Milano

Lo sfogo di una passeggera della Metro di Milano e l’arroganza delle borseggiatrici

eri, 3 ottobre 2022. Linea gialla della metro milanese. Una giovane ragazza vede due borseggiatrici infilare le mani in tasca ad un uomo. Urla e lo avvisa, e le borseggiatrici la picchiano strappandole i capelli. La ragazza, Cristina Irrera, nel suo video dice di essere in possesso di un video in cui si vedono le ladre all’opera, ma che denunciarle è inutile perchè fanno un giorno in prigione e il giorno dopo sono ancora in giro. Allora, la giovane donna, invece di fare la denuncia, mette il video che riprende le ladre su tik tok.

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E’ diventata l’attività preferita dei passeggeri che si muovono ogni giorno fra le stazioni della metropolitana dello centro città. Ci sono dei gruppi di passeggeri che conoscendo da tempo le borseggiatrici che operano sempre nello stesso posto, dedicano una parte della loro giornata a seguirle e ad avvisare i passeggeri della metropolitana della loro presenza, a girare video sulle loro imprese e pubblicarli sui social. Di sicuro in questo modo rovinano la piazza alle ladre, che diventano sempre più nervose e incontenibili.

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la scala Rho b&b

Alcune volte addirittura le ladre si sono rivolte alla polizia per farsi difendere dal gruppo di passeggeri. E’ andata loro male perchè i poliziotti hanno tenuto chiusa la porta della stazione di polizia e le ladre se la sono dovuta vedere da sole con le loro vittime. Nessuna violenza, ma le loro facce hanno fatto il giro del mondo. Quando invece possono, le borseggiatrici, e i borseggiatori, reagiscano e picchiano i passeggeri. E’ una situazione di normale ruotine a Milano, cui sembra nessuno abbia il coraggio di mettere fine e risolvere il problema in modo definitivo.

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Denunciare, però, serve sempre

E’ vero che per scrivere una denuncia e presentarla si perde tempo e sembra che il fatto che le ladre siano messe in libertà quasi subito significhi che possono ricominciare, ma il cumulo di denunce verso la stessa persona che compie lo stesso reato, anche se si tratta di furto semplice, e una situazione come quella che si è creata a Milano, con la ribellione delle vittime rischia di sfociare in un problema di ordine pubblico.

Quindi i giudici dovranno prendere in esame anche questo aspetto, quando ordinano la scarcerazione. Inoltre le denunce vanno avanti, si trasformano in processi, le borseggiatrici saranno condannate e la prima volta che le prendono dopo la prima condanna passata in giudicato, le portano in carcere a scontarla.

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Da quel momento in poi maturano anche le condanne dei processi più vecchi e la giustizia fa il suo corso, con borseggiatrici che, a poco più di 30 anni, raggiungono condanne che superano i 30 anni di carcere, per cumulo pene. Per questo motivo le denunce sono sante e necessarie. Va solo usata la pazienza, per ottenere il risultato.

Nota della redazione
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