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Cultura green: intelligente e per tutti. Barbara Contini, candidata alle comunali di Milano per la Lega

Conosciamo Barbara Contini come una atleta non vedente, campionessa di tiro con l’arco, e come donna impegnata sul fronte dei diritti dei disabili. Va però aggiunto che la Lega di Salvini l’ha candidata alle elezioni amministrative di Milano, come consigliere comunale.

Vogliamo conoscerne quindi anche l’impegno in politica, e sapere qual è la sua visione della città per i prossimi anni. Le abbiamo chiesto, questa volta, di rispondere ad una serie di domande che riguardano l’attività politica e amministrativa in cui intende impegnarsi, se eletta.

Pare scontato, tutti vogliono una città più verde, come meno cemento e più alberi, con il verde pubblico curato e fruibile. Tante sono però le polemiche sulle piste ciclabili realizzate negli ultimi tempi dall’amministrazione comunale, e i canali e i gruppi social milanesi, su internet, pullulano di foto di parchi, specie quelli della periferia, sporchi e mal tenuti.

Che idea hai di una cultura green applicata a Milano? Quale sarà la tua prima richiesta?

“Se qualcuno di voi è transitato in Corso Buenos Aires negli ultimi tempi sa bene come una pista ciclabile maldisegnata e malrealizzata può creare più problemi e più ingolfamento della già difficile mobilità su quattro ruote nel capoluogo lombardo. Non voglio mettere ulteriormente il dito nella piaga ma vorrei solo ricordare che le code chilometriche che oggi sono sorte a causa di quelle opere malgestite crea un aumento esponenziale della CO2 immessa nell’atmosfera.

Unico alleggerimento è dato dallo smart working ancora in atto. Gli scienziati ci insegnano che sono le aree verdi, o meglio le fronde delle piante, che svolgono attività di smaltimento dell’anidride carbonica prodotta dalle diverse attività dell’uomo”.

I parchi cittadini, piccoli polmoni verdi all’interno della città, debbono quindi essere tutelati dal degrado, riqualificati e abbelliti. Un programma di piantumazione che abbia una visione pluriennale deve essere previsto, insieme a interventi di manutenzione programmata e di ripristino del manto verde. Occorre predisporre un intervento mirato e concreto per la salvaguardia e la manutenzione delle piante già presenti sui viali e nei parchi.

Ma, oltre a queste attività importanti per il mantenimento di un bel parco, occorre controllare che i parchi non siano, come sono in molti casi, luoghi di spaccio dove i bambini non possono andare a giocare tranquilli e le famiglie non possono fare una passeggiata o gli anziani possano trovare ristoro sotto l’ombra di una pianta.

In sostanza due sono gli interventi imprescindibili: mantenimento e pulizia delle aree verdi e riqualificazione per dare una maggior sicurezza ai cittadini che le frequentano.

I milanesi di oggi, anche quando abitano in appartamento, non rinunciano alla compagnia degli animali. La cultura comune considera giustamente i cani, e anche gli altri animali, conviventi come parte della famiglia. Quindi li si può considerare anche come cittadini della città delle cui esigenze bisogna tenere conto e per cui organizzare servizi. Tu ami i cani e ne hai due. Che idea ti sei fatta delle loro esigenze come cittadini di Milano?

I miei cuccioli sono parte integrante della famiglia, oltre ad essere un pezzetto del mio cuore. So che una proposta di legge per far rientrare gli animali domestici nel nucleo famigliare e quindi nello stato di famiglia è depositata in parlamento e, magari, prima o poi verrà discussa. Ma non addentriamoci in questo discorso…

Milano, in effetti, ha una buona quota parte di cittadini a quattro zampe che hanno precise necessità. Aree cani sono presenti sul territorio comunale ma, spesso, non soddisfano a pieno le esigenze. La manutenzione dell’erba e delle aree “gioco” per i cuccioli spesso sono carenti, e a volte occorrerebbe pensare a una recinzione più adeguata. Si potrebbe anche pensare a identificare zone nuove per creare aree-cani all’interno di quei quartieri che ne risultano carenti o sprovvisti.

Evito di parlare dei casi di avvelenamento di cani che avvengono in città, dovuti a esseri ignobili senza cuore né anima. Non vado avanti oltre perché inizierei a diventare molto più che maleducata, ma penso che chi, come me, ha un amico peloso nella propria famiglia può capirmi fino in fondo e concludere i miei pensieri…

Vorrei però pensare ad alcuni cucciolotti che, per diverse ragioni, hanno problemi a confrontarsi e socializzare con i propri simili. Spesso questi cani non possono neppure farsi una corsetta perché i padroni non riescono a portarli nelle aree dedicate, e magari non hanno la possibilità di portarli fuori città, in un campo.

Per loro, perché anche loro hanno il diritto di poter giocare e correre, si potrebbero realizzare delle piccole aree, utilizzabili da un solo cane per volta o al massimo insieme al fratellino a quattro zampe con cui convivono. Anche per loro servirebbe un po’ di attenzione.

