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Libertà di stampa. Ora vedrete tutti quante letture ha Co Notizie News Zoom

Negli ultimi due mesi le leggi italiane sulla privacy in internet hanno messo i quotidiani e la stampa online in serie difficoltà, specialmente quando si tratta di testate di media o piccola dimensione. Se non fossi portata, per carattere, a pensare bene delle persone, penserei che c’è una volontà, nascosta da qualche parte, che trama per eliminare la libertà di stampa, di parola e d’ informazione eliminando proprio le piccole e medie testate , formate da manciate di giornalisti incontrollabili e liberi.

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I giornali di grandi dimensioni, che hanno editori che fanno parte del gran mondo della finanza, delle banche e degli affari, sono controllabili, nonostante i comitati di redazione e la libertà, più o meno rispettata, dei giornalisti. Infatti gli articoli contro questo o quell’altro personaggio non infastidiscono questo “manovratore occulto e subdolo” quanto invece lo preoccupano le notizie.

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Sto parlando delle notizie pure e verificate, non della speculazione o dell’opinione su notizie già circolanti. Sotto attacco sembrano proprio quei giornalisti fuori sistema che sono riusciti ad avere un loro pubblico personale e che si sono organizzati nell’ambito che riescono a raggiungere, spesso di cronaca o di politica locale. Solo quelli che riescono a documentare il malessere dei pensionati a 600 euro al mese di pensione, caso per caso, quelli che raccontano delle buche sulle strade statali e provinciali, ma anche comunali, che parlano dei ridicoli bilanci comunali, delle povertà e dei cattivi sistemi usando le notizie della cronaca.

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La privacy come scusa

L’ultimo colpo inferto al giornalismo online riguarda la privacy dei lettori. La richiesta di dare il consenso prima di leggere le notizie condiziona i giornali online in 2 ambiti importanti. Il primo è quello della velocità di risposta dei server. I piccoli e medi giornali possono sperare di battere i grandi giornali e i grandi brand solo puntando sulla qualità e velocità del sito internet, speranza ora azzerata proprio dall’ obbligo di inserire un messaggio di richiesta di consenso ai cookie che appesantisce e impedisce la lettura delle notizie.

Tutti i giornali online si sono comunque adattati alla situazione e hanno inserito il banner, ma questo ha determinato una diminuzione delle possibilità di entrare nelle serp, cioè nel risultati di ricerca Google, dei lettori. Sui grandi giornali, che hanno uffici specifici dedicati alla gestione della Seo, l’impatto è stato lieve. Per i medi e piccoli giornali, invece, è stato un disastro da cui ci si è appena rimessi in piedi.

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I servizi di statistica

Negli ultimi due mesi l’aggiornamento dei banner sulla privacy hanno toccato i servizi di statistica. A nessuno, nemmeno all’Istat, interessa sapere il nome e il cognome e il codice fiscale di chi legge il giornale. Quello che potrebbe interessare è conoscere l’area in cui è letto il giornale, più o meno la fascia di età dei lettori e, forse, a grandi linee se lo leggono più gli uomini o le donne. Ho scritto “potrebbe”, perché in realtà ciò che interessa sapere ai medi e piccoli giornali è quante persone lo leggono.

Anche i giornalisti che lavorano nei medi e piccoli giornali vivono

Infatti i servizi statistiche, nei medi e piccoli giornali, sono utilizzati dalle aziende di vendita pubblicitaria per determinare il prezzo dei banner pubblicitari e degli altri servizi la cui vendita garantisce un’entrata economica tale da rendere possibile ai giornalisti liberi fare i giornalisti liberi. Il fatto che la gestione del consenso per la privacy blocchi ora anche il servizio statistiche, dato che la maggior parte delle persone ovviamente nega il consenso ai cookies, ha determinato un crollo verticale delle visite registrate dai servizi statistici, persino quelle di Ga4, il servizio statistiche di Google, usato come riferimento dalla maggior parte delle aziende.

È impossibile chiedere ai lettori di dare consenso ai cookie per sostenere un giornale. Se vogliono continuare a leggere le notizie a sbafo, bisogna lasciarglielo fare. Il “manovratore occulto” che ha deciso di azzerare la libertà di stampa ha trovato un buon subdolo sistema per lasciarla senza l’aria necessaria a respirare, e a giornali e giornalisti tocca trovare il sistema per tornare a battersi ad armi pari.

