cava e del punto della situazione che è stato fatto lo scorso 27 luglio. L’arroganza della città metropolitana guidata dal PD e quanto farà Regione Lombardia.

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cartina L’assessore all’ambiente di Regione Lombardia Claudia Terzi (Lega Nord) aveva già scritto una lettera a Giuseppe Sala e alla giunta, in cui esprimeva tutte le perplessità riguardo alla concessione della Via al progetto Solter della  Discarica a Casorezzo. In questa lettera dava le risposte alle domande poste proprio da città metropolitana. L’arroganza di tecnici e politici della città metropolitana si è spinta, però, fino a non considerare minimamente le ragioni del No alla Via poste dalla Regione Lombardia, nella formulazione della Via, che diventa così oggetto i ricorso al Tar e al consiglio di Stato.

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Regione Lombardia ha individuato 4 elementi per dire di NO alla discarica di Casorezzo

1) non ci sono i 50 metri previsti dal regolamento regionale fra una discarica e l’altra. La regione Lombardia ha precisato che i 50 metri sono escludenti, e se non ci sono non si può fare una nuova discarica. Nella foto la cartina che mostra una discarica degli anni ’90 proprio accanto a dove se ne vuole fare un’altra. Regione Lombardia ha chiarito che quei 50 metri precludono il permesso di istituire un’altra discarica in quella posizione
2) Non ci sono i 200 metri obbligatori previsti tra una discarica e il tessuto urbano. La regione è stata chiara. Nel regolamento i 200 metri vanno calcolati dalla recinzione più esterna dell’impianto. dalla recinzione alle case ci sono 108 metri.
3) La discarica di rifiuti speciali non pericolosi non serve. Non c’è una produzione tale di questo genere di rifiuti che la giustifichi.
4) Le nuove tecniche di costruzione non utilizzano più tanto materiale vergine e la cava da 1 milione 800mila metri cubi non è di escavazione necessaria, tanto più che si è in regime di crisi edilizia.

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la scala Rho b&b

L’azienda non ha effettuato i ripristini concordati con la convenzione

Nonostante la regione Lombardia abbia detto, e scritto, che c’è una scelta di livello strategico politico che prevede le discariche di rifiuti solo come ultima risorsa. Nonostante in questo momento non ci sia la necessità di averne di nuove. Nonostante in Lombardia non ci sia materiale sufficiente a riempire quelle già esistenti. Nonostante tutto ciò il tecnico di città metropolitana De Vita  e l’assessore Filippo Barberis hanno firmato la Valutazione Impatto Ambientale. Hanno dato un parere condizionato, con condizioni così blande che praticamente equivalgono ad un Si pieno. Naturalmente non finisce così. Contro questa Via sarà fatto ricorso, da molti enti pubblici, dalle associazioni, dai comitati antidiscarica. Con questi ricorsi sarà con tutta probabilità chiesta anche la sospensiva l’azione cautelativa di qualunque concessione che sia data prima del pronunciamento del tribunale amministrativo

Aia. Autorizzazione ambientale integrata

Fra gli atti giudiziari che si metteranno in campo ci sono quelli che riguardano le convenzioni non rispettate nel tempo. Quando un’azienda ne compra un’altra ne assorbe i diritti e le concessioni. Ne assume anche gli obblighi che derivano da queste concessioni. Secondo questa tesi che appare più che ragionevole, Solter dovrà onorare i ripristini delle aree secondo la convenzione firmata  a suo tempo dalla Casorezzo srl e dalla Ecoter. Le convenzioni sono infatti parte integrante della concessione di escavazione della ghiaia.  Insomma, la battaglia è ancora tutta da decidere e Comuni e comitato antidiscarica sono ben decisi a combatterla fino in fondo.

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Ed é guerra. I camion non entreranno

La via non è l’unica autorizzazione che Solter deve ottenere. C’è anche l’AIA e nei prossimi 45 giorni l’impegno è quello di impedirla. Amministrativamente si andrà avanti per ricorsi, mentre dal presidio di Casorezzo già i preparano le armi. “Che la Via sia stata emessa dopo soli tre giorni dalla risposta dell’assessorato regionale all’ambiente ha reso palese che in città metropolitana se ne fregano. Che la Solter non pensi di entrare con i camion! Saranno fatti picchetti giorno e notte come negli altri anni. Non Pasaran”

Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima con cronaca, cibo e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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