Peste suina: consentiti gli abbattimenti
Peste suina. Cos’è? La peste suina classica è una malattia virale dei suini (domestici e cinghiali), a elevata contagiosità. Nonostante i sintomi siano simili a quelli della peste suina africana, è causata da un virus diverso. La mortalità può raggiungere il 100% negli allevamenti.
E’ un tipo di malattia che riguarda gli animali e che resta confinata a loro ma che comunque può diffondersi apportando mortalità tra le specie e quindi gravi perdite economiche agli agricoltori, già provati da un periodo di crisi economica internazionale.
“La proliferazione dei cinghiali si risolve semplificando e incentivando gli abbattimenti. Questo è l’unico modo per contenere un problema per le coltivazioni, per la sicurezza delle persone e per gli allevamenti. Gli incidenti stradali aumentano, i morti causati da cinghiali anche e, in prospettiva, è in pericolo anche la tenuta sanitaria di una filiera portante come quella suinicola, visto che il cinghiale è il principale vettore di peste suina – ha commentato l’assessore regionale all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi Verdi della Lombardia Fabio Rolfi – La proposta del ministro Bellanova, che prevede più burocrazia e complicazioni per il contenimento del cinghiale, è largamente insufficiente rispetto alle aspettative e alla possibile portata economica e sanitaria della peste suina”.
Attualmente si prevede un piano regionale da fare entro 60 giorni con censimento che tuttavia, per Rolfi, non terrebbe in conto la precedente programmazione lombarda che, proprio in base della legge regionale, ottempera la caccia di selezione aperta tutto l’anno. Il tutto avrebbe portato risultati soddisfacenti.
Che fare dunque? Per Rolfin tenere in conto la necessità di allargare il periodo di caccia alla braccata, così da aumentare i prelievi, da tre a quattro mesi all’anno, come per l’appunto chiede la Lombardia.
“Il Governo inoltre con il decreto proposto – ha concluso Rolfi – produce complicazioni obbligando a sottoporre ogni carcassa cacciata a controlli sanitari superflui. La letalità della peste suina infatti è del 100 per cento e quindi sarebbe sufficiente sottoporre a verifiche solo gli animali rinvenuti morti”.
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