La risposta di CO Notizie News Zoom

Per ritornare a dare una visione il più reale possibile di quanto è letto il nostro giornale abbiamo deciso di applicare un contatore di letture pubblico senza cookies. È un sistema vecchio, che proviene dal “Big Bang” di internet, cui ero sempre stata contraria perché mi sembrava una “cafoneria”, un mettersi in mostra poco professionale. Non ho cambiato idea, ma mi sono ritrovata nella condizione di dover “fare qualcosa” per mostrare il nostro valore, quando i servizi statistiche interni non sono più in grado di farlo. Quindi in fondo ad ogni articolo troverete un numero che indica il numero di letture che ha avuto quel determinato articolo.

Ovviamente negli articoli più vecchi di una settimana quel numero sarà basso, perché non è non è possibile aggiornarlo con le reali letture che quel dato articolo ha avuto nel tempo. Siamo online dal 2012, e contiamo più di 20.000 articoli diversi. Sarebbe un lavoro davvero lungo e che porterebbe via troppo tempo.

Questo sistema ovviamente non risolve il problema con le entrate pubblicitarie. Il Corriere della Sera, o Repubblica, o qualsiasi altra grande testata, può permettersi di imporre i prezzi della pubblicità sulle sue pagine. Medie piccoli giornali, no. Però con questo sistema possiamo dire ai nostri clienti, che spesso sono medio piccoli quanto noi, che il servizio statistiche non è più un metodo di misura affidabile per determinare quante persone leggono il nostro giornale.

Donazioni

Proprio sopra al contatore di letture trovate il pulsante delle Donazioni. Infatti, a causa delle leggi firmate dal M5S nei momenti in cui erano hai il governo, i giornali non ricevono più finanziamenti pubblici. Ai grandi giornali, che hanno alle spalle grandi editori con grandi business privati, non importa nulla di questi finanziamenti. Ai medi e piccoli giornali, quelli che garantiscono la reale informazione libera, invece, fornivano la linfa per continuare ad essere liberi.

Per questo, anche se sono sempre stata contraria perché mi sembrava una poco professionale richiesta di elemosina, abbiamo inserito anche il bottone delle donazioni, nella speranza che I lettori capiscano qual è la reale portata del problema della Stampa italiana e contribuiscono liberamente a sostenere la libertà di informazione.

C’entra anche Silvio Berlusconi

Una citazione a Silvio Berlusconi, uno dei principali Editori del panorama italiano, è necessaria. Premetto che, personalmente, l’ho sempre trovato umanamente simpaticissimo ma lo ho calorosamente “odiato” dal punto di vista politico.

Il motivo è semplice: è l’uomo che ha distrutto le mie speranze in un mondo nuovo e che ha affossato il sogno della Padania Federale, dimostrando in concreto che la maggioranza degli italiani è facilmente comprabile con un pallone e 4 ballerine seminude, e che a questi argomenti sono sottoposte anche le persone, e i partiti, che gli si opponevano politicamente, in quanto anche nella loro testa non hanno mai avuto altro che il pallone, le squadre di calcio avversarie, e le 4 ballerine seminude, con cui lo hanno sempre attaccato, anche dal punto di vista giudiziario, per fatti della sua vita privata. Il fatto che possedesse televisioni, giornali, radio e tutto quanto parlasse di notizie e comunicazione, ne ha fatto uno dei principali protagonisti del sistema di informazione attuale, basato sulla disponibilità economica dei grandi editori e non sulla professionalità dei giornalisti. Ha inciso tanto, troppo, ma non nel modo in cui è stato accusato di farlo.

Adesso sono ancora qua a chiedervi se davvero vi importa della libertà e del diritto di informazione e se siete davvero disposti ad aiutarci a difenderla dai “subdoli manovratori occulti”, magari leggendo, commentando e inviando le vostre opinioni al nostro giornale. Facendolo, cioè, crescere fino al punto da diventare determinante, anche se sappiamo che non sarà mai ricco, in denaro.La scelta ora è dei lettori.

Nota della redazione
I giornalisti di Co Notizie News Zoom lavorano duramente per informare e seguono l'evoluzione di ogni fatto. L'articolo che state leggendo va, però, contestualizzato alla data in cui è stato scritto. Qui in basso c'è un libero spazio per i commenti. Garantisce la nostra libertà e autonomia di giornalisti e il vostro diritto di replica, di segnalazione e di rettifica. Usatelo!Diventerà un arricchimento della cronaca in un mondo governato da internet, dove dimenticare e farsi dimenticare è difficile, ma dove la verità ha grande spazio.

Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima con cronaca, cibo e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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