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Bullismo a Ossona? Ragazzino aggredito al parco

Ossona – Bullismo. un ragazzino definito fragile è stato aggredito qualche giorno fa al parco giochi di piazza Aldo Moro. Pestato apposta perchè fragile.

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Controllo vicinato, ronde e territorio: primi risultatiIl racconto è molto semplice. Ci sono pochissimi particolari. Altri non voglio darli io. Un ragazzino definito fragile è attirato da alcuni coetanei al parco di piazza Aldo Moro. Qui viene picchiato con talmente tanta violenza da dover essere accompagnato al pronto soccorso. I genitori, mi dicono ma non ho ancora conferme concrete, dovrebbero aver già sporto denuncia. La scuola, mi dicono ma ancora non ho conferme concrete, ha indetto una riunione per parlare dell’episodio. Ho chiesto di parlare con la preside Maltagliati. Sto aspettando che abbia un momento libero per raccontarci come la scuola di Ossona intende affrontare quanto successo. Anche se il fatto non è avvenuto a scuola, ma al parco, la scuola è l’istituzione che ospita tutti i ragazzi di Ossona ed è quindi quella più indicata a occuparsi di questi fatti e dei bambini, o ragazzini, coinvolti.

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Vittime e silenzi

Alcune riflessioni. La definizione di ragazzino fragile può significare molte cose. Un leggero ritardo di crescita, un piccolo handicap, o più semplicemente un modo per dire che sta vivendo un momento difficile della sua vita. Non interessa sapere per quale motivo il bambino aggredito sia stato definito fragile da chi mi ha raccontato la vicenda. Alla fine poteva anche non essere fragile. In genere, quando i bulli prendono di mira qualcuno lo trasformano in vittima anche se in realtà non lo è. Il bullismo, anche sporadico, è una realtà che va affrontata. Sulla storia si fa un po’ di omertà. Sembra quasi che in paese si voglia tenerla sotto silenzio. Nessun atteggiamento è più sbagliato. Il silenzio aiuta gli aggressori, non le vittime. La cortina del silenzio alzata intorno a questi fatti fa pensare alla vittima che si deve vergognare di qualcosa, mentre è solo l’aggressore che deve provare vergogna davanti al prossimo. Non esiste un pentimento sincero se il colpevole non prova vergogna per quello che ha fatto e non si prende la sua responsabilità, chiedendo scusa pubblicamente. Anche un bambino, con tutti gli accorgimenti che si possono avere per la sua età, può e deve farlo. Perchè quindi tacere, come se non fosse successo niente?

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Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima con cronaca, cibo e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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