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Raggiravano i pensionati e rubavano la loro pensione

La sezione operativa della compagnia di Rho, comandata dal Maggiore Daniela Nuzzo, lo scorso 30 maggio ha condotto in carcere, in custodia cautelare virgola 10 sudamericani, 8 uomini e 2 donne, che avevano organizzato un sistema organizzato di furti con raggiro ai danni di almeno 27 pensionati, che prelevavano la pensione al bancomat di alcune banche. La banda, fluida ma organizzata, metteva in atto alcune scenette per cui gli anziani si rendevano conto a malapena di essere stati derubati della pensione appena ritirata dal bancomat.

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Un video dei furti con raggiro

I ladri agivano in gruppi composti da 3 a 5 persone, in cui ognuno aveva il suo ruolo. c’era chi faceva il palo, chi si occupava dell’approccio e chi rubava il denaro appena emesso dal bancomat. I ladri erano perfettamente sincronizzati fra loro, come si può vedere dal filmato distribuito dai carabinieri.

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Tutto è iniziato a febbraio 2024, quando ai carabinieri della compagnia di Rho sono arrivate alcune denunce da Lainate, Arese e Senago, in cui delle persone anziane avevano raccontato di essere state derubate mentre erano al bancomat a prelevare la pensione. Si sono resi conto che il modus operandi era lo stesso. Richiesti alla banca i filmati delel telecamere e utilizzando i sistemi di attività tecnica ormai collaudata hanno identificato alcuni dei ladri, che avevano già dei precedenti Tramite le indagini i carabinieri sono riusciti a riscostruire a posteriori altri episodi che risalivano almeno a Settembre 2023.

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Pedinati

Hanno iniziato così a tenerli sotto controllo e a pedinarli fino a che non sono arrivati al momento in cui avevano programmato il colpo, lo scorso 8 maggio. 3 componenti della banda si sono appostati nei pressi di un bancomat del quartiere Lorenteggio, a Milano, dove hanno atteso l’arrivo della vittima perfetta. Nei pressi c’erano anche i carabinieri che a loro volta attendevano che i tre decidessero.

Infine è arrivato un uomo di 79 anni che si era recato a prelevare. Mentre la vittima attendeva che il denaro venisse erogato, uno di ladri gli ha toccato la spalla chiedendogli se le banconote a terra erano sue. Come il 79enne si è girato per guardare, il terzo ladro ha prelevato il denaro dal bancomat e si è allontanato. Fuori poche decine di metri dopo, i tre ladri sono stati bloccati dai carabinieri mentre avevano ancora in mano i 500 euro appena rubati. Il 79enne non si era ancora accorto di nulla e si stava chiedendo perchè il bancomat non avesse ancora erogato il denaro, che gli è stato subito restituito.

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3 catturati l’8 maggio

I 3, arrestati in flagrante per furto aggrevato, sono stati portati in carcere. Da quell’episodio, attraverso altre attività tecniche che hanno compreso la visione di molte ore divisione di filmati forniti dalle banche, i carabinieri sono riusciti a ricostruire, a posteriori, 27 casi in cui c’erano abbastanza prove da poter essere usati in tribunale. Alcuni degli anziani derubati non avevano ancora denunciato il furto, per timore del giudizio dei parenti ma anche perchè avevano delel difficoltà ad ammettere di essere stati derubati. Spesso infatti gioca molto anche l’orgoglio personale.

In altri casi le immagini dei filmati non erano abbastanza chiare e le prove non sufficienti per attribuire i furti ai colpevoli e chissà quanti altri non sono ancora stati scoperti. I furti che sono stati riconosciuti sono avvenuti in Lombardia, tra le province di Milano, Monza e Lecco, e 4 nelle vicine province del Piemonte. Spesso arrivavano a compiere anche due furti al giorno, nei bancomat di banche lontane fra loro. I 10 ladri identificati sono di nazionalità cubana, argentina e peruviana, hanno tra i 21 e i 60 anni e la loro base logistica era a Milano.

Si credevano furbi

Per non farsi scoprire il gruppo metteva in atto diversi espedienti. Cambiavano continuamente utenze cellulari, si scambiavano ruoli tra i vari componenti nelle diverse fasi dei reati e utilizzavano auto prese a noleggio attraverso dei prestanome, che poi non restituivano. Attualmente i 10 ladri si trovano divisi fra il carcere di Monza, quello di San Vittore a Milano, quello di Vigevano e quello di Bollate.

Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima con cronaca, cibo e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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