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Di giorno: rapine agli uffici postali. Di notte: tornava in carcere. Ora non più. Ecco la storia completa (video)

Sono stati identificati e arrestati i responsabili delle rapine agli uffici postali di Garbagnate e di Gorgonzola. Uno era in permesso premio mentre scontava una lunga condanna in carcere e di giorno poteva uscire per recarsi al lavoro in un regime di semilibertà. Insieme ad un complice utilizzava il tempo trascorso in libertà per organizzare delle rapine scenicamente eclatanti, ma che non hanno portato ricchezza alla coppia di amici. Hanno però allungato il tempo di permanenza in carcere, e tolto loro la possibilità di altri permessi premio. Anche il modo in cui sono stati riconosciuti dai carabinieri che hanno condotto le indagini è stato particolare.

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La prima rapina è stata a Garbagnate lo scorso 1 luglio, in un ufficio postale. I due uomini sono entrati nell’ufficio aperto al pubblico, con il viso coperto, e hanno puntato la pistola contro l’impiegata, poi si sono fatti accompagnare alla cassaforte principale, che conteneva il contante necessario a pagare le pensioni del mese, per scoprire che si trattava di una cassaforte temporizzata, la cui apertura avviene mezz’ora dopo l’ordine di apertura. Sapendo di non poter attendere mezz’ora, i due complici hanno arraffato 229 euro dalla cassa e sono fuggiti a bordo di una punto rossa.

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I carabinieri della compagnia di Rho hanno iniziato le indagini per scoprire i colpevoli, acquisendo e analizzando le foto dei varchi stradali di Garbagnate e dei comuni limitrofi e le immagini delle camere di sorveglianza sia pubbliche sia private. E naturalmente hanno ascoltato è ascoltato i testimoni che hanno saputo dare qualche indicazione sull’auto utilizzata per la fuga.

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Il mese seguente, il 5 agosto 2022, un’altra rapina ad un ufficio postale, questa volta a Gorgonzola. Stesso modus operandi, stessa idea di prendersi i contanti che servivano per pagare le pensioni, e stessa sorpresa quando si sono trovati di fronte alla cassaforte temporizzata. Sono fuggiti con 650 euro presi dalla cassa. Sono intervenuti sempre i carabinieri, ma quelli della compagnia di Pioltello, che hanno effettuato lo stesso tipo di indagine dei colleghi di Rho.

Probabilmente a quel punto i due rapinatori hanno capito che le casseforti degli uffici postali sono temporizzate, e quindi hanno deciso di cambiare obiettivo e alzare i livello, provando a rapinare una banca a Villongo, in provincia di Bergamo. Il 30 di agosto si sono presentati nella banca, sempre armati di pistola. Hanno puntato l’arma alla tempia di un impiegato e hanno preteso che gli si aprisse la cassaforte. Non avevano fatto i conti con le tempistiche di allarme delle banche, che sono immediati. Infatti due rapinatori sono stati colti in fragranza durante la rapina e arrestati dai carabinieri della bergamasca.

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Una volta arrestati la loro identità è stata accertata. Italiani, di 50 e 60 anni, un residente a Monza e l’altro nella provincia monzese, con sulle spalle una lunga carriera di rapinatori e ladri scalcinati, di condanne e di carcere. In particolare il 60 risultava già nel carcere di San Vittore, a Milano, dove godeva di un regime di semilibertà. Di giorno usciva dal carcere e ci tornava alla sera. Aveva anche un largo tatuaggio tribale sulla schiena che è stato molto utile nell’attribuirgli anche le due rapine precedenti.

I carabinieri hanno infatti individuato nelle fotografie dei Varchi stradali comunali la coincidenza della presenza della stessa Punto rossa sia a Gorgonzola sia Garbagnate negli orari e nei giorni delle rapine. L’auto risultava intestata alla madre defunta di un cognato acquisito del 50enne, ma era in suo uso. Contemporaneamente dall’esame delle immagini della videosorveglianza dei momenti delle rapine è spuntato dal collo del sessantenne un pezzetto del suo tatuaggio.

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Foto di una delle rapine

foto di una delle rapine

Tramite i software di comparazione ei carabinieri è stato semplice confrontare il tatuaggio del rapinatore arrestato a Villongo con quello si vedeva sopra il colletto dal rapinatore degli uffici postali. La compatibilità era di oltre il 90%. Inoltre durante l’analisi dei tabulati telefonici risultavano diverse chiamate giornaliere fra i due, ma nei giorni delle rapine non ce ne erano state.

Il susseguirsi delle coincidenze è stato di tale portata che la procura ha emesso l’ordinanza di arresto in carcere per i due rapinatori attribuendogli anche le rapine di Gorgonzola e Garbagnate. L’ordinanza è stata notificata ai due furbissimi rapinatori nel carcere di Bergamo. Sono accusati di rapina aggravata dall’uso delle armi e dall’averle commesse con il volto travisato.

Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima come cronista, critica gastronomica e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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