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Ossona, la Bogia d’oro dei Bogion

Quando si parla degli abitanti di Ossona nei Comuni limitrofi li si chiama Bogion. Chi conosce poco la lingua milanese interpreta questa parola in modo poco simpatico, facendola derivare dallo slang meneghino che traduce  Bogia con testa e quindi bogion con testone. E’ però un errore: lo slang meneghino che si parlava in quelli che erano considerati i bassifondi di Milano città, ha con con la lingua milanese lo stesso rapporto che ha il cokney con la lingua inglese parlata a Londra, nella zona della chiesa si St. Mary le Bow, nella City.

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 E’ costituito di modi di dire particolari che hanno una loro genesi originale, come ad esempio il fatto di chiamare “boccia” la testa, per sottolineare la sua capacità di rotolare, essendo di forma tonda. La genesi del nome Bogion con cui sono indicati abitanti del Comune di Ossona è, invece, legata ad una particolare boccia che si trovava, fino a qualche mese fa, sulla cima el campanile della chiesa di San Cristoforo. Se avete spirito di osservazione noterete che tutte le chiese Parrocchiali hanno, sopra il loro campanile, alla base della croce, una bogia dorata, in genere di dimensioni tali da essere appena appena visibile da terra. La bogia del campanile di San Cristoforo di Ossona, invece, è almeno tre volte più grande delle Bogie delle altre chiese dei Comuni confinanti. 

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E’, insomma, un bogion. Il soprannome di Bogion o la sua italianizzazioni in Bogioni significa, quindi, che gli abitanti di Ossona hanno la tendenza a distinguersi dagli altri, a mettersi in mostra, a non uniformasi e a cercare di suscitare l’invidia degli altri Comuni persino per la loro “bogia d’oro”; ha un significato più simile a ganassa, bauscia, una persona che si da delle arie.

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la scala Rho b&b

Quando lo scorso luglio le campane della chiesa di San Cristoforo furono tolte per iniziare i lavori di restauro del campanile la bogia d’oro era ancora al suo posto come potete leggere e vedere  nel post “Ossona, tolte le campane vanno al restauro“, ma qualche tempo dopo, quando si è scoperto che la cella campanaria aveva qualche problema di staticità e andava riparata, la Bogia dora e la croce di ferro battuto sono state tolte e portate al sicuro perchè, specialmente la Bogia, essendo rivestita da una lamina di vero oro e non solo dorata, hanno un bel valore economico, oltre che artistico e culturale. In questi giorni di festa però, la Bogiona d’oro di Ossona è stata ospitata in Chiesa, insieme alla croce di ferro battuto durante le Messe e abbiamo potuto ammirarla a grandezza naturale. Bisogna dire che, come potete vedere dalla fotografia fatta la notte di Natale, vista così da vicino è proprio un gran  Bogion e fa la sua figura, meritando davvero il titolo di Bogia più grande dell’Altomilanese.

Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima con cronaca, cibo e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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