La lepre di città non è più erbivora
Ho incontrato una lepre che vive in un cantiere cibandosi di rifiuti e di cibo portato dall’uomo. L’ambiente si riprende sempre i suoi spazi e gli animali, specie quelli selvatici, non conoscono il significato di confine e neppure quello di area urbana. Quando hanno liberato nelle campagne vicino a Milano un buon numero di minilepri che avrebbero dovuto essere una buona preda per chi ama la caccia, comprese le volpi, e nel contempo avrebbero dovuto entrare a far parte dell’ecosistema, si sono dimenticati di spiegare a questi leprotti che dovevano arrangiarsi da soli e mangiare solo erbe che trovavano in natura.
Così ora abbiamo un nuovo tipo di leprotto, quello urbano che vive vicino ai sacchi dalla spazzatura umana, dove trova abbastanza cibo. Il leprotto di città ha detto basta alle insalate ed è diventato onnivoro ed è diventato un approfittatore persino più dello scoiattolo grigio. Questo in particolare, vive dietro all’isola ecologica delle ultime case del quartiere tessera, a Cesano Boscone. Ogni volta che qualcuno scende a buttare la pattumiera, specialmente l’umido, esce dal suo rifugio sotto terra e si avvicina scodinzolando il corto codino bianco, e con gli occhi speranzosi e simpatici.
Trova sempre qualcosa, e se nessuno gli dà nulla, se lo va a recuperare da solo tra i sacchetti della spazzatura. Non è più un erbivoro. Non penso che la sua sia un’abitudine salutare, nonostante sia bello grasso. Però è la testimonianza concreta come gli animali, per selvatici che siano, riescono a cambiare le loro abitudini alimentari adattandosi al posto in cui si trovano a vivere. Quella minilepre avrà molti leprotti, cui insegnerà a cibarsi di rifiuti umani. L’osservazione di come si evolve velocemente l’ambiente intorno a nuova, ci dice anche che un giorno potremmo trovarci davanti ad una lepre carnivora, che andrà a caccia di volpi.
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