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Il Governo spara scorie nucleari e attacca i vitigni dell’ Erbaluce e i peperoni di Carmagnola

Piemonte. In canavse si parla di rifiuti e scorie nucleari. Nel nostro paese e di ben 67 luoghi in cui il governo italiano vorrebbe stoccarle. Fra questi luoghi ci sono anche, in Piemonte, le terre dell’ Erbaluce, il famoso vitigno canavese, e del peperone di Carmagnola.

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Quando si è saputo, è montata la protesta dei politici e dei cittadini. Si tratta di luoghi in cui con tantissima fatica ed investimenti si fa agricoltura di qualità e di filiera e che nel tempo sono diventati presidi dello slow food. del mangiare bene. Sono luoghi in cui la crescita economica si basa sulla fama della grande qualità dei prodotti alimentari. Una fama ed una qualità che sarebbero distrutte se vi si costruisse un deposito di scorie nucleari.

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Tante voci danno il governo Conte come giunto alla scadenza, quindi probabilmente al governo Pd 5stelle non importa di fare un danno così grande agli agricoltori. Si sono infatti tirati addosso molte maledizioni, con quella lista di luoghi. Si sono poste le condizioni per la partenza della stagione delle sollevazioni popolari a favore dell’ambiente

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L’assessore all’agricoltura della regione Piemonte Marc Protopapa su rifiuti e scorie nucleari

No i rifiuti e alle scorie nucleari fra i vitigni Erbaluce del canavese

Ho raccolto le parole dei politici piemontesi che si sono indignati per questo tentativo di imposizione da parte del governo Centrale e sono sul piede di guerra. Marco Protopapa, l’assessore all’Agricoltura, Cibo, caccia e Pesca del governo del Piemonte è scandalizzato e infuriato.

“Le Terre dell’Erbaluce e del Peperone di Carmagnola, noto Presidio Slow Food, sono state “candidate”, insieme ad altre aree del Piemonte, come base di deposito per rifiuti escorie nucleari. Non è accettabile che un tale provvedimento possa essere assunto senza un confronto diretto con chi, nelle opportune sedi, rappresenta un territorio che negli ultimi anni, grazie al paziente lavoro degli agricoltori e dell’intero settore vitivinicolo, è cresciuto fino a divenire un’eccellenza, orgoglio del nostro Piemonte”. L’assessore ha ragione. Sarà lui che dovrà affrontare gli agricoltori, che si troverà i cittadini sotto la porta per una sconsiderata scelta del governo di Roma.

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La bella e antica Eporedia, Ivrea, quella città descritta dagli antichi come la città dei migliori allevatori di cavalli ha una vocazione di agricoltura e allevamento di qalità da millenni. I Consiglieri Comunali della Lega Salvini Ivrea e dal Consigliere Pierfranco Lodesani del Gruppo Civico Cambiamo Insieme annunciano che è pronto un ordine del giorno che obblighi il sindaco a contrapporsi alla scelta del governo.
“No alle scorie nucleari nelle terre dell’erba Luce” intimano. l’ordine del giorno è stato firmato dal Gruppo Consigliare Lega Salvini Ivrea, dal Capogruppo Consigliere Prof. Anna Bono, dal Consigliere Mara Bagnod, dal Consigliere Enrico Marchiorie e dal Consigliere Pierfranco Lodesani di Cambiamo Insieme. 

I Consiglieri Comunali della Lega Salvini Ivrea e dal Consigliere Pierfranco Lodesani del Gruppo Civico Cambiamo Insieme

“Il Governo ha reso pubblica la CNAPI, La Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee alla localizzazione del Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi. Lo ha fatto senza minimamente coinvolgere le regioni e i comuni interessati da tale operazione. Tra le 67 zone individuate come “aree potenzialmente idonee” figurano i comuni di Caluso, Mazzè e Rondissone che oltre tutto rientrano tra le 12 di Classe 1, ovvero tra le ubicazioni da preferirsi, senza considerare che sono le Terre dell’Erbaluce, territori tra quelli maggiormente cresciuti negli ultimi anni dal punto di vista enogastronomico e turistico nel paese.”

CNAPI, La Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee alla localizzazione del Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi

“La creazione di un sito di stoccaggio di rifiuti e scorie nucleari in un simile territorio agricolo d’eccellenza è inaccettabile perché getterebbe un’ulteriore ombra d’incertezza sul futuro aggiungendosi ad altre criticità. Peraltro la presenza di “produzioni agricole di particolare qualità e tipicità” compare tra i fattori da tenere in considerazione nell’individuazione delle aree potenzialmente idonee e nella loro classificazione. Ci opponiamo dunque nettamente a questa scelta unilaterale e centralista e chiediamo con forza al Governo di invitare la società pubblica, SOGIN, a modificare la CNAPI e a rimuovere da essa il Canavese e nel dettaglio i Comuni di Caluso, Rondissone e Mazzè.

A Roma c’è l’on. Alessandro Giglio Vigna

Il No del canavese e del Piemonte ai depositi di rifiuti e scorie nucleari è raccolto e portato a Roma dall’on. Giglio Vigna (Lega), che annuncia una interrogazione parlamentare per avere spiegazioni pubbliche da chi ha effettuato la scelta senza senso, per dire “No al Deposito Nazionale dei rifiuti e scorie nucleari nella Terra dell’Erbaluce!”

Alessandro Giglio Vigna, parlamentare della Lega di Ivrea e membro della Commissione per l’attuazione del federalismo fiscale e della XIV Commissione politiche dell’Unione europea della Camera dei Deputati, ci dice.

“Contestiamo il metodo, perché non sono state coinvolte le Regioni, totalmente esclusi i territori, un atto quindi di arroganza, un rigurgito centralista tipico di PD e 5 stelle.
Contestiamo il fatto che altri territori che si sono resi disponibili ad ospitare i depositi radioattivi non sono stati presi in considerazione, chi non li vuole dentro la lista, chi li vuole fuori dalla lista.

Contestiamo ovviamente il merito, depositi di materiali radioattivo in un territorio agricolo, nel cuore della Terra dell’Erbaluce, uno dei territori che più in Italia è cresciuto negli ultimi anni dal punto di vista della qualità e della fama del proprio vino, della produzione di nocciola, dal punto di vista enogastronomico e dal punto di vista del Turismo Slow.

Invece di aiutare questo Territorio e la sua gente che ha portato questo pezzo di Canavese all’eccellenza a crescere ancora, a diventare meta e punto di riferimento a livello Internazionale il Governo lo mette in lista per lo stoccaggio di materiale radioattivo.
Naturalmente la Terra dell’Erbaluce non ci sta, ed è per questo che è già pronta una mia Interrogazione Parlamentare per chiedere al Governo la rimozione di questo pezzo di Canavese dalla lista”.

Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima come cronista, critica gastronomica e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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