Oltre a ciò, sarebbe importante promuovere ulteriormente e sostenere l’iniziativa del patentino per i possessori di cani, migliorandolo nei contenuti e ampliando la platea degli iscritti. Questo è uno strumento utile per chi possiede un cane perché lo aiuta a comprendere di più diritti e doveri, oltre a regole di comportamento o di semplice educazione”.

A Milano, in strada, la maggior parte degli incidenti avvengono per cadute da moto, scooter , biciclette e i monopattini elettrici. Senza considerare i numerosi investimenti di pedoni. Alle volte si tratta di incidenti in cui le persone rimangono ferite seriamente.

Alcune città hanno reso obbligatorio il casco anche per i monopattini elettrici. Tu cosa ne pensi? Potrebbe bastare come soluzione per migliorare la sicurezza delle strade e di chi sceglie la mobilità dolce? Hai qualche altra idea o progetto su questo tema?

“Caschi e assicurazioni per chi utilizza i monopattini dovrebbero essere obbligatori, come del resto hanno fatto diverse città anche vicine a noi: pensiamo a Sesto San Giovanni. Pensiamo anche a dei limiti di velocità da imporre, ma soprattutto al fatto che un monopattino che corre su un marciapiede può essere causa di investimento di pedoni.

E qui vorrei soffermarmi un attimo. Pensate a una mamma col passeggino, a un disabile in carrozzina, ma anche a un anziano non ben fermo sulle gambe. Bene. E ora immaginate uno di questi monopattini che viaggia sul marciapiede e che incontra uno dei soggetti di cui abbiamo detto uscire dal portone di casa o dalla porta di un negozio…

Occorre ricordare che il marciapiede non è una propaggine della strada, bensì un’area “protetta” su cui transitano i pedoni. E questo deve rimanere”.

Torniamo a parlare di disabilità. So che ti stai impegnando per un convegno cui tieni molto? Ci dai qualche notizia?

“Sì, ci tengo tantissimo. Questo convegno sarà il fulcro della mia campagna elettorale, ma vorrei che più che su di me i riflettori si spostassero sul tema del convegno e sugli interventi che i relatori svolgeranno. Il convegno si intitola: Disabilità: Famiglia, Istruzione, Sport e Turismo. Si terrà sabato 25 settembre prossimo, alle ore 16 nella bella Sala Stoppani, presso l’Istituto dei Ciechi di Milano.

In pratica a casa mia, perché per un cieco, soprattutto fino a prima della riforma che ha chiuso le scuole speciali, l’Istituto era il luogo dove si imparava tutto ciò che serviva per avere una vita normale.

Come relatori avremo: Alessandra Locatelli, Assessore regionale alla Famiglia e alle Disabilità; Nicola Stilla, Consigliere nazionale dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti; Renzo Corti,Ppresidente dell’Ente Nazionale Sordi Lombardia; Simone Morelli, docente esperto di sport disabili nonché istruttore; Massimo Garavaglia, Ministro del turismo.

Ognuno di loro tratterà un tema specifico parlando dei problemi ma anche delle prospettive per un domani più inclusivo, ma soprattutto per un domani da costruire insieme.

Purtroppo, causa Covid, i posti in sala sono davvero contati. Ma, a tutti coloro che sono interessati volevo precisare che l’intero evento sarà trasmesso live sul web, collegandosi a You Tube, canale Barbara Contini, evento “Disabilità: famiglia istruzione sport turismo”. Vorrei anche sottolineare che i contributi dei relatori saranno anche tradotti nella lingua dei segni.

Ci tengo che tutti possano partecipare perché penso che i temi trattati debbano avere la maggior diffusione possibile. In tutto ciò il mio intervento sarà una conclusione per offrirmi come ponte, per dire che ci sono per farmi carico delle istanze dei cittadini e portarle ai giusti tavoli”.

Restando sempre sul tema della disabilità. Dicci quale potrebbe essere il tuo primo progetto come consigliere comunale.

“È una cosa che sto dicendo molto spesso durante i mercati, a tutti coloro che mi chiedono cosa vorrei fare. La prima cosa è mettere insieme una mappatura delle barriere architettoniche, usando anche ciò che già era stato stilato in precedenza, controllandolo e aggiornandolo.

Suddividere poi il tutto in aree di pertinenza, ovvero dividendo gli interventi sul territorio sulla base delle aree dei municipi, classificando in modo puntuale i diversi interventi, e poi dare corso d’opera ai sindaci delle nove zone di Milano per rendere operativi gli interventi.

I sindaci delle zone, con le loro giunte e i loro consiglieri sono un importante mezzo di governo del territorio e di vicinanza ai cittadini. Il decentrare questi compiti, fornendoli dei necessari fondi, con la supervisione di Palazzo Marino, può essere il modo più semplice e veloce per attuare gli interventi in modo rapido ed efficace”.