Cronaca LombardiaPolitica

I nomi del governo della Lombardia (e qualche sassolino tolto dalle scarpe)

Questa mattina il presidente della regione Lombardia, Attilio Fontana, ha ufficializzato i nuovi nomi del governo della Lombardia, dei nuovi assessori e delle deleghe che sono state loro attribuite. Oltre a nuovi nomi e curriculum cambiano anche alcune deleghe e sono inseriti nuove figure in vicepresidenza. La più eclatante è la sostituzione di Giulio Gallera con Letizia Moratti. In fondo all’articolo, dopo la notizia e le dichiarazioni di Attilio Fontana che sono la parte ufficiale, e quindi vera, dell’operazione di rimpasto della giunta regionale, farò alcune considerazioni e qualche pettegolezzo.

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Attilio Fontana le ha chiamate “nuove forze fresche”, e ha spiegato che hanno scelto di modificare la composizione della Giunta lombarda per prendere la forza per un rilancio. Esigenze della regione che è “necessario ascoltare per assumere nuove importanti decisioni che riguardano il futuro della nostra regione. Abbiamo voluto cercare di concentrarci per mettere delle nuove forze fresche per continuare a guardare con determinazione al futuro della nostra regione. Soprattutto per fare in modo che la regione possa ricominciare a correre con la stessa forza con cui aveva corso”

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Fuori Giulio Gallera, dentro Letizia Moratti

“Voglio ringraziare i tre assessori che hanno lavorato con me in questi tre anni e che hanno messo a disposizione il loro impegno e la loro capacità. Li voglio ringraziare perché sicuramente hanno dimostrato una grande voglia di fare, un grande impegno: Silvia Piani, Martina Cambiaghi e Giulio Gallera. Quest’ultimo ha svolto un lavoro molto pesante in questi ultimi mesi e quindi era particolarmente stanco e ha quindi condiviso un avvicendamento” ha detto Attilio Fontana annunciando i nomi di chi sarà sostituito.

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La nuova giunta e le deleghe

  • Letizia Moratti: sarà il vicepresidente e assessore al Welfare,
  • Fabrizio Sala: assessore all’istruzione università ricerca innovazione e semplificazione,
  • Stefano Bruno Galli: autonomia e cultura,
  • Fabio Rolfi: agricoltura, alimentazione e sistemi Verdi
  • Raffaele Cattaneo: ambiente e clima.
  • Davide Carlo Caparini: bilancio e finanze,
  • Massimo Sertori: enti locali montagna e piccoli comuni
  • Claudia Maria Terzi: infrastrutture trasporti e mobilità sostenibile,
  • Melania Rizzoli: formazione e lavoro
  • Alessandra Locatelli: famiglia e solidarietà sociale, disabilità e pari opportunità
  • Stefano Bolognini: sviluppo città metropolitana giovani e comunicazioni
  • Lara Magoni: turismo e marketing territoriale e moda
  • Riccardo de Corato: sicurezza
  • Pietro Foroni: territorio Protezione Civile
  • Guido Guidesi: sviluppo economico
  • Alessandro Mattinzoli: casa e housing e sociali

I nuovi 4 sottosegretari saranno Antonio Rossi che sarà Sottosegretario alla presidenza, Fabrizio Turba, Alan Rizzi e Mario Alparone.

Considerazioni e pettegolezzi sulla nuova Giunta in regione Lombardia

La politica è davvero una cosa strana. Negli ultimi 3 anni Giulio Gallera è stato contestato diverse volte. Ha sempre preso sempre le parti del governo italiano quando si trattava di chiudere ospedali e pronto soccorsi, come quello dell’ospedale di Abbiategrasso. Più la popolazione (e la Lega) chiedevano di tenere aperti ospedali e pronto soccorsi, più Giulio Gallera si metteva di traverso. Fino a che si è arrivati a questa situazione, con la pandemia, in cui ci servono ospedali e medici e non li abbiamo.

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Anche nella gestione della pandemia da Covid 19 Giulio Gallera non ha brillato per il coraggio. Non si è mai ribellato alle imposizioni che arrivavano dal governo centrale di Roma. Non si è ribellato alla insensata scelta di mettere i malati di Covid 19 a stretto contatto con gli anziani nelle case di riposo.

Insomma, motivazioni per dire che era stanco ed era meglio si riposasse ce ne sono state parecchie, in 3 anni. La goccia che però ha fatto traboccare il vaso e ha causato la sua rimozione è stata una delle poche volte in cui forse poteva aver delle ragioni. L’aver detto che non intendeva chiedere il rientro anticipato dalle ferie di medici per effettuare le vaccinazioni contro il covid 19, quando avevano da consumare anche 50 giorni di ferie.

Se il costo di questa operazione era pagato da Regione Lombardia, Giulio Gallera aveva ragione. Il costo per anticipare di un paio di giorni la campagna vaccinale, quando i medici in ferie non erano neppure stati vaccinati, sarebbe stato altissimo e non avrebbe portato nessun aumento concreto al numero di persone immunizzate. E’ andata così. Giulio Gallera ha accettato di riposarsi e di prendere forze, e ora allìassessorato del welfare e alla vicepresidenza della regione Lombardia c’è Letizia Moratti

Letizia Moratti

Letizia Moratti è stato l’ultimo sindaco di Milano di centrodestra. Non dico che sia stata un cattivo sindaco, anzi. Non c’era mai e lasciava governare gli assessori. Questo la ha resa un ottimo sindaco, e Milano ne ha avuto un grande beneficio. Beppe Sala, attuale sindaco di Milano era il suo dirigente, oltre che commissario per l’expo sotto il suo mandato. Come ministro dell’istruzione, Letizia Moratti ha effettuato una riforma che ha deluso parecchi leghisti. Aveva affossato completamente l’insegnamento delle lingue locali, mettendo una pietra sopra la possibilità di una gestione regionale della Scuola.

Ha 71 anni ed è una esponente della grande borghesia milanese. Tante cene e collane di perle ma poca attitudine a rendersi conto delle condizioni di vita del popolo, se non per partecipare a qualche raccolta fondi di beneficenza. Per carità, sono iniziative encomiabili come è encomiabile Letizia Moratti, ma sono cose che non sono mai state in grado di risolvere problemi. Quello della rappresentanza di livello è l’unico ruolo che può avere una persona così sfacciatamente ricca, nobile e pubblica.

Una bel problema se avesse deciso di candidarsi alle elezioni comunali di Milano, come pare Silvio Berlusconi le abbia chiesto di fare. Avrebbe preso i voti della Zona 1 ( zona Duomo) e perso quelli delle periferie. Come sempre, Milano è pericolosamente divisa in due parti: borghesi e soldi in centro, degrado e povertà in periferia. Probabilmente è stata considerata meno pericolosa come assessore al welfare in Regione Lombardia, dove, se non funziona come deve funzionare, le si potrà dire che non deve stancarsi troppo con la politica.

E gli altri? Gli altri, sostituiti e nuovi arrivati, e le loro deleghe, sembrano solo figli degli eventi e frutti di accordi minori.

Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima con cronaca, cibo e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica. Ora scrivo su alcune testate, coordino portali di informazione, sono una giornalista, e una Web and Seo Editor Specialist

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