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Domanda al Quirinale. Ma siamo in guerra? E con chi?

Ieri il sito internet del Quirinale ha pubblicato un annuncio shock. Ha dato la notizia che il prossimo 27 ottobre si riunirà il Consiglio Supremo della difesa con un ordine del giorno che ha spaventato molte delle persone che lo hanno letto.

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Il problema non è la riunione in sè. Il Quirinale ha dato l’annuncio con una settimana di anticipo, quindi si può supporre che non si tratti di una riunione in stato di emergenza. Quando il Consiglio Supremo della difesa si riunisce con tanta calma è in genere per discutere di soldi e di finanziamenti, non per dichiarare guerre. Però quanto scritto nell’ordine del giorno della riunione ha allarmato molto chi legge i social.
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha convocato il Consiglio Supremo di Difesa, al Palazzo del Quirinale, per martedì 27 ottobre 2020, alle ore 17.00.

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Viva la trasparenza del Quirinale

L’ordine del giorno prevede la trattazione dei seguenti temi:
1) – conseguenze dell’emergenza sanitaria sugli equilibri strategici e di sicurezza globali, con particolare riferimento alla NATO e all’Unione Europea. Aggiornamento sulle principali aree di instabilità e punto di situazione sul terrorismo transnazionale. Prospettive di impiego delle Forze Armate nei diversi teatri operativi;
2) – prontezza, efficienza, integrazione e interoperabilità dello Strumento Militare nazionale. Bilancio della Difesa e stato dei programmi di investimento in relazione alla fluidità del contesto di riferimento e agli obiettivi capacitivi di lungo periodo.
 Roma, 20/10/2020

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Fino a pochi anni fa, far trapelare l’ordine del giorno di una riunione del consiglio supremo della difesa sarebbe stato considerato un attentato alla sicurezza nazionale. In questo caso mi ha fatto molto piacere leggerlo in chiaro, su un sito istituzionale. Lo ho letto come un atto di grande trasparenza. Una cosa cui non siamo abituati , specie da parte di Roma e delle istituzioni centrali italiane.

Ma cosa significa?

Il problema da affrontare ora è l’interpretazione di queste parole. C’è chi le ha lette come se il consiglio superiore della difesa si preparasse ad una dichiarazione di guerra a qualcuno, di preparazione ad atti ostili e persino di un pericolo di caduta della Nato e della Europa, a causa del covid 19.

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Secondo me, è una questione di soldi

Mattarella al Quirinale

Il primo punto penso riguardi una relazione ufficiale da parte dei militari responsabili dei rapporti con Nato e con il Comitato Militare dell’Unione Europea, il cui presidente è attualmente il generale Claudio Graziano. Il Comitato si occupa del coordinamento degli eserciti dei paesi europei. Il generale Claudio Graziano è un uomo prudente. Durante una intervista di qualche anno fa aveva detto ai giornalisti presenti che lo scopo dei militari oggi è tenere i conflitti il più lontano possibile da casa propria. Io la trovo una strategia assolutamente apprezzabile. Prevenire è meglio che curare, anche se poi, quando la prevenzione funziona, c’è sempre chi pensa sia stata tempo perso.

Il secondo punto riguarda spudoratamente i finanziamenti e l’efficienza delle forze armate di difesa, specialmente ora che alcuni ministri hanno pensato di usare i militari, pochi ma professionisti iperspecializzati nelle operazioni di scenari di guerra, per andare nelle strade ad aiutare i sindaci a controllare che la gente per strada metta la mascherina. Ho il dubbio che oggi a capo dei ministeri ci sia gente che non ha la più pallida idea di quanto costi far uscire una pattuglia di militari da una caserma, e questa è una materia che si discute nel Consiglio supremo della difesa al Quirinale.

Poi però magari mi sbaglio e siamo davvero sull’orlo di una guerra globale e dobbiamo prepararci ad un disastro peggiore della gestione statale della pandemia Covid 19. Chi lo sa? Ormai siam pronti a tutto

Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima come cronista, critica gastronomica e